Secondo lavoro in studio della band
pavese che manipola il pop psichedelico degli inizi con brani vocali
e suoni dalle tonalità oscure post rock degli anni Ottanta . Anche
se per certi aspetti risultavano più efficaci nella versione
precedente, questo album rinnova l'approccio della band alla musica,
per la corposità ma al contempo la fluidità dell'elaborato.
Ne emerge un sound evocativo, sufficientemente contaminato, corposo e
vigoroso, capace di portare il gruppo ad un altro livello di ricerca
molto più introspettivo. Infatti il loro obiettivo è fare qualcosa
di nuovo e alzare il livello delle prestazioni e dei contenuti.
Insomma un progetto che li ha portati a fare scelte importanti e a
mettersi in gioco. Virate sonore avvolgenti ed itriganti alla
Babilon Zoo, impreziosiscono e rendono questo lavoro intenso ed affascinante, a
tratti torbido. Dopo una lunga pre-produzione, la scelta è caduta su
quattro brani. Le chitarre imponenti, le linee vocali emotive e i
synth polifonici creano, insieme al Mellotron, layers stratificati, melodie ingannevoli. Tra ebow, voci telefoniche, fuzz e sequencers,
strumenti etnici e drum machines, i cinque ragazzi ci
mostrano la loro visione di una musica multisensoriale, contagiata e invischiante. La musica degli Sharazad nasce in un capannone underground della provincia di Pavia, durante i primi mesi del 2015. Alessandro,
Diego e Federico, legati prima di tutto da una lunga amicizia, da
una grande passione condivisa per la ricerca sonora e reduci
dall'esperienza musicale appena conclusasi con i Bosphore, si
riuniscono e cominciano a comporre nuovi brani. L'obiettivo del
gruppo è da subito quello di fare sul serio, sfruttare tutte le
diverse influenze, mettere a disposizione tutto l'impegno e gli
strumenti disponibili per riuscire a raggiungere un suono personale e
stratificato. Un gruppo che ormai si sta costruendo una carriera tra
varie pubblicazioni, e partecipazione ad eventi rilevanti nel settore.
Ci propongono un rock raffinato, corposo, potente in un
progetto che merita rispetto anche per l'intento sperimentale del
gruppo che cerca di cambiare pelle inserendo echi controversi,
proibiti e pericolosi.
Sonia Cincinelli