Ma togli il cane. Escluso il cane, non rimane che
gente assurda. E tutti gli altri son cattivi. Poi i cani, certo, amano meglio.
Hanno un cuore che batte davvero e forte. Nando, 15 anni e tutta una vita al
fianco del suo padrone umano, eternamente ragazzo. Una coppia di fatto che la
natura ha reso invulnerabile. Un patto d’acciaio e croccantini, o se si
preferisce di rollò e dolcetti, che quello si fa meno paranoie e in finale c’ha
più testa e gusto di te. È un cane filosofo Nando, un paraculo, è tutti i cani
assieme e dice Io. Prende la parola, regala saggezza e offre fedeltà
incondizionata. Nando confidente, specie
di notte, e si sa, quand’è buio, come salgono i pensieri. Quattro piedi a terra
e zampe larghe, di viaggi mentali non può farsene, sarà che per lui gli anni
pesano un botto e poi basta chiacchiere che gli scappa la pipì.
Se hai un cane non puoi più nasconderti. Ci stai
insieme e ci resti vivo insieme, a intuirti contropelo i sospiri, gli sguardi,
le decisioni mai prese o venute male, riparando al caldo dei desideri irrisolti
e messi a cuccia. Quel bastardo poi ha un fiuto eccezionale, pure se si è fatto
vecchietto ormai e vorrebbe lasciarti in buone mani prima di andarsene. Ma è
così stanco. Possibile che sia tanto complicato capire che l’osso della
felicità vada annusato e infine spolpato a sazietà? Stupidi umani troppo
complicati che non sapete godervi nulla.
State lì, a tremare di paura e l’amore ve lo fate scappare. Bestie rare,
intristite dalle fissazioni sulla miseria privata, sulla frustrazione, il senso
congenito di inadeguatezza, la precarietà sentimentale, il tempo che non passa
bene, l’attesa, gli ostacoli del cuore. Uomini in cammino che si perdono
sempre. E i cani invece l’odore se lo trattengono, per non dimenticare e desiderare
ancora e ancora. E Lei tornerà, Nando se lo sente, pure se Fulvio, suo
umanissimo capobranco, non ne azzecca una e ha smesso di crederci.
Esistenzialismo arruffato e filosofia canina per un
libriccino autobiografico sull’amore e sulla vita, Soffro con un cane è un
passo a due dialogato, a stimolarsi voglie e ragionamenti, tra Fulvio,
giornalista palermitano e il suo cane Nando, meticcio tratto in salvo dalla
strada ed emerito coautore d’istinto. Il consiglio spassionato di andare per la
vita a naso, e una tenera rieducazione sentimentale, confessione ironica e sensibile
intorno alla mutevolezza e alla fragilità di ciascuno e al valore del reciproco
sostegno; cuore di cane in petto, che le troppe sicurezze nuocciono gravemente
alla salute. I ricavati del libro saranno devoluti al “Rifugio del cane
abbandonato” della Favorita di Palermo, perchè è giusto così.
Erika Di Giulio
Soffro con un cane, dialoghi con Nando sull’amore
Autore: Fulvio Viviano
Edizioni: Il Palindromo, 2016
pp. 91