Il carrozzone di Arezzo Wave quest'anno si è trasferito..... in hotel. Il più grande e longevo (edizione numero 27) festival rock della scena musicale italiana ha messo piede nella lussureggiante val di Chiana, tra colline scoscese e filari di ulivi, a Civitella, nella frazione di Albergo. Per la nona volta nella sua trentennale storia la kermesse ha cambiato location. Cinque giorni di concerti gratuiti, diecimila aficionados e un programma sopraffino. Un caleidoscopio di suoni dalla Danimarca alle sponde del Pacifico del Canada, da New York alla Romania, Svizzera e così via fino a tutte le regioni d'Italia con la speranza rappresentata dai nuovi talenti della nostra musica.
E quest'anno nel pratone di Albergo sono tornati i gruppi che partendo proprio dal festival aretino qualche anno addietro si sono poi imposti alla ribalta nazionale come i Ministri e Marta sui Tubi. In totale oltre 60 eventi e concerti tra cui Max Gazzè, Ministri, Matti delle giuncaie con Erriquez della Bandabardò, Rangleklods, Luca Agnelli, Marta sui Tubi, i Nobraino.
Cinque giorni all’insegna della rinascita, della speranza, di una prospettiva positiva di sviluppo. È stato questo infatti il tema portante dell'edizione 2013.
Ne hanno parlato venerdì 12 Ciccio Graziani, Eraldo Pecci, Giampaolo Ormezzano ricordando i fast del “grande Toro”, lo sport e l’Italia di quegli anni; e sabato 13 l’economista Fabrizio Barca in un'intervista pubblica. Gran finale poi con due chicche per palati fini. “L'angolo di New York calato in piazza Grande”, presso il loggiato del Vasari in Arezzo, come l'organizzatore Mauro Valenti ha definito l'eterea performance del maestro flautista Roberto Fabbriciani che ha interpretato la musica dei Beatles con i brani del gruppo storico di Liverpool suonati sotto i panni stesi della rassegna artistica Icastica . E infine i tempi supplementari di lunedì 15 con l'attesa esibizione di Angela Baraldi, Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Fatur, insomma la grande squadra (tolto Lindo Ferretti assente quest'anno dopo la performance all'alba dell'anno scorso) dei Cccp: “30 anni di ortodossia” che hanno mandato in visibilio il migliaio di spettatori giunti al parco del Pionta di Arezzo. Tre generazioni di nostalgici del punk emiliano dei Cccp. “E' la prima volta che suoniamo di giorno: un modo per vergognarci e farvi vergognare” ha detto Zamboni attaccato con ironia il concerto. Noi non ci siamo vergognati, tutt'altro.
Sonia Cincinelli - Silvio Messinetti
E quest'anno nel pratone di Albergo sono tornati i gruppi che partendo proprio dal festival aretino qualche anno addietro si sono poi imposti alla ribalta nazionale come i Ministri e Marta sui Tubi. In totale oltre 60 eventi e concerti tra cui Max Gazzè, Ministri, Matti delle giuncaie con Erriquez della Bandabardò, Rangleklods, Luca Agnelli, Marta sui Tubi, i Nobraino.
Cinque giorni all’insegna della rinascita, della speranza, di una prospettiva positiva di sviluppo. È stato questo infatti il tema portante dell'edizione 2013.
Ne hanno parlato venerdì 12 Ciccio Graziani, Eraldo Pecci, Giampaolo Ormezzano ricordando i fast del “grande Toro”, lo sport e l’Italia di quegli anni; e sabato 13 l’economista Fabrizio Barca in un'intervista pubblica. Gran finale poi con due chicche per palati fini. “L'angolo di New York calato in piazza Grande”, presso il loggiato del Vasari in Arezzo, come l'organizzatore Mauro Valenti ha definito l'eterea performance del maestro flautista Roberto Fabbriciani che ha interpretato la musica dei Beatles con i brani del gruppo storico di Liverpool suonati sotto i panni stesi della rassegna artistica Icastica . E infine i tempi supplementari di lunedì 15 con l'attesa esibizione di Angela Baraldi, Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Fatur, insomma la grande squadra (tolto Lindo Ferretti assente quest'anno dopo la performance all'alba dell'anno scorso) dei Cccp: “30 anni di ortodossia” che hanno mandato in visibilio il migliaio di spettatori giunti al parco del Pionta di Arezzo. Tre generazioni di nostalgici del punk emiliano dei Cccp. “E' la prima volta che suoniamo di giorno: un modo per vergognarci e farvi vergognare” ha detto Zamboni attaccato con ironia il concerto. Noi non ci siamo vergognati, tutt'altro.
Sonia Cincinelli - Silvio Messinetti