Tutti ricorderanno quel campione di incassi che è stato Il diavolo veste Prada, nel quale Anne Hathaway era la factotum vessata di Meryl Streep a capo di una rivista di alta moda tirannica e dispotica. In meno di dieci anni il mondo è cambiato moltissimo, lo sappiamo tutti, così come i ruoli lavorativi ed ora la buona Anne ne Lo stagista inaspettato si trova ad essere a capo di una startup che vende abbigliamento online, che in pochi mesi è diventata importantissima sul mercato. Per essere attenti nel sociale, il suo braccio destro decide di assumere degli stagisti senior in pensione, così da dare nuova linfa alla vita di settantenni ancora in grado di dare nel mondo del lavoro. Ben, appunto, è uno di loro. È vedovo, ha lavorato per quarant'anni in un’azienda che realizzava elenchi telefonici, ha un cellulare vecchio, non sa usare il computer ed è fuori dai meccanismi delle tecnologie moderne, dagli uffici open space e da tutta una serie di cose. A dargli volto, dimensione e postura un Robert De Niro, che dimostra ancora una volta che la classe non è acqua anche quando i copioni non si intitolano Taxi Driver, Il cacciatore, Toro scatenato, etc.
A scrivere e dirigere questa commedia, che per certi versi potremmo definire romantica, è la veterana del settore Nancy Meyers, alla ribalta con pellicole leggere campioni di incassi come What Women Want, Tutto può succedere, È complicato, dopo essere stata per decenni nota sceneggiatrice di altrettante commedie degli anni Ottanta come SoldatoGiulia agli ordini con Goldie Hawn e Baby Boom con Diane Keaton. Matrice della sua scrittura è sempre una fotografia leggera del suo tempo, che mette in scena con ironia e arguzia i cambiamenti sociali, in particolare lavorativi e affettivi con venature screwball e derivante guerra dei sessi. Meyers applica lo schema classico dei tempi che furono a quelli di oggi, ma se in passato, come in Baby Boom e Tutto può succedere, la ricetta si poteva dire perfetta, in questo film risente di troppe lungaggini e soprattutto di una protagonista femminile non troppo all’altezza di quello maschile, che insistono a farle fare il verso alla compianta Audrey Hepburn (anche se qui la citazione tangibile sono Debbie Reynolds, Gene Kelly e Cantando sotto la pioggia) e a farle sbattere le ciglia (e di questa cosa c’è forse anche un sottotesto ironico). E il divario fra i due e fra le due si vede in alcuni momenti troppo, come in alcuni momenti la pellicola pecca di cadute di stile troppo volgari che tradiscono i raffinati riferimenti originali e la saccarina conciliatoria troppo appiccicata banalmente qua e là. In questo film sono molti i temi attuali che si vorrebbero prendere ad esame: la carriera delle donne e il rapporto con la famiglia (la protagonista è sposata e ha una figlia, il marito ha rinunciato forse non troppo felicemente come vuole fare intendere alla carriera per stare a casa e seguire la bambina), l’inizio della terza età, i ribaltamenti anagrafici della scala piramidale, la saggezza, l’esperienza. De Niro porta da solo sulle spalle l’intero film, riesce a dare un’ottima prova, cucitagli appositamente addosso. Riesce spesso in molti punti a dare tutto dal niente, ma il film doveva essere tagliato di buoni venti minuti, ma forse la regista si era affezionata al girato, ed è anche giusto perché poi anche con tutti i difetti la professionalità si vede sempre, come pure il pregiato curriculum dell’autrice.
Erminio Fischetti
Lo stagista inaspettato
The Intern
Regia e sceneggiatura: Nancy Meyers
Interpreti: Robert De Niro, Anne Hathaway, Rene Russo, Anders Holm, Andrew Rannels, Adam Devine, Celia Weston, Nat Wolff, Linda Lavin
Produzione: USA, 2015
Durata: 120’
Distribuzione italiana: Warner Bros., 15 ottobre 2015
Voto: 2,5/5
A scrivere e dirigere questa commedia, che per certi versi potremmo definire romantica, è la veterana del settore Nancy Meyers, alla ribalta con pellicole leggere campioni di incassi come What Women Want, Tutto può succedere, È complicato, dopo essere stata per decenni nota sceneggiatrice di altrettante commedie degli anni Ottanta come SoldatoGiulia agli ordini con Goldie Hawn e Baby Boom con Diane Keaton. Matrice della sua scrittura è sempre una fotografia leggera del suo tempo, che mette in scena con ironia e arguzia i cambiamenti sociali, in particolare lavorativi e affettivi con venature screwball e derivante guerra dei sessi. Meyers applica lo schema classico dei tempi che furono a quelli di oggi, ma se in passato, come in Baby Boom e Tutto può succedere, la ricetta si poteva dire perfetta, in questo film risente di troppe lungaggini e soprattutto di una protagonista femminile non troppo all’altezza di quello maschile, che insistono a farle fare il verso alla compianta Audrey Hepburn (anche se qui la citazione tangibile sono Debbie Reynolds, Gene Kelly e Cantando sotto la pioggia) e a farle sbattere le ciglia (e di questa cosa c’è forse anche un sottotesto ironico). E il divario fra i due e fra le due si vede in alcuni momenti troppo, come in alcuni momenti la pellicola pecca di cadute di stile troppo volgari che tradiscono i raffinati riferimenti originali e la saccarina conciliatoria troppo appiccicata banalmente qua e là. In questo film sono molti i temi attuali che si vorrebbero prendere ad esame: la carriera delle donne e il rapporto con la famiglia (la protagonista è sposata e ha una figlia, il marito ha rinunciato forse non troppo felicemente come vuole fare intendere alla carriera per stare a casa e seguire la bambina), l’inizio della terza età, i ribaltamenti anagrafici della scala piramidale, la saggezza, l’esperienza. De Niro porta da solo sulle spalle l’intero film, riesce a dare un’ottima prova, cucitagli appositamente addosso. Riesce spesso in molti punti a dare tutto dal niente, ma il film doveva essere tagliato di buoni venti minuti, ma forse la regista si era affezionata al girato, ed è anche giusto perché poi anche con tutti i difetti la professionalità si vede sempre, come pure il pregiato curriculum dell’autrice.
Erminio Fischetti
Lo stagista inaspettato
The Intern
Regia e sceneggiatura: Nancy Meyers
Interpreti: Robert De Niro, Anne Hathaway, Rene Russo, Anders Holm, Andrew Rannels, Adam Devine, Celia Weston, Nat Wolff, Linda Lavin
Produzione: USA, 2015
Durata: 120’
Distribuzione italiana: Warner Bros., 15 ottobre 2015
Voto: 2,5/5