Resonances è il primo album di DAP (Andrea D’Apolito), giovane cantautore romano dal sound eclettico, di stampo nordico. Il suo progetto nasce nel 2010, inizialmente in versione acustica e solista, per poi modificarsi nel tempo attraverso la collaborazione con Toto Giornelli (basso), al fianco di DAP sin dagli esordi, Claudio Toldonato (chitarra elettrica) e Antonio Marianella (batteria). A completare il tutto le chitarre acustiche, il pianoforte e la voce di DAP, autore sia dei testi che delle musiche degli otto brani che compongono Resonances.
Dell'album ci stupisce il sapore folk e gli interventi pianistici di largo respiro per esempio in Stromboli, brano dedicato a uno dei luoghi del cuore dell'autore, con la presenza della tromba solenne di Paola Fecarotta.
La chitarra acustica accompagna brani all'alto spessore poetico e autoriali ricchi di spunti che esprimono una precisa filosofia della vita e dell'amore. A volte sembra di incorrere nelle sonorità della musica di Cat Stevens o nelle virate vocali alla Tracy Chapman.
Ogni brano è indipendente e tratta un tema distinto: sono brani autoriali ricchi di spunti che esprimono una precisa filosofia della vita e dell'amore. Il lavoro comprende dei featuring con soavi voci femminili come Vahimiti Cenci e Sara Sileo, con la chitarra di Jorma Gasperi e Daniele Sinigallia, che dell’album è anche produttore artistico, con Alessio Magliocchetti Lombi che ha abbellito Not Again.
Come molti lavori autoriali dal timbro moderno e dinamico questo album è un microcosmo che contiene, il mondo dell'autore ma anche altri possibili universi che l'ascoltatore può immaginare e sviluppare sulle note fresche e dinamiche di questo piccolo gioiello musicale. L'album ci riporta ad una ritmica capace di svelare un cosmo solare, aperto, libero e ricco di stimoli sonori. Una bella rivelazione nel panorama italiano per un genere rielaborato in modo da ottenere la più alta fruibilità possibile anche in un contesto musicale della penisola che non permette grandi sperimentazioni.
Sonia Cincinelli
Dell'album ci stupisce il sapore folk e gli interventi pianistici di largo respiro per esempio in Stromboli, brano dedicato a uno dei luoghi del cuore dell'autore, con la presenza della tromba solenne di Paola Fecarotta.
La chitarra acustica accompagna brani all'alto spessore poetico e autoriali ricchi di spunti che esprimono una precisa filosofia della vita e dell'amore. A volte sembra di incorrere nelle sonorità della musica di Cat Stevens o nelle virate vocali alla Tracy Chapman.
Ogni brano è indipendente e tratta un tema distinto: sono brani autoriali ricchi di spunti che esprimono una precisa filosofia della vita e dell'amore. Il lavoro comprende dei featuring con soavi voci femminili come Vahimiti Cenci e Sara Sileo, con la chitarra di Jorma Gasperi e Daniele Sinigallia, che dell’album è anche produttore artistico, con Alessio Magliocchetti Lombi che ha abbellito Not Again.
Come molti lavori autoriali dal timbro moderno e dinamico questo album è un microcosmo che contiene, il mondo dell'autore ma anche altri possibili universi che l'ascoltatore può immaginare e sviluppare sulle note fresche e dinamiche di questo piccolo gioiello musicale. L'album ci riporta ad una ritmica capace di svelare un cosmo solare, aperto, libero e ricco di stimoli sonori. Una bella rivelazione nel panorama italiano per un genere rielaborato in modo da ottenere la più alta fruibilità possibile anche in un contesto musicale della penisola che non permette grandi sperimentazioni.
Sonia Cincinelli