In Viva la libertà di Roberto Andò, scrittore, regista di teatro, cinema e lirica, troviamo un ispirato Toni Servillo nel doppio ruolo di Enrico Oliveri e Giovanni Ernani e un sobrio e stupito Valerio Mastandrea. Accompagnati dall'affascinante Valeria Bruni Tedeschi, da Michela Cescon, da Anna Bonaiuto, più volte partner di Servillo in pellicole di successo fra cui ricordiamo: Notte senza fine di Elisabetta Sgarbi e La ragazza del lago di Andrea Molaioli. Delizioso il cammeo di Gianrico Tedeschi definito un vecchio leone della cinematografia.
Una satira politica dai toni surreali ma con il coraggio di proporre una via alternativa per recuperare l'entusiasmo e credere nuovamente negli ideali politici.
Tratto dal romanzo Il trono vuoto, edito da Bompiani e scritto dallo stesso regista vincitore del Campiello Opera Prima 2012, il film ci addentra nelle vicende di una fuga visionaria dai contenuti politico-filosofici e dai toni godibili e privi di pruderie. Unico personaggio reale citato nella pellicola attraverso una foto, Enrico Berlinguer, quasi ad evocare momenti durante i quali gli ideali politici erano all'apice.
L'opera narra le vicende del Leader di un importante partito all'opposizione stanco e demotivato, consapevole della perdita di consensi da parte degli elettori, che pochi giorni prima delle elezioni fugge alla ricerca di se stesso e ancor di più del senso della vita.
Raggiunge Danielle, segretaria di edizione conosciuta molti anni prima quando il Oliveri, amante del cinema, accarezzava l'idea di divenire regista.
Danielle interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, nel frattempo si è sposata con un celebre regista orientale ed è madre della deliziosa Helen che simpatizzerà subito con il politico.
A Roma intanto, dopo attimi di panico fra i suoi stretti collaboratori e molti interrogativi da parte degli elettori, giunge insperata una soluzione messa a punto dalla moglie di Oliveri, Anna e dal fidato segretario Andrea Bottini interpretato da Valerio Mastandrea: la sostituzione del politico con il fratello gemello affetto da disturbo bipolare, filosofo colto e geniale, autore del trattato: L'illusione di vivere, scritto con lo pseudonimo di Giovanni Ernani. I due fratelli non si parlano da anni e mostrano caratteristiche caratteriali diametralmente opposte: riflessivo, taciturno e introverso Enrico, vivace, ironico ed estroverso Giovanni.
Con Giovanni già fin dalla prima intervista la campagna elettorale assume toni diversi e si rivela un successo che esplode in occasione di un comizio in Piazza San Giovanni, quando l'eccentrico scrittore filosofo recita una poesia di Bertoldo Brecht, in mezzo ad un'onda inesauribile di affetto.
Gli animi si riaccendono, gli elettori tornano al partito, i sogni riaffiorano, mentre Enrico lavora come attrezzista a Parigi nella équipe di un Film che vede impegnata Danielle, in fondo politica e cinema sono due campi dove la finzione coesiste da sempre....
Un finale a sorpresa mentre le personalità dei due fratelli si avvicinano lentamente fino a creare sul volto di Bottini-Mastandrea, fido collaboratore, una espressione di sincero stupore.
Un film dai toni complessi ma espresso con la leggerezza che caratterizza la