World War Z, lungometraggio di genere thriller-drammatico, diretto da Marc Forster (Monster’s Ball, L’ombra della vita, Neverland – Un sogno per la vita, Il Cacciatore di Aquiloni, Quantum of Solace) è tratto dall'omonimo romanzo scritto da Max Brooks. Il film tratta una tematica ben definita ossia appartenente al genere di film sugli "zombie, del quale è maestro George A.Romero, si differenzia dalle opere del genere, per la presenza di una narrazione improntata ai giorni nostri, senza accenni alla fantascienza od ad un futuro prossimo.
La vicenda circonda il protagonista Gerry Lane, interpretato da Brad Pitt (L'assassinio di Jesse James per mano del Codardo Robert Ford, The Tree of Life, Thelma e Louise), il quale con la moglie Karin, interpretata da Mireille Enos (Gangster Squad, Sabotage), e le loro due figlie, si trovano in auto bloccati nel traffico metropolitano. Lane, un ex-impiegato delle Nazioni Unite, scopre che la città è in preda al caos ed ovunque per le strade, orde di persone si avventano ferocemente tra di loro, contagiandosi con un morso di un virus letale che trasforma gli esseri umani in creature feroci, non morte. Così Lane viene incaricato per scoprire quale sistema possa esserci per eliminare o bloccare il virus, pertanto Lane dovrà affrontare questa grossa minaccia, combattendo in prima persona e anche combattere per salvare la propria famiglia. Le prime immagini sulle quali si apre la narrazione, sono composte visivamente da una struttura quasi da papier collè cubista, le immagini sono suddivise verticalmente in forme triangolari, forme che si verranno a comprendere essere parti integranti delle lettere del titolo del film, ossia World War, al cui centro apparirà la lettera Z. Il ritmo della narrazione prosegue in modo lineare presentando i personaggi, si viene introdotti dopo la presenza di numerose informazioni da parte dei notiziari giornalistici, in quello che si presenterà come un mondo malato.
Il punto forte sul quale vuole far leva tutta la sceneggiatura è la suspense e la verosimiglianza di situazioni molto simili al reale, gli zombie vengono mostrati con delle caratteristiche peculiari, ossia si muovono in sciame come gli uccelli o gli insetti, non hanno più una coscienza e si muovono per questo in unità. Mentre il libro narra la storia attraverso varie testimonianze di questa epidemia, nel lungometraggio si è spostata la narrazione attraverso un unica testimonianza, di una persona comune, il tipico eroe per caso, Gerry Lane ex agente dell' ONU. Degni di elogio vi sono alcuni elementi, uno dei primi è la realizzazione del trucco e del "parrucco" per le numerose comparse ad esempio la sequenza dell’aereo ha richiesto 150 comparse per riempirlo interamente per cinque giorni di riprese. Scene complesse anche per la trasformazione di 500 comparse in zombie, ognuno con delle peculiari caratteristiche, non hanno tutti lo stesso morso, non tutti sono feriti o traumatizzati nello stesso modo. Se si guardano attentamente gli zombie, si nota che ognuno ha un abito proprio, differenziato dall'invecchiamento, dalla condizione del vestito, e dalla quantità di sangue. Un secondo punto di elogio riguarda l'interpretazione di alcuni attori, prima fra tutte l'attrice Mireille Enos, la quale attraverso la sua drammaticità ed espressione dona al personaggio un aspetto veramente intenso. Altra convincente attrice è Daniella Kertesz (serie televisive Adumot Screens ,The Naked Truth, Custody e Loving Anna) che interpreta il sergente Sagen, anche se presente solamente in alcune scene con la sua presenza fisica ed il trucco, lascia il segno. D'altra parte anche il team di effetti speciali partendo dal primo essere umano che soccombe all’infezione degli zombie, interpretato da un artista del movimento, il professionista Ryen Perkins-Gangnes, fino a società come Movie Pictures Company, Legacy Effects, Cinesite, Framestone. Notevole anche la combinazione di effetti speciali ed artisti – ballerini, stuntmen, protesi, make-up, CGI e movimenti di macchina da presa attentamente coreografate.
Girato in parte in digitale con l'Arri Alexa ed in parte in pellicola con la Arri 435, viene trasposto in S-3D, attraverso una conversione effettuata da alcune società, tra cui la maggior esperta in questo campo, ossia la Prime Focus. Oltre questi aspetti il film non è convincente, la trama alla fine sfiora la sfera della banalità, l'intento è sicuramente quello di voler affrontare l'argomento in termini realistici, senza lieto fine, mostrando una società sempre aperta alla ricerca scientifica. La presenza scenica di molti attori noti che si impegnano, compreso Pier Francesco Favino, nella parte di un dottore W.H.O., non riescono a salvare la sceneggiatura
scritta da Matthew Michael Carnahan (Leoni per agnelli, State of Play), Michael Straczynski (Changeling, Thor, Underworld: il risveglio, Babylon 5), Drew Goddard (Buffy l'ammazzavampiri, Lost), Damon Lindelof (Lost , Star Trek: Into Darknes) e l'autore stesso Max Brooks. Come afferma Brad Pitt, attore e produttore del lungometraggio: "soprattutto, è un passatempo estivo e francamente, è una cosa che volevo fare per i miei figli."
