Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick di Ron Howard

Herman Melville è stato definito come il più grande scrittore americano. Moby Dick è considerato il suo capolavoro. Il libro con la sua storia immortale rappresenta l’America. Il paese che rincorre il successo a scapito della natura, l’uomo che lotta contro i sistemi senza capire che fa parte di essi. L’apologo dell’ingordigia, della sopravvivenza, ma anche la presa di coscienza che l’uomo può perdere di fronte ad una natura più grande di lui. E questo invece è molto poco americano. Il mito del successo che già a metà Ottocento viene meno. La storia della balena bianca più forte dell’uomo è un apologo meraviglioso sul senso della perdita e sulla fallibilità umana.  Ron Howard ne ha tratto un film, ma non dal romanzo di Melville, bensì dalla ricostruzione della vicenda dalla quale il grande scrittore americano trasse ispirazione: Nel Cuore dell'Oceano - Il Naufragio della Baleniera Essex (In the Heart of the Sea: The Tragedy of the Whaleship Essex) di Nathaniel Philbrick, pubblicato in Italia da Elliot. 

Nel 1820 la baleniera del New England “Essex” prende il largo per andare alla ricerca del prezioso olio, che prima del petrolio era il combustibile principalmente utilizzato, ricavato dall’uccisione del grande animale marino. Il capitano di buona famiglia Pollard si scontra con il primo ufficiale Chase, socialmente meno fortunato. Il viaggio si rivelerà un fallimento, specialmente da quando una balena di grossissima taglia attaccherà la nave facendola naufragare. I sopravvissuti peregrineranno per tre mesi prima di essere salvati dall’equipaggio di un’altra imbarcazione. Ma nel frangente gli uomini di mare dovranno fare i conti con la propria morale e la lotta alla sopravvivenza. Circa trent’anni dopo l’ormai unico superstite di quel viaggio racconterà a Melville la verità. E Melville a sua volta la scriverà romanzandola nel suo grande capolavoro. Epico ritratto del mondo marinaresco, che mescola i toni del racconto classico d’avventura con una maggiore precisione storica, non a caso, come dicevamo, la vicenda non è tratta dal romanzo di Melville, ma dall’origine del suo stesso racconto, Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, come tutti i precedenti film di Howard, mette in scena forti personaggi maschili concentrati sui propri egoismi e i propri individualismi, che ne fronteggiano altri, sempre egoisti e individualisti, sullo sfondo della tecnologia, della scienza o della natura. La lotta è una gara cadenzata in diverse forme in ciascuno dei suoi film, come meglio ricordiamo attraverso Rush, Frost/Nixon – Il duello, Cinderella Man, A Beautiful Mind, Apollo 13, etc. L’ottima fotografia di Anthony Dod Mantle, gli effetti sonori e speciali ne fanno un film di genere dalla grande armonia stilistica, ma la pellicola perde mordente nella sua struttura narrativa (sceneggiatura di Charles Leavitt, suo lo script troppo sbrodolato di Blood Diamond del 2006, diretto da Edward Zwick e con Leonardo Di Caprio e Djimon Hounsou) che non riesce perfettamente ad amalgamarsi con i vari piani di racconto, mentre i personaggi non sono del tutto delineati. Perché non si comprende bene se l’autore volesse sviluppare una pellicola dalla precisa ricostruzione storica o un’opera di genere che potesse cavalcare l’onda dei grandi film epici del cinema classico americano (tipo Capitani coraggiosi del 1937 con Spencer Tracy o il Moby Dick con Gregory Peck degli anni Cinquanta o anche la miniserie omonima del 1998 nel quale ricompare lo stesso Peck, ma in un ruolo minore). Alla fine è un po’ tutti e due. Nel bene e nel male, come il binomio di origine letteraria e sociale che vuole rappresentare.

Erminio Fischetti




Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick
In the Heart of the Sea
Regia: Ron Howard
Interpreti: Chris Hemsworth, Brendan Gleeson, Benjamin Walker, Cillian Murphy, Ben Whishaw, Michelle Fairley, Tom Holland
Produzione: USA, 2015
Durata: 121’
Distribuzione: Warner Bros., 3 dicembre 2015
Voto: 3/5
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