Lo Hobbit: La desolazione di Smaug (2013) di Peter Jackson

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug è il secondo capitolo della trilogia del Lo Hobbit, diretta da Peter Jackson e tratto dall'omonimo libro di J.R.R, Tolkien. Gandalf il grigio, Bilbo Baggins, i tredici nani e Thorin Scudodiquercia, dopo essere sopravvissuti all’inizio del loro viaggio inaspettato, proseguono verso Est, dove si imbattono nella creatura cambia pelle Beorn e uno sciame di ragni giganti nella foresta di Bosco. La Compagnia deve assolutamente raggiungere la Montagna Solitaria, affrontare il Drago Smaug e recuperare l'Arkengemma.
Peter Jackson adattando Lo Hobbit per la creazione di tre film, insieme ai suoi collaboratori alla sceneggiatura Fran Walsh e Philippa Boyens, Guillermo del Toro, hanno avuto la libertà di evitare di tagliare o condensare la narrativa del libro, incorporando allo stesso tempo il materiale delle 125 pagine di appendice, che Tolkien ha incluso alla fine di Il signore degli anelli. Molti avvenimenti si discostano dalla stesura originale del libro a vantaggio di una nuova fantasy avventura, che si connette con la precedente trilogia, ad esempio vengono rintrodotti dei personaggi come gli elfi Legolas (Orlando Bloom) e la sua amica Tauriel (Evangeline Lilly). Tauriel è un personaggio completamente inventato per la trasposizione cinematografica, è un elfo guerriero, esperta di combattimento con l'arco e i pugnali. Inoltre Tauriel è a capo della Guardia Silvana, quindi è una persona fiera meno saggia degli elfi anziani, ma possiede la profondità e la conoscenza che le derivano dalla connessione con la terra e le stelle. I realizzatori hanno pensato di rimanere fedeli al libro, ma nello stesso tempo al film, perché i film hanno delle differenze ed altri requisiti drammatici, pertanto introdurre questi personaggi è stato l'intento di colmare qualche vuoto che sarebbe rimasto senza l'introduzione del personaggio di Tauriel. Nell'introduzione dei vari personaggi si seguono le avventure della Compagnia, sopratutto in questa seconda parte, che risulta essere più d'azione e meno riflessiva rispetto alla precedente. Si seguono le gesta con interesse anche se i ritmi di quasi tre ore di film possano risultare eccessivi, si è trasportati nel mondo in un susseguirsi di numerosi eventi che accadono, ma nello stesso tempo li si possono riassumere brevemente.

Peter Jackson rispetta lo schema della precedente trilogia ed anche in questo film come per Il Signore degli Anelli: le due Torri lascia un finale aperto che fa rimare un po' delusi, sopratutto per la scelta di presentare la terza ultima parte ad un anno di distanza dall'uscita della seconda, anche se i tre film sono stati girati in contemporanea. Il lato più interessante di questo film è quello tecnico, sempre sbalorditivo partendo dai costumi agli effetti visivi, le ambientazioni e le tecniche di ripresa. Il personaggio di Beorn (Mikael Persbrandt) essendo un mutaforme indossa dei costumi non provenienti da pelli animali, compresi gli stivali di tessuto ed una caratteristica fibbia di legno intagliato per la sua cintura, con le due estremità che si agganciano ricordando la caratteristica fisica di cambiamento di forme, da una parte la testa dell’orso e dall’altra la testa umana. Ogni aspetto dei personaggi mostrati nel
lungometraggio è curato da caratteristiche peculiari che ne forniscono una visione caratteriale specifica. I due orchi antagonisti Azog ( Manu Bennett) e Bolg (Lawrence Makoare), sono stati creati attraverso la performance capture come per il personaggio di Gollum, gli attori hanno interpretato i ruoli nel teatro adibito alle riprese digitali. Il vero protagonista dell'opera è il drago Smaug, il quale viene descritto nel libro come un grosso, rosso-dorato drago con le ali che sputa fuoco, pertanto i creatori hanno dovuto impegnarsi per renderlo reale e molto più interessante. Alla Weta Digital, il drago è stato costruito strato dopo strato, dalla
forma dello scheletro al modo in cui si muove, fino alla struttura della pelle. Quest’ultima rifinita dal supervisore e art director creativo, Gino Acevedo, il cui reparto ha lavorato su Smaug per oltre due anni e mezzo. Ognuna delle scaglie della pelle di Smaug è stata digitalmente pitturata a mano, per rappresentare al meglio le imperfezioni ed i difetti, per rispecchiare la sua storia e la sua età.