Francesco Adami
Voto: 2/5
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Luca Arcidiacono
World War Z
Regia: Marc Forster
Cast: Brad Pitt, Mireille Enos, Eric West, Matthew Fox, James Badge Dale, David
Morse, Elyes Gabel, Michiel Huisman, David Andrews, Trevor White, Sterling
Jerins, Daniel Newman, Nikola Djuricko, Pier Francesco Favino
Genere: Azione, Drammatico, Horror
Produzione: Usa, Malta, 2013
Distribuzione: Paramount Pictures, SkyDance
Durata: 116 min.
Uscita: 27/05/2013
La vicenda circonda il protagonista Gerry Lane, interpretato da Brad Pitt (L'assassinio di Jesse James per mano del Codardo Robert Ford, The Tree of Life, Thelma e Louise), il quale con la moglie Karin, interpretata da Mireille Enos (Gangster Squad, Sabotage), e le loro due figlie, si trovano in auto bloccati nel traffico metropolitano. Lane, un ex-impiegato delle Nazioni Unite, scopre che la città è in preda al caos ed ovunque per le strade, orde di persone si avventano ferocemente tra di loro, contagiandosi con un morso di un virus letale che trasforma gli esseri umani in creature feroci, non morte. Così Lane viene incaricato per scoprire quale sistema possa esserci per eliminare o bloccare il virus, pertanto Lane dovrà affrontare questa grossa minaccia, combattendo in prima persona e anche combattere per salvare la propria famiglia. Le prime immagini sulle quali si apre la narrazione, sono composte visivamente da una struttura quasi da papier collè cubista, le immagini sono suddivise verticalmente in forme triangolari, forme che si verranno a comprendere essere parti integranti delle lettere del titolo del film, ossia World War, al cui centro apparirà la lettera Z. Il ritmo della narrazione prosegue in modo lineare presentando i personaggi, si viene introdotti dopo la presenza di numerose informazioni da parte dei notiziari giornalistici, in quello che si presenterà come un mondo malato.
Il punto forte sul quale vuole far leva tutta la sceneggiatura è la suspense e la verosimiglianza di situazioni molto simili al reale, gli zombie vengono mostrati con delle caratteristiche peculiari, ossia si muovono in sciame come gli uccelli o gli insetti, non hanno più una coscienza e si muovono per questo in unità. Mentre il libro narra la storia attraverso varie testimonianze di questa epidemia, nel lungometraggio si è spostata la narrazione attraverso un unica testimonianza, di una persona comune, il tipico eroe per caso, Gerry Lane ex agente dell' ONU. Degni di elogio vi sono alcuni elementi, uno dei primi è la realizzazione del trucco e del "parrucco" per le numerose comparse ad esempio la sequenza dell’aereo ha richiesto 150 comparse per riempirlo interamente per cinque giorni di riprese. Scene complesse anche per la trasformazione di 500 comparse in zombie, ognuno con delle peculiari caratteristiche, non hanno tutti lo stesso morso, non tutti sono feriti o traumatizzati nello stesso modo. Se si guardano attentamente gli zombie, si nota che ognuno ha un abito proprio, differenziato dall'invecchiamento, dalla condizione del vestito, e dalla quantità di sangue. Un secondo punto di elogio riguarda l'interpretazione di alcuni attori, prima fra tutte l'attrice Mireille Enos, la quale attraverso la sua drammaticità ed espressione dona al personaggio un aspetto veramente intenso. Altra convincente attrice è Daniella Kertesz (serie televisive Adumot Screens ,The Naked Truth, Custody e Loving Anna) che interpreta il sergente Sagen, anche se presente solamente in alcune scene con la sua presenza fisica ed il trucco, lascia il segno. D'altra parte anche il team di effetti speciali partendo dal primo essere umano che soccombe all’infezione degli zombie, interpretato da un artista del movimento, il professionista Ryen Perkins-Gangnes, fino a società come Movie Pictures Company, Legacy Effects, Cinesite, Framestone. Notevole anche la combinazione di effetti speciali ed artisti – ballerini, stuntmen, protesi, make-up, CGI e movimenti di macchina da presa attentamente coreografate.
