Maldamore (2013) di Angelo Longoni

È uscito lo scorso Giovedì nei cinema italiani la commedia che segna l’esordio cinematografico del regista televisivo Angelo Longoni, prodotto dalla casa di produzione di Maria Grazia Cucinotta e con un cast di prim’ordine arriva Maldamore. Sin dal veloce prologo del film scopriamo due coppie medio borghesi: la prima interpretata da Luca Zingaretti e Ambra Angiolini e la seconda da Alessio Boni e Luisa Ranieri. Per caso o per (s)fortuna gli uomini enunciano di loro tradimenti e scoppia così la bomba: dopo una notte di litigi e discussioni i quattro si dividono e le storie si diramano, ricongiungendosi di tanto in tanto fino all’epilogo finale.

Il problema fondamentale di questa commedia è che nasce quasi involontariamente come un semplice impianto teatrale (persino le scenografie e i luoghi sembrano proporsi in tale direzione) e la regia di Longoni mantiene perennemente (e fiaccamente) l’impianto televisivo che tanto ha utilizzato in lavori precedenti, tra cui “Caravaggio” (con lo stesso Boni protagonista).
La bravura del quartetto principale viene principalmente a mancare e a mostrarsi qui per via di un copione e di dialoghi poco o difficilmente ricollocabili alla realtà o a situazioni verosimili per cui, per quanto interessante e frizzante possa essere il tema del soggetto, ossia il sesso e i tradimenti e quindi il rapporto di coppia, qui tutto ciò viene a mancare o a non mostrarsi se non in veloci momenti e grazie alla bravura di Ambra Angiolini o di uno Zingaretti parecchio sottotono, funzionando forse di più nella visione macchiettistica rappresentata dal personaggio di Ettori Bassi e Claudia Gerini. Dei quattro protagonisti è forse il personaggio interpretato da Alessio Boni quello più fuori luogo: attore più facilmente drammatico qui difficilmente riesce a collocarsi in un registro comico e, insieme agli altri, gli sembra più semplice “urlare” per raggiungere i suoi intenti piuttosto che recitare secondo i canoni del genere, risultando appunto fiacco e visibilmente lontano dall’idea e dagli obbiettivi del regista.

Interessante certamente l’idea di collocare in un paese del Trentino la storia e di costruire una commedia Italiana, nel senso in cui vi è la sottrazione dei dialetti così da poterla collocare in Valle D’Aosta quanto in Sicilia, il problema resta però la neutralità del prodotto dal copione alla regia, dalle interpretazioni ai personaggi, riuscendo ad appesantire a tal punto da rendere i cento minuti della storia quasi come fossero almeno il doppio. E questo, specie in una commedia brillante, bene non fa. Il problema alla base sembra essere l’assenza di un utilizzo drammatico dell’incipit che porta alla comicità: Longoni sembra non curarsi o non ricordare che la migliore commedia ha sempre una base non solo legata alla realtà e all’umanità quotidiana ma anche a forti basi di dolore e sofferenza dei personaggi, che qui sembrano curarsi solo in apparenza del problema che hanno, passando meramente di situazione in situazione, di personaggio in personaggio, fino a ritrovarsi con la propria metà e concludere il proprio siparietto comico. Il problema è che alla fine di ciò resta poco più di nulla e quello che poteva partire con un incipit interessante e brillante si riduce ad essere uno stanco apparato già visto e mal riprodotto.

Luca Arcidiacono










Maldamore 
Regia: Angelo Longoni
Sceneggiatura: Angelo Longoni e Massimo Sgorbani
Cast: Ambra Angiolini, Alessio Boni, Luca Zingaretti, Luisa Ranieri
Anno di produzione: 2013
Distribuzione: Bolero Film
Voto: 1 ½ /5

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