"Collateral beauty": come mancare di rispetto a chi ha subito un lutto

Tutti cerchiamo, vogliamo, bramiamo l’amore. Tutti sentiamo il ticchettio dello scorrere del tempo farsi ogni giorno più angosciante. Tutti abbiamo paura della morte. Per quello che toglie. Per quello che lascia dietro di sé. Per quello che di lei non sappiamo. Howard aveva tutto. Ha perso la persona che amava di più al mondo. Una persona di cui non riesce a pronunciare il nome. Ma purtroppo non si limita al silenzio. Fa smorfie abominevoli, come se si trattasse della caricatura offensiva di una persona con problemi fonatori, ogni volta che tenta di farsi uscire di bocca quel grumo di lettere. L’ex pubblicitario sulla cresta dell’onda sta affossando anche l’azienda che ha costruito. I suoi soci tentano di aiutarlo. Almeno così si raccontano. In realtà a loro interessano solo i soldi. Vogliono che si faccia da parte. Perché ognuno di loro cerca amore, non ha tempo, teme la morte. Ognuno ha la sua storia. Scritta male, raccontata peggio, interpretata con sciatteria imbarazzante. E dire che il cast, a parte il protagonista, ossia Will Smith, che al tempo, alla morte e all’amore scrive tre lettere (sì, avete visto bene, e non è nemmeno la cosa più involontariamente ridicola) e Keira Knightley, che brava non è mai stata, è stellare: insieme al giovane Jacob Latimore ci sono Edward Norton, Michael Peña, Naomie Harris e soprattutto due signore come Kate Winslet e Helen Mirren. Che si spera l’abbiano fatto per pagare il mutuo che di certo però non hanno. D’altro canto il cast stellare va saputo gestire: e David Frankel ha girato Il diavolo veste Prada, non Quarto potere. Il tema dovrebbe essere, come da titolo, la bellezza collaterale. Collateral beauty (nelle sale dal 4 gennaio). Ossia ciò che non si vede quando si è sopraffatti dal dolore, ma che va ricercato per continuare a sopravvivere. Uno spiraglio di luce. Che però non può essere trovato nel semplicismo imbarazzante, retorico, volgare, offensivo, senza delicatezza e strabordante di arroganza della sceneggiatura, irrispettosa del sentimento stesso del dolore, che porta la firma di Allan Loeb. Deludente e irritante.

Erminio Fischetti






Collateral beauty
Collateral Beauty
Regia: David Frankel
Interpreti: Will Smith, Kate Winslet, Michael Peña, Keira Knightley, Helen Mirren, Edward Norton, Naomie Harris, Jacob Latimore
Produzione: USA, 2016
Durata: 97’
Distribuzione: Warner Bros, 4 gennaio 2017
Voto: 1/5


_________________________________________________________________________________




CORSI DI SCRITTURA E SERVIZIO
AFFIANCAMENTO SCOLASTICO






Scrittura giornalistica e creativa,
sostegno scolastico e
metodologie di studio efficaci

Successivo
« Precedente
Precedente
Successivo »