"Cha Cha Cha" (2013) di Marco Risi

Torna dopo quasi quattro anni dall’uscita di Fortapasc il regista Marco Risi con un film di genere che riesce a costruire con estrema lucidità, un pizzico di autoreferenzialità e senza mai perdere lo stile e i temi cari a lui e che ritroviamo in tutta la sua filmografia: è in sala dal 20 Giugno Cha Cha Cha.
Raccolte le forze per tornare sul grande schermo, e soprattutto un onesto gruzzoletto di danaro possibile grazie ad una coproduzione italo-francese (il film uscirà in Francia quest’estate), Marco Risi decide stavolta di puntare su un lavoro (apparentemente) minimale dove decide di inserire il sapore freddo del suo sguardo su temi a lui cari come la rappresentazione della presenza, i rapporti stato-mafia, il labile confine che spesso si gioca tra i doppi ruoli, il bene e il male, giusto e sbagliato. Tutto questo però all’interno di un film di genere che richiama in parte il noir anni trenta-quaranta anche se è quanto mai attualissimo.

La trama segue questo ex poliziotto ora investigatore privato, Corso, che indaga sull’improvvisa morte, pare incidentale, del figlio di una sua ex amante. Più l’indagine prosegue più verranno a galla tante oscure realtà. Risi decide di impreziosire i suoi personaggi di un cast quanto mai variegato, proveniente dal cinema come dalla televisione e dal teatro. Se nei panni dell’investigatore protagonista troviamo un Luca Argentero funzionante perfettamente in una costruzione ad orologeria ed un regista che sa dirigere gli attori, c’è anche Claudio Amendola, afecionados del regista già presente nel suo Soldati – 365 all’alba e Mery per sempre, rappresentante della legge all’interno della storia. Abbiamo poi nei panni della femme fatale la convincente (e totalmente vestita) Eva Herzigovà e ancora, nei panni di suo marito, l’attore teatrale (e prossimamente neo-regista) Pippo Del Bono, in un’interpretazione minimale dove sfoggia tutta la sua conoscenza ed esperienza teatrale nel migliore dei modi.
Risi decide qui di curare e co-sceneggiare il copione, sceglie di impostare una fotografia volutamente quasi monocromatica, di utilizzare una componente sonora quanto mai congeniale al genere su cui ha deciso indirizzarsi. Il risultato di tutto ciò è un prodotto in parte quasi fuori dal tempo che si innesta perfettamente nella sua filmografia e che può diventare facilmente esportabile, per quanto si identifichi parecchio anche con il luogo in cui la storia si svolge: una Roma in parte vicina quanto in altro lontana dalla più ambiziosa visione della grande bellezza di Sorrentino.
Presentato in anteprima mondiale al prossimo Festival internazionale del cinema di Taormina, è un film che convince anche per l’ottima regia evidente e presente di un autore che sa anche muoversi tra stili e generi senza mai perdere la sua personalissima essenza e il suo profondo pensiero sulla società e sull’Italia. In ultimo, il sublime e sottile significato del titolo sarà chiaro alla fine della storia per sottolineare anche come questo non sia un prodotto alla portata di tutti perché, oggi più che mai dove si è abituati a trovare facilmente le risposte a tutti in tv, sulla rete come spesso anche al cinema, c’è ancora chi riesce a raccontare la realtà stratificandola in significata che solo la mente più allenata può cogliere e apprendere per apprezzare l’opera nella sua interezza.

Luca Arcidiacono


Cha Cha Cha
Regia: Marco Risi
Cast: Luca Argentero, Pippo Del Bono, Eva Herzigova, Claudio Amendola
Genere: Noir/Thriller
Produzione: Italia/Francia
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 90 min.
Uscita: 20/06/2013
Voto: 4/5

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