Le atmosfere mistico-rock degli Sharazad

Gli Sharazad, band emergente operante su Milano, escono con l'omonimo minialbum d'esordio. Il gruppo è formato da Alessandro Moroni (chitarra elettrica, effettistica, synth, mandolino), Diego De Franco (chitarra elettrica, tastiere, synth, batteria, voce) e Federico Uluturk (chitarra elettrica e acustica, basso, synth, organetto e voce).
Gli Sharazad scodellano atmosfere di pacifiche sonorità alla ricerca dell'estasi e alla scoperta di una spiritualità perduta, in cui si fondono le tonalità eteree con quelle più dure, accompagnandoci in un'esperienza musicale quasi mistica. In questo, il gruppo, riesce bene e propone una miscela inebriante di rock classico anni '60 e '70, rock alternativo sperimentale con un tocco di drone music, il genere che La Monte Young definì nel 2000: "la branca timbrica prolungata del minimalismo”. Gli Sharazad, quindi, confezionano un prodotto musicale veramente originale. Una sorta di gruppo post filo di congiunzione tra alcune sonorità  Beatlesiane e la ricerca di Brian Eno.
L'Ep, registrato nell'estate 2015 presso il Crossroad Recording Studio di Cologno Monzese (MI) è disponibile sulle principali piattaforme di streaming e reperibile su iTunes, ed è accompagnato dal videoclip del primo singolo “Il male che fa”: un brano dai toni sfumati e ambient che si eleva in una non scontata manifestazione del rock. Il brano è nato dalla collaborazione tra Alessandro Moroni e Giulia Ratti, autrice di tutta la parte grafica che accompagna l'uscita. Dal video emerge uno stato di immersione nelle emozioni, in cui nemmeno l'imponente chitarra rock riesce ad esprimere, quindi quasi uno stato claustrofobico velato e stemperato. Si può individuare un filo conduttore nel modus operandi della band: infatti i pezzi hanno una prima parte soffusa per poi aprirsi, a volte, in ritmi rockeggianti ed esplosioni musicali di chitarre, in una sorta di liberazione delle emozioni.
Un modo di concepire la musica come trascendenza nel tentativo di trasfigurare il dolore, quindi una musica terapeutica per chi la fa e chi l'ascolta.

Sonia Cincinelli







Successivo
« Precedente
Precedente
Successivo »