Girato in parte in digitale con l'Arri Alexa ed in parte in pellicola con la Arri 435, viene trasposto in S-3D, attraverso una conversione effettuata da alcune società, tra cui la maggior esperta in questo campo, ossia la Prime Focus. Oltre questi aspetti il film non è convincente, la trama alla fine sfiora la sfera della banalità, l'intento è sicuramente quello di voler affrontare l'argomento in termini realistici, senza lieto fine, mostrando una società sempre aperta alla ricerca scientifica. La presenza scenica di molti attori noti che si impegnano, compreso Pier Francesco Favino, nella parte di un dottore W.H.O., non riescono a salvare la sceneggiatura
scritta da Matthew Michael Carnahan (Leoni per agnelli, State of Play), Michael Straczynski (Changeling, Thor, Underworld: il risveglio, Babylon 5), Drew Goddard (Buffy l'ammazzavampiri, Lost), Damon Lindelof (Lost , Star Trek: Into Darknes) e l'autore stesso Max Brooks. Come afferma Brad Pitt, attore e produttore del lungometraggio: "soprattutto, è un passatempo estivo e francamente, è una cosa che volevo fare per i miei figli."
Francesco Adami
Voto: 2/5
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Arriva
in tutte le sale italiane dal prossimo 27 Giugno il nuovo film di
Marc Forster che, dopo
alcune pellicole non del tutto formidabili, torna con uno dei più
canonici blockbuster americani condito, però, di un elemento
volutamente trash che richiama il miglior cinema romeriano: arriva in
Italia Brad Pitt in
“World War Z”.
Gerry Lane
(Brad Pitt; L’arte di vincere, Cogan) è un’ex agente dell’ONU,
marito e padre di famiglia che, al seguito di un improvviso attacco
di zombie, decide di intervenire e di cercare una cura per proteggere
innanzitutto la sua famiglia prima del suo paese. Ma l’impresa non
sarà delle più semplici quando comprenderà che l’attacco non
riguarda solo il suo paese ma l’intero globo.
Tratto dal
romanzo edito nel 2006 di Max Brooks “World
War Z. La guerra mondiale degli Zombie”,
la trasposizione cinematografica firmata Marc Forster (Il
cacciatore di aquiloni, 007 – Quantum of solace)
e co-sceneggiata da Damon Lindelof e Drew
Goddard decide di cambiare la struttura del
libro, che narra alcuni episodi dell’epidemia a livello mondiale e
di concentrare l’attenzione sul personaggio-tipo dei blockbuster
americani: un uomo qualunque, padre di famiglia, che però ha delle
capacità (nello specifico è un’ex agente ONU): ad interpretare
questo personaggio è il bel volto di Brad Pitt che, malgrado ormai
decida con estrema accuratezza i copioni da interpretare e la sua
presenza sul grande schermo si conta quasi sul palmo di un mano negli
ultimi anni, ha deciso di inserirsi in questo universo apocalittico
dove anche lo stesso 3D è usato esclusivamente a favore degli
zombie, esseri che non hanno nessuna umanità, nessun cuore che torna
a battere e nessuna bella di cui innamorarsi ma sono “semplicemente”
non-morti che “vivono” per mangiare cervelli e trasformare gli
altri.
Questa
figura volutamente vintage e più classica richiama inevitabilmente
il padre cinematografico della categoria, George Romero, che nel
lontano 1968 esordiva con il suo “La notte dei morti viventi”,
segnando definitivamente il cinema di genere da quel momento in poi.
Eppure all’interno di questa storia è impossibile non citare
pellicole che sembrano passare qui e là davanti gli occhi occhialuti
degli spettatori come il “28 giorni dopo”
di Danny Boyle o “Contagion”
di Steven Soderbergh. Brad Pitt si inserisce perfettamente in questo
gioco volutamente serioso che non fa che esaltare l’elemento di
“disturbo”, gli zombie, che fa si che si possa distinguere questo
prodotto dal classico american blockbuster, insieme alla regia
tormentata e in continuo farsi di Forster che, lontano dallo stile
formale de Il cacciatore di aquiloni o dall’incerta regia del
suo 007, decide di dar sfogo a tutta la sua cinefilia e di diventare
quasi uno dei personaggi diegetici alla storia con il tormento della
sua macchina da presa.
“World
War Z” è un giocattolo ben costruito e organizzato, tutto
concentrato sul protagonista e co-produttore Brad Pitt che regge
perfettamente il gioco, grazie ad una sceneggiatura che più che
rinnovarsi tenta a rimaneggiare materiale già usato al cinema e
cercare di mixarlo al meglio. C’è
suspanse, c’è azione, c’è tensione e le due ore passano
velocemente e in “buona” compagnia. Cosa volere di più, per una
serata di evasione?
Luca Arcidiacono
Voto 4/5
World War Z
Regia: Marc Forster
Cast: Brad Pitt, Mireille Enos, Eric West, Matthew Fox, James Badge Dale, David
Morse, Elyes Gabel, Michiel Huisman, David Andrews, Trevor White, Sterling
Jerins, Daniel Newman, Nikola Djuricko, Pier Francesco Favino
Genere: Azione, Drammatico, Horror
Produzione: Usa, Malta, 2013
Distribuzione: Paramount Pictures, SkyDance
Durata: 116 min.
Uscita: 27/05/2013