MultipleX è un thriller- horror di Stefano Calvagna, ambientato in una catena di cinema, nel quale giungono Niccolò e Viola, accompagnati dalla bella Ambra, il "figlio di papà" Valerio, lo spiritoso Mattia e la radical chic Clelia, così i sei amici decidono di andare a vedere un film horror- thriller. Nell' enorme complesso
circolano leggende metropolitane, dopo aver assistito al film, il gruppo decide di passare la notte nel cinema, nascondendosi all'interno di esso dopo l'ermetica chiusura della struttura, per gioco e per sfida nei confronti della Guardia del cinema, che considera una sua vitale missione quella di mantenere l'ordine all'interno della multisala.
Così si apre un gioco di sopravvivenza da solide paure che si insinuano in cunicoli di reale terrore. Le prime immagini sulle quali si presentano i titoli di testa, sono strutturate come establishing shot del multiplex della catena Uci Cinemas di Parco Leonardo, debitamente chiamata Poker Cinema, nella quale si svolge tutta la vicenda. Al livello tecnico le immagini, presentano alcune imperfezioni, non c'è una messa a fuoco ben definita, i movimenti di macchina sono bruschi, c'è una fotografia di ambientazione che si avvale di illuminazioni già presenti a svantaggio di una buona definizione dell'immagine. La macchina da presa si comprende avere un sensore molto piccolo e pertanto ne risente di luminosità e presenta problemi di grana e a volte un poco di rolling shutter, pertanto passato il momento nel quale si comprende che l'attenzione è puntata ad una narrazione moderna, poco curante degli aspetti tecnici e vuole puntare molto sul pathos atmosferico, che attornia i personaggi, si è partecipi di una efficace atmosfera. Ad esempio la scelta dei movimenti bruschi della macchina da presa, è utilizzata come espediente per una inquadratura soggettiva che rappresenta l'emicrania follia di un personaggio duale, di un killer che si cela dietro i numerosi cunicoli della mente. I dialoghi della sceneggiatura curata dal regista stesso, utilizzano un linguaggio attuale con la presenza di solide flessioni dialettali, e si fanno interessanti nella sequenza nella quale i ragazzi vedono il film in sala: si accenna infatti a tematiche come la pirateria, il sesso, il gioco, si potrebbe dire che si gioca sessualmente con il sentimento di trasgressione per piratare la normalità. Ci sono molti personaggi ben definiti, caratterizzati in modo semplice ma che diventano interessanti, partendo dal lavoro svolto da Tiziano Mariani, nella parte di Niccolò, che è presente sin dalla prima scena del lungometraggio. Tiziano presenta un ottimo lavoro sul personaggio, un interpretazione mimica e gestuale convincente, soprattutto in sequenze all'interno delle toilette, dove si ritrova a rispecchiarsi in duali sentimenti di paura e sollievo, amore e dolore, rancore e perdono. Collegato al personaggio di Niccolò, vi è il personaggio di Viola, interpretato da Francesca Romana Verzaro, pur per la prima volta sullo schermo, è molto convincente, mostra un talento naturale, inoltre sia come personaggio che come attrice, l'espressione vocale e la sua particolare dolcezza, la fanno notare nell'immediato.
Semplice e naturale è l'interpretazione di Gabriele Mira-Rossi, nella parte di Mattia, che attraverso le movenze e la dizione mostra un personaggio sicuro della propria virilità e attaccato ai beni materiali. Valerio, interpretato da Jacopo Troiani, è un personaggio che in modo sopito mostra il suo carattere deciso, trascinato dal divertimento, nel momento del bisogno mostra coraggio, il tutto evidenziato ed
espressivamente mostrato dalla buona interpretazione dell'attore stesso.
L'attrice Laura Adriani, interpreta Clelia, un personaggio molto curato nel look, che vuole
catturare l'attenzione con un poco di malizia, espletata in una scena soft di sesso nella quale l'attrice mostra una piena forma sia fisica che interpretativa. Personaggio fondamentale che offre una mimica performativa ed un vero aspetto da killer è la Guardia, interpretata da Federico Palmieri, personaggio protagonista sul quale regge l'aspetto drammaturgico del lungometraggio, anche se in numerose parti del racconto, la dizione ed alcuni dialoghi che interpreta non sono convincenti.
