Il cinema e la sua profondità

Il “Teatro aperto” di Castelnovo ne’ Monti organizza, con l’assessorato alla Cultura del Comune e la biblioteca comunale “Raffaele Crovi”, un nuovo ciclo di lezioni di cinema. Dopo gli apprezzati  incontri organizzati negli anni scorsi: (tra i quali, per citare solo i più recenti, quelli dedicati al cinema italiano del Novecento, alle “Visioni di mondi"), cioè a come il cinema riflette sul mondo, la vita e il male, a “Visibile e invisibile nel cinema – Come mostrare il nascosto”, ai “Capolavori sconosciuti, dimenticati, amati”, al “Cinema di guerra – Uomini che uccidono”, questo nuovo appuntamento presenterà un corso dal suggestivo titolo “Andare al cinema fa bene”.Presenta una ricca selezione dei migliori titoli delle produzioni cinematografiche delle stagioni più recenti. Un’accurata compilation che propone film di casa nostra o di paesi lontani, film poco visti, distribuiti per breve tempo o mai apparsi nelle sale, film di tutti i generi, d’autore e di qualità, a grande budget o realizzati con pochi soldi, ma sempre di notevole interesse culturale e di linguaggio. Un ideale giro del mondo alla scoperta di persone, caratteri, volti, luoghi e storie, che aiuta a viaggiare nel tempo, a pensare, emozionarsi, ridere, piangere e anche arrabbiarsi.L’elenco dei titoli del programma è molto ricco: da Still life a Il tocco del peccato, da Love & Mercy a Little Sister, da Anomalisa a I colori della passione, da La grande scommessa a Brooklyn, da Il giovane favoloso a Storie pazzesche. E poi ancora Birdman, Due giorni una notte, Timbuktu, Fuocoammare, Fiore, Non essere cattivo, Il club, Il figlio di Saul, La corte, Sangue del mio sangue, Francofonia, Rams – Storia di due fratelli e otto pecore, Dheepan, The Lobster, L’immagine mancante. Per terminare con due classici memorabili, restaurati e riapparsi nelle sale con grande gioia del pubblico: Femmina folle di J.M. Stahl e Il cielo può attendere di E. Lubitsch. E la full immersion di un breve ma intenso corso di cinema diventa anche un viaggio attraverso la vita, un’occasione per riflettere sull'esistenza con leggerezza e profondità. La ricerca introspettiva è basata su intuizioni e queste vengono espresse in simboli. Questi simboli sono  tradotti in pensieri e subiscono tutte le imprecisioni e complicazioni della traduzione. Infine si cerca di collegare il nuovo a quanto già noto. E anche qui, le nostre capacità di ricerca interiore sono necessariamente limitate. Perciò non troverete qui né guru, né dottrine, né insegnamenti. Si espongono semplicemente alcune delle conclusioni a cui sono arrivati nel momento in cui sono rese pubbliche. Perché la nostra ricerca interiore ci mostri infine come ciò che ci accade dipenda dalle nostre reazioni e che esiste un movimento a spirale fra noi e la realtà esterna, una spirale di cui noi siamo al centro. Se cambiamo qualcosa in noi, questo cambiamento influisce sulla realtà esterna. Raramente ci rendiamo conto di quanto noi possiamo influire su quella realtà e la subiamo. Ma è difficile cambiare la realtà esterna se non cambiamo qualcosa anche dentro di noi, rinunciando ad agire meccanicamente. La ricerca introspettiva deve avvenire perciò soprattutto all'interno di noi stessi.

Sara Bettinelli



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