"A Girl Walks Home Alone At Night" di Ana Lily Amirpour

Nuovo Cinema Teheran. Dal 23 giugno è partita una rassegna organizzata da Academy Two, impegnata nella distribuzione di cinema d’autore, che porta nelle sale quattro titoli del cinema iraniano contemporaneo. Un’operazione rischiosa, ma interessantissima, che contribuisce ad arricchire le desolanti uscite estive in sale. Tre su quattro sono opere prime, passate tutte per i più importanti festival del mondo: Cannes (Nahid), Venezia (Un mercoledì di maggio), Berlino (A Dragon Arrives!), Sundance (A Girl Walks Home Alone At Night). Quest’ultima, nelle sale dal 30 giugno invece, è una co-produzione fra Iran e Stati Uniti ed è l’opera prima di Ana Lily Amirpour, regista britannica trapiantata negli Stati Uniti e di origini iraniane per l’appunto, che costruisce una pellicola che è la summa della sua vita transcontinentale e una sorta di incontro e scontro fra le culture. Perché la storia della città di Bad City sembra un racconto distopico, girato in California, di un mondo complesso e doloroso, dove una giovane vampira protegge le donne e si nutre delle sue vittime, zompetta e salta alla giugulare, ma in qualche modo si innamora (forse) di un James Dean moderno e dannato, con altrattanti problemi con la figura paterna e altrettanta dannazione (di quella descritta tanto nel cinema indipendente americano degli anni Ottanta e Novanta). In mezzo c’è tutta la cultura iraniana e quella occidentale, di quella molto cara agli stessi iraniani, che durante la rivoluzione di Komeini e non solo cercavano assolutamente di recuperare, attraverso le radio pirata, il mercato nero e il contrabbando (questa cosa la descrive molto bene Dina Nayeri, Tutto il mare tra di noi, edito un paio d’anni fa da Piemme).

Girato in un bianco e nero da graphic novel dove domina ovviamente, dato il tema, il nero A Girl Walks Home Alone At Night è un film che deve tutto al cinema americano, che poi di fatto è, essendo una co-produzione, che per di più è passata per il Festival statunitense per eccellenza di quella tipologia che omaggia, il Sundance, il Tarantino che a sua volta cita gli spaghetti western, Lynch, Morricone. Molto interessante, molto artistico, molta videoarte, una colonna sonora meravigliosa (la regista è stata anche cantante e bassista in una band) che richiama sempre il mood del nostro passato prossimo. Poteva essere meglio però, considerate le inutili lungaggini e una sceneggiatura non proprio focalizzata.

Erminio Fischetti







A Girl Walks Home Alone At Night
Regia: Ana Lily Amirpour
Interpreti: Sheila Vand, Arash Marandi, Marshall Manesh;
Produzione: USA/Iran, 2014
Durata: 97’
Distribuzione italiana: Academy Two/Paco Cinematografica, 30 giugno 2016
Voto: 2,5/5


Ti piace il cinema iraniano? Raccontaci la tua esperienza

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo nei social, iscriviti al sito e lascia i tuoi commenti!




Corso di critica cinematografica, contattaci subito la prima lezione è gratuita!
Successivo
« Precedente
Precedente
Successivo »