Infine gli ultimi due personaggi sono Ambra e Lucia, Ambra è interpretata dalla nota attrice Lavinia
Guglielman, attraverso la sua affascinante corporeità intriga tanto lo spettatore quanto i personaggi maschili che la attorniano, nello stesso tempo dimostra in molte sequenze adrenaliniche, una professionale e lodevole espressività. Ultimo personaggio è quello di Lucia, anche se essendo posto in secondo piano, è incredibilmente efficace, si nota subito che la scelta per questo ruolo sia andata all'attrice Giulia Morgani, che attraverso la sua esperienza teatrale ed il trucco, che le dona in maniera stupefacente, esprime un'interpretazione meravigliosa sia per le movenze, gestualità e ritmo interpretativo. Stefano Calvagna cerca in tutti i modi, abbastanza con efficacia di proporre un thriller, che è interessante per molti versi, sopratutto nel proporre la presenza di giovani attori, con alle spalle solide esperienze oppure all'esordio, riservando un attenzione soprattutto alla storia e poco alla tecnica, punto che va un poco a sfavore in un mondo in cui si ricerca e rincorre una definizione sempre maggiore.
Francesco Adami
Voto 3/5
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MultipleX
Regia: Stefano Calvagna
Cast: Francesca Romana Verzaro, Tiziano Mariani, Laura Adriani, Jacopo Troiani,
Lavinia Guglielman, Federico Palmieri, Gabriele Mira- Rossi, Giulia Morgani
Genere: Thriller, Horror
Produzione: Italia, 2013
Distribuzione: Poker Entertainment
Durata: 84 min.
Uscita: 27/05/2013
circolano leggende metropolitane, dopo aver assistito al film, il gruppo decide di passare la notte nel cinema, nascondendosi all'interno di esso dopo l'ermetica chiusura della struttura, per gioco e per sfida nei confronti della Guardia del cinema, che considera una sua vitale missione quella di mantenere l'ordine all'interno della multisala.
Così si apre un gioco di sopravvivenza da solide paure che si insinuano in cunicoli di reale terrore. Le prime immagini sulle quali si presentano i titoli di testa, sono strutturate come establishing shot del multiplex della catena Uci Cinemas di Parco Leonardo, debitamente chiamata Poker Cinema, nella quale si svolge tutta la vicenda. Al livello tecnico le immagini, presentano alcune imperfezioni, non c'è una messa a fuoco ben definita, i movimenti di macchina sono bruschi, c'è una fotografia di ambientazione che si avvale di illuminazioni già presenti a svantaggio di una buona definizione dell'immagine. La macchina da presa si comprende avere un sensore molto piccolo e pertanto ne risente di luminosità e presenta problemi di grana e a volte un poco di rolling shutter, pertanto passato il momento nel quale si comprende che l'attenzione è puntata ad una narrazione moderna, poco curante degli aspetti tecnici e vuole puntare molto sul pathos atmosferico, che attornia i personaggi, si è partecipi di una efficace atmosfera. Ad esempio la scelta dei movimenti bruschi della macchina da presa, è utilizzata come espediente per una inquadratura soggettiva che rappresenta l'emicrania follia di un personaggio duale, di un killer che si cela dietro i numerosi cunicoli della mente. I dialoghi della sceneggiatura curata dal regista stesso, utilizzano un linguaggio attuale con la presenza di solide flessioni dialettali, e si fanno interessanti nella sequenza nella quale i ragazzi vedono il film in sala: si accenna infatti a tematiche come la pirateria, il sesso, il gioco, si potrebbe dire che si gioca sessualmente con il sentimento di trasgressione per piratare la normalità. Ci sono molti personaggi ben definiti, caratterizzati in modo semplice ma che diventano interessanti, partendo dal lavoro svolto da Tiziano Mariani, nella parte di Niccolò, che è presente sin dalla prima scena del lungometraggio. Tiziano presenta un ottimo lavoro sul personaggio, un interpretazione mimica e gestuale convincente, soprattutto in sequenze all'interno delle toilette, dove si ritrova a rispecchiarsi in duali sentimenti di paura e sollievo, amore e dolore, rancore e perdono. Collegato al personaggio di Niccolò, vi è il personaggio di Viola, interpretato da Francesca Romana Verzaro, pur per la prima volta sullo schermo, è molto convincente, mostra un talento naturale, inoltre sia come personaggio che come attrice, l'espressione vocale e la sua particolare dolcezza, la fanno notare nell'immediato.
Semplice e naturale è l'interpretazione di Gabriele Mira-Rossi, nella parte di Mattia, che attraverso le movenze e la dizione mostra un personaggio sicuro della propria virilità e attaccato ai beni materiali. Valerio, interpretato da Jacopo Troiani, è un personaggio che in modo sopito mostra il suo carattere deciso, trascinato dal divertimento, nel momento del bisogno mostra coraggio, il tutto evidenziato ed
espressivamente mostrato dalla buona interpretazione dell'attore stesso.
