Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase

Una signora dolce e silenziosa, che sta per compiere settantasei anni, si reca presso il chiosco di un uomo, Sentaro, che fa e vende il dorayaki, un particolare dolce giapponese ripieno di marmellata di fagioli, perché vuole lavorare. Lei la marmellata la fa meglio di quella che vende lui, che compra da un grossista. Una marmellata industriale, che non ha sapore, non ha identità, perché ci vuole amore per farla, come suggerisce la stessa donna, che all’inizio è mandata via dall’uomo, altrettanto solo e con una passione per gli alcolici che ha dovuto reprimere. Ma quando questi assaggia la strepitosa crema di fagioli che l’anziana signora, Tokue, gli fa assaggiare, la assume, e il suo chiostro ha un successo incredibile. Tokue però ha le mani deformate, dovute ad una malattia che l’ha isolata a lungo dalla società, non per suo volere: ha dovuto rinunciare anche agli affetti della vita per questo, e la gioia non è stata parte del suo mondo. Anche Watana, una ragazzina che ha un canarino, e chiede sempre gli avanzi dei dolci, è sola… 

Passato per Cannes nella prestigiosa sezione Un certain regard, e si vede!, come i precedenti film della regista giapponese Naomi Kawase, Le ricette della signora Toku, il cui titolo originale è An, ed ha origine letteraria, essendo basato su un romanzo di Durian Sukegawa, mette in scena tre solitudini e rimane in parte sospeso narrando attraverso la chiave sempiterna del cibo i rapporti negati di una madre con un figlio e di un altro figlio con la di lui madre, tutti impossibilitati per motivi diversi ad esprimere l’affetto che è del loro ruolo. Ne esce un’opera poetica - come lo è la raffigurazione dei ciliegi sui quali l’occhio della macchina da presa alza sovente il suo sguardo -, non di altissimo livello, ma piuttosto buona, tipica del cinema orientale che ha per protagoniste donne mature, spesso di modesta origine (si ricordino pellicole degli ultimi anni come Mother, A Simple Life e Poetry), dove la figura femminile si incontra con quella maschile, in genere più giovane, e ne cambia la prospettiva, i sentimenti, il modo di comportarsi. Il flusso filmico è dolce, tenero, dolente, e la ricetta della signora Toku del dorayaki, il dolce fatto di marmellata di fagioli, diventa la metafora della vita: per farlo al meglio ha bisogno sia dello zucchero e sia del sale, ma la cosa principale è la sua necessità di essere preparato con amore.  

Erminio Fischetti



Le ricette della signora Toku
An
Regia: Naomi Kawase
Interpreti: Kirin KikiMasatoshi NagaseKyara UchidaMiyoko AsadaEtsuko Ichihara 
Produzione: Giappone, 2015
Durata: 113’
Distribuzione: Cinema di Valerio De Paolis, 10 dicembre 2015
Voto: 3,5/5
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