Arriva in sala il prossimo 26
Marzo il film con l’ultima apparizione cinematografica di JamesGandolfini, con accanto attori del calibro di Tom Hardy e Noomi
Rapace in Chi è senza colpa, per la regia del candidato al premio
Oscar Michael R. Roskam.
Bob Saginowski (Tom
Hardy) è un ex criminale di Brooklyn che
gestisce un bar che illecitamente fornisce denaro alla malavita
locale insieme al cugino Marv (James
Gandolfini). I tentativi di iniziare un
rapporto ‘normale’ con una ragazza appena conosciuta di nome
Nadia (Noomi Rapace)
s’infrangono quando viene coinvolto in una rapina andata male.
Roskam, nominato all’Oscar con
la sua opera prima Bullhead,
riesce a proseguire il percorso tematico e stilistico iniziato lì
con questa seconda opera minimale e silenziosa, che non cerca
risposta dalla Hollywood di serie A e lo stesso regista non né è
vittima, per quanto riesce ad avvicinare tre nomi oramai importanti
dello star system a sé per questo suo nuovo racconto. Ancora una
volta importante la presenza del regno animale: qui un cane, un
bulldog, ferito ed abbandonato, è l’iniziazione per il personaggio
di Tom Hardy che si
‘risveglia’ e riscopre la sua innocenza, la sua genuinità dietro
le maschere e le convenzioni di una società americana di periferia
che lo ha oramai inghiottito e inglobato in un sistema corroso e non
modificabile. Attraverso gli occhi ed il corpo dell’animale avviene
il suo risveglio e la voglia di costruire qualcosa di nuovo, puro e
diverso grazie all’incontro con una convinta Noomi
Rapace, anch’essa figlia di quel sistema ma
che, attraverso il confronto con Hardy e la ‘scusa’ del cane,
trova nel suo sguardo ancora qualcosa di primordiale che potrebbe
salvarli nella ricerca del loro angolo di paradiso in mezzo a tutto
quel putridume. Interessantissima prova, per quanto convenzionale, di
un ultimo James Gandolfini
che, dietro l’apparente maschera bonaria, nasconde un’anima
figlia di quel sistema, prima vittima e oramai carnefice.
Chi è senza colpa.
Nessuno dei personaggi narrati in questa storia, dai principali ai
secondari, è puro, è innocente. Ognuno ha le sue colpe. La
differenza per Bob è che forse ha ancora la possibilità di
redimersi o di adattarsi ad un sistema conscio di essere anche altro,
di poter ancora aspirare anche nell’intimità della propria casa ad
essere una persona migliore o semplicemente a ricordarsi di esserlo
stato. Ecco che allora il discorso di Roskam si fa radicato e
stratificato ed ecco che sfrutta le capacità dell’immagine
cinematografica a sfavore di dialoghi spesso ridondanti e volutamente
grossolani che dicono nulla o poco e che lasciano spazio agli sguardi
e ai silenzi, ma soprattutto alla messa in scena, di raccontare ed
indirizzare lo sguardo, dei personaggi come del pubblico, confermando
la sua bravura in cabina di regia, dirigendo tre attori al massimo
delle loro possibilità e coreografando al meglio uno spaccato
americano che non gli appartiene ma che forse, probabilmente, è
universale perché il genere gangster è qui solo un mezzo passivo
per raccontare dell’animo umano, la redenzione e le seconde
possibilità.
Luca Arcidiacono
Luca Arcidiacono
Regia:
Michael R. Roskam
Sceneggiatura: Dennis Lehane
Cast: Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini
Fotografia: Nikolas Karakatsanis
Musiche: Marco Beltrami e Raf Keunen
Produzione: Peter Chernin, Dylan Clark, Mike Larocca
Sceneggiatura: Dennis Lehane
Cast: Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini
Fotografia: Nikolas Karakatsanis
Musiche: Marco Beltrami e Raf Keunen
Produzione: Peter Chernin, Dylan Clark, Mike Larocca
Distribuzione:
20th Century Fox
Nazionalità: Stati Uniti
Nazionalità: Stati Uniti