Gli effetti visivi del film sono stati creati dal team della Weta Digital, capitanati dal maestro supervisore agli effetti visivi Joe Letteri, incluse una moltitudine di ambienti digitali, effetti acquatici, di fuoco ed innumerevoli creature digitali. Il team ha utilizzato una delle più innovative tecnologie ossia lo scanner a 3D Lidar, un congegno che registra i dati di ogni set, in studio e in esterni, scannerizzando chilometri quadrati di terreno per ricrearli virtualmente come modelli. Inoltre la Weta Digital ha anche utilizzato una tecnica soprannominata Faux cap, che consiste nel piazzare macchine da presa portatili e flessibili in giro per il set, per determinare una veloce e semplice base per il movimento dei personaggi. 

Il film è stato girato in 3D a 48 fotogrammi al secondo con macchine da presa digitali, precisamente con 48 mdp Red Epic e 24 piattaforme 3D della società specializzata 3ality e viene distribuito nelle sale in High Frame Ratem 3D (HFR 3D), IMAX e 2D. Per le riprese di alcune sequenze sono stati utilizzati dei dispositivi come il Colosseum rig, ideato dal team dal direttore della fotografia Andrew Lesnie, che è servito per creare le ombre dell’aurora e l’ambiente notturno in ogni condizione di luce, per mezzo di una serie di vele composte da teloni leggermente colorati, che possono essere spiegati in ogni configurazione su una superficie di 100 metri quadri. La produzione ha inoltre continuato ad esplorare le potenzialità delle macchine da presa, con una tecnica di slave motion control (slave mo-con) per filmare attori di altezza simile, in modo di mettere in evidenza la grande differenza di taglia. Inoltre sono state girate attraverso le action camera Go Pro, le sequenze d'azione nelle quali i nani si trovano a fuggire all'interno di botti, sequenze per le quali gli artisti della Weta Digital e Joe Lettieri hanno trattato virtualmente ogni singolo fotogramma della scena, sia creando un’ambientazione, un personaggio digitale o simulazioni acquatiche. Il montaggio del film, è stato effettuato dal montatore Jabez Olssen, che ha lavorato sul set con Peter Jackson, attraverso un sistema Avid portatile, all'interno di una postazione di montaggio, collocata su un camper che si spostava da set in set, in modo da poter montare le scene girate giornalmente. Un film che porta molte novità nel campo della postproduzione ed alcune per la realizzazione delle riprese, dal punto di vista narrativo offre una visione di intrattenimento ed un buon film che si discosta completamente dalla poetica atmosfera della saga del Il Signore degli Anelli. La sceneggiatrice e produttrice Frank Walsh afferma “La difficoltà nel realizzare questi film è costituita dal fatto di rimanere fedeli allo spirito con cui è scritto il libro, ma anche di trasporre il gusto e lo stile di Il Signore degli anelli’. Noi eravamo ben consapevoli delle differenze di tono.
Lo Hobbit è un libro più giocoso, ma nell’ultima parte del racconto, alcuni dei temi più avvincenti e oscuri, sviluppati da Tolkien nell’ultima trilogia, entrano davvero in gioco: la natura del potere e del coraggio, della cupidigia e del sacrificio." Un film destinato ad un ampio pubblico, che coinvolge anche grazie all'utilizzo del 3D stereoscopico regalando una visone ancora più immersiva nella fantastica Terra di Mezzo.

Francesco Adami








Lo Hobbit: La desolazione di Smaug
The Hobbit: The Desolation of Smaug
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro
Soggetto: Dall'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien.
Genere: Avventura , Fantasy
Anno di produzione: USA/ Nuova Zelanda 2013
Anno di uscita:12/12/2013
Durata: 160 min.
Produzione: Metro. Goldwyn- Mayer (MGM)/ New Line Cinema/ WingNut Films
Distribuzione; Warner Bros. Pictures Italia
Cast: Benedict Cumberbatch (Smaug/il negromante), Orlando Bloom (Legolas),
Luke Evans (Bard l\'arciere), Evangeline Lilly (Tauriel), Hugo Weaving (Elrond),
Elijah Wood (Frodo Baggins), Cate Blanchett (Galadriel), Martin Freeman (Bilbo
Baggins), Richard Armitage (Thorin Oakenshield), Lee Pace (Thranduil), Manu Bennett (Azog),
Ian Mckellen (Gandalf), Aidan Turner (Kili), Christopher Lee (Saruman), Andy Serkis (Gollum)
Musica: Howard Shore
Costumi: Bob Buck, Ann Maskrey e Richard Taylor
Scenografia: Dan Hennah
Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: Jabez Olssen
Effetti Speciali: Wily Tyïght (supervisore)
Makeup: Michele Barber, Ricci-Lee Berry, Anna de Witt, Nancy Hennah,
Catherine Maguire e Flora Moody
Casting: Victoria Burrows, Amy Hubbard, John Hubbard, Liz Mullane e Miranda
Rivers

Voto 3/5
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