MGFF, Leopoldo Innocenti presenta Auf Wiedesehen Italia: "I nostri giovani in fuga da un paese che non coglie più il genio dei suoi figli"

Non solo cinema all'interno del Magna Graecia Film Festival. Nata come contenitore culturale a 360°, la kermesse si propone di intrattenere il pubblico del quartiere marinaro di Catanzaro anche attraverso una serie di eventi collaterali in programma prima di ogni proiezione serale. Ieri sera è  stato Auf Wiedesehen Italia - in fuga verso il futuro di Leopoldo Innocenti, ad aprire gli "happy hour" culturali del MGFF.

Un libro che - come dichiara lo stesso giornalista - "non dà risposte, ma vuole stimolare delle domande". Domande che pesano ancor  più di quelle stesse risposte che  ritroviamo nelle parole di giovanissimi italiani costretti a emigrare dal loro paese. Un paese che non scommette più sui giovani, che non dà opportunità, un paese che preferisce ormai l'inerzia all'energia degli adulti di domani.


Attraverso un processo di catarsi, Innocenti ha raccolto le storie di 16 ragazzi divisi per istruzione e competenze, ma accomunate da un'unica speranza: quella di costruire un futuro dove ancora il merito ha senso di esistere. Un futuro che i giovani andranno a cercare a Berlino, una città che "solo" 69 anni fa veniva distrutta dai bombardamenti. Una città che ha saputo ricostruirsi dalle macerie e da una divisione che aveva annientato la propria identità. Qui i nostri ragazzi oggi riescono a trovare delle risposte, stanchi di quei castelli di parole che il nostro paese elargisce a sufficienza. Ci sono il musicista e il filosofo scappati dall'Italia perché "di musica, di lettere non si mangia", la stilista sarda con il sogno della moda, il ragazzo gay di Siracusa, finalmente libero di abbracciarsi in un parco con il fidanzato.

"Non è El Dorado - precisa Innocenti - Berlino è un paese difficile soprattutto su alcune visioni del mondo. In Germania le regole vengono rispettate; chi sbaglia si dimette. Si ha un grande rispetto per la libertà, nostra e di quella degli altri". La burocrazia è molto invadente, è difficile anche trovar casa; ma una volta integrati, si  può davvero credere che ce la si può fare 'anche solo presentando un cv'.
"Si crede alla bellezza dei sogni e che si possa realizzare qualcosa di concreto";  un libro che vuole far riflettere, in quanto 'i nostri ragazzi hanno diritto di avere delle risposte'".

Non manca l'amarezza in queste pagine. L'amarezza di chi constata che l'Italia, un tempo terra di scrittori, artisti, creativi, oggi non coglie più il genio dei suoi figli. O più semplicemente, non vuole coglierlo. "In Italia non è più permesso costruire, fare esercizio, non essere figlio di".


Giuseppina Genovese


Successivo
« Precedente
Precedente
Successivo »