L'attrice Laura Adriani, interpreta Clelia, un personaggio molto curato nel look, che vuole
catturare l'attenzione con un poco di malizia, espletata in una scena soft di sesso nella quale l'attrice mostra una piena forma sia fisica che interpretativa. Personaggio fondamentale che offre una mimica performativa ed un vero aspetto da killer è la Guardia, interpretata da Federico Palmieri, personaggio protagonista sul quale regge l'aspetto drammaturgico del lungometraggio, anche se in numerose parti del racconto, la dizione ed alcuni dialoghi che interpreta non sono convincenti.
Infine gli ultimi due personaggi sono Ambra e Lucia, Ambra è interpretata dalla nota attrice Lavinia
Guglielman, attraverso la sua affascinante corporeità intriga tanto lo spettatore quanto i personaggi maschili che la attorniano, nello stesso tempo dimostra in molte sequenze adrenaliniche, una professionale e lodevole espressività. Ultimo personaggio è quello di Lucia, anche se essendo posto in secondo piano, è incredibilmente efficace, si nota subito che la scelta per questo ruolo sia andata all'attrice Giulia Morgani, che attraverso la sua esperienza teatrale ed il trucco, che le dona in maniera stupefacente, esprime un'interpretazione meravigliosa sia per le movenze, gestualità e ritmo interpretativo. Stefano Calvagna cerca in tutti i modi, abbastanza con efficacia di proporre un thriller, che è interessante per molti versi, sopratutto nel proporre la presenza di giovani attori, con alle spalle solide esperienze oppure all'esordio, riservando un attenzione soprattutto alla storia e poco alla tecnica, punto che va un poco a sfavore in un mondo in cui si ricerca e rincorre una definizione sempre maggiore.
Francesco Adami
Voto 3/5
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Esce
nelle sale a circuito UCI Cinemas il 27 Giugno il nuovo film di
Stefano Calvagna che,
dopo lavori più o meno discutibili, è qui sottoposto al primo
lavoro su commissione e in un film di genere con attori esordienti e
televisivi: arriva in sala MultipleX.
Brevemente,
la trama narra di un gruppo di ragazzi che, a seguito della visione
di un film horror al cinema, decidono di rimanere all’interno della
struttura e di passare la notte lì per pura curiosità e ricerca di
adrenalina. Ma il guardiano del multisala non è una persona molto
accondiscendente a questo genere di cose.
Il film di
Calvagna partirebbe già di per sé in grave svantaggio dal trailer,
ma non tanto per il budget molto basso e la conseguente bassa
risoluzione del prodotto dovuto anche al cast ridottissimo, non
perché tutta la storia si svolge all’interno di un cinema ma per
la visibile scarsa recitazione e direzione degli attori che viene
subito mostrata poi alla visione del film. La colpa, però, non è
tanto del giovane cast quasi spaesato al genere cui si sottopone
quanto alla sceneggiatura, veloce scrittura di quello che vuole
essere a tratti un thriller e a tratti un horror che poteva
funzionare molto con maggiori elementi di autoreferenzialità alla
Scream, senza
prendersi troppo sul serio, ma che invece si riduce ad una serie
innumerevoli di cliché e prevedibilità dentro a personaggi
stereotipati fino al midollo la cui “fine” e “direzione” è
risaputa già sin dal momento in cui vengono presentati.
E invece
il sangue (poco) e la suspance (nulla) proseguono per 80 minuti di
stanchezza e noia, tenuta viva appena un po’ nei momenti in cui è
in scena il guardiano interpretato da un convincente Federico
Palmieri che, però, ancora una volta poteva essere sfruttato molto
meglio in fase di soggetto e sceneggiatura che (pare) sia stata per
il regista solo una traccia su cui improvvisare molto durante le
riprese, compreso il finale “a sorpresa” del film che lascia pure
un probabile sequel. Alla fine, quel che si
può dire su MultipleX è che ci troviamo davanti ad un
prodotto vuoto che ammicca a un certo horror americano ma che non
riesce a caratterizzare i personaggi e a crearsi una sua strada e
psicologia che ne determini l’identità. Semplicemente perché alla
fine è chiaro che identità non c’è.
Buono
l’accompagnamento musicale di Claudio Simonetti ma in sostanza
manca quel contenuto, quella forma necessaria ancora di più quando
si è privi di budget e una grossa produzione. Qui manca tutto. E
quindi c’è da chiedersi del motivo da parte di un produttore di
credere in un progetto del genere.
Luca Arcidiacono
Voto 1/5
MultipleX
Regia: Stefano Calvagna
Cast: Francesca Romana Verzaro, Tiziano Mariani, Laura Adriani, Jacopo Troiani,
Lavinia Guglielman, Federico Palmieri, Gabriele Mira- Rossi, Giulia Morgani
Genere: Thriller, Horror
Produzione: Italia, 2013
Distribuzione: Poker Entertainment
Durata: 84 min.
Uscita: 27/05/2013