Qualcosa ha spezzato definitivamente i sentimenti di Claire: è arrabbiata, quando va nel gruppo di sostegno per pazienti affetti da dolore cronico dice cose terribili e viene cacciata via. Fortuna vuole che sia ricca, e ha quindi una tata messicana che si occupa di lei ed è anche fin troppo paziente e buona. Ma in fondo c’è qualcosa che la tormenta sul serio, non è solo il dolore cronico, non sono nemmeno le cicatrici sul suo corpo: ancor di più, infatti, le dolgono quelle del suo animo.
Non vuole più guidare e non vuole nemmeno più vedere la strada. Pian piano scopriamo perché. Daniel Barnz realizza un film a uso e consumo del personaggio Jennifer Aniston che vuole venir via dal modello di donna solare e superficiale, e in parte ci riesce costruendo una pellicola che ha degli snodi interessanti e alcuni punti davvero e sinceramente commoventi, dove la Jennifer attrice riesce a divincolarsi dalla Jennifer del gossip. E realizza davvero una prova sincera e toccante: certo il film è a tratti squilibrato, banale in alcuni snodi narrativi. Certo non avrebbe guastato una candidatura all’Oscar per la Aniston dopo quelle ai SAG e ai Golden Globe: di sicuro la sua prova è più onesta di quella di Reese Witherspoon in Wild. Cake non è un film sensazionale, ma si guarda volentieri e permette allo spettatore di identificarsi anche con un personaggio così antiretorico come quello di Claire. Due sono le sequenze davvero memorabili, e che risultano riuscite per la delicatezza con la quale affrontano la perdita: la scena in cui Claire entra in una camera rimasta troppo a lungo chiusa e quella in cui il suo sguardo si concentra su una grande e bellissima fotografia. Non è possibile dire di più senza svelare, dunque tacciamo. Il film è totalmente incentrato su Jennifer Aniston: gli altri attori fungono da supporto alla sua prova, ma a parte Adriana Barraza – brava nonostante il suo personaggio non brilli certo per originalità (governante messicana timorata di Dio tutta cuore e tortillas, fate un po’ voi… Certo il ruolo di tata in Babel che le è valso la nomination all’Oscar era molto più sfaccettato…) – e Sam Worthington, benché si tratti di nomi altisonanti come Felicity Huffman e William H. Macy, compaiono pochissimo. È insomma un film come se ne vedono spesso, con qualche lieve nota tipicamente indie americana, ma non per questo dimenticabile.
Erminio Fischetti
Cake
Regia: Daniel Barnz
Interpreti: Jennifer Aniston, Adriana Barraza, Sam Worthington, Felicity Huffman, Anna Kendrick, Chris Messina
Origine: USA, 2014
Durata: 102 minuti
Distribuzione italiana: Warner, 7 maggio 2015
Voto: 3/5
Non vuole più guidare e non vuole nemmeno più vedere la strada. Pian piano scopriamo perché. Daniel Barnz realizza un film a uso e consumo del personaggio Jennifer Aniston che vuole venir via dal modello di donna solare e superficiale, e in parte ci riesce costruendo una pellicola che ha degli snodi interessanti e alcuni punti davvero e sinceramente commoventi, dove la Jennifer attrice riesce a divincolarsi dalla Jennifer del gossip. E realizza davvero una prova sincera e toccante: certo il film è a tratti squilibrato, banale in alcuni snodi narrativi. Certo non avrebbe guastato una candidatura all’Oscar per la Aniston dopo quelle ai SAG e ai Golden Globe: di sicuro la sua prova è più onesta di quella di Reese Witherspoon in Wild. Cake non è un film sensazionale, ma si guarda volentieri e permette allo spettatore di identificarsi anche con un personaggio così antiretorico come quello di Claire. Due sono le sequenze davvero memorabili, e che risultano riuscite per la delicatezza con la quale affrontano la perdita: la scena in cui Claire entra in una camera rimasta troppo a lungo chiusa e quella in cui il suo sguardo si concentra su una grande e bellissima fotografia. Non è possibile dire di più senza svelare, dunque tacciamo. Il film è totalmente incentrato su Jennifer Aniston: gli altri attori fungono da supporto alla sua prova, ma a parte Adriana Barraza – brava nonostante il suo personaggio non brilli certo per originalità (governante messicana timorata di Dio tutta cuore e tortillas, fate un po’ voi… Certo il ruolo di tata in Babel che le è valso la nomination all’Oscar era molto più sfaccettato…) – e Sam Worthington, benché si tratti di nomi altisonanti come Felicity Huffman e William H. Macy, compaiono pochissimo. È insomma un film come se ne vedono spesso, con qualche lieve nota tipicamente indie americana, ma non per questo dimenticabile.
Erminio Fischetti
Cake
Regia: Daniel Barnz
Interpreti: Jennifer Aniston, Adriana Barraza, Sam Worthington, Felicity Huffman, Anna Kendrick, Chris Messina
Origine: USA, 2014
Durata: 102 minuti
Distribuzione italiana: Warner, 7 maggio 2015
Voto: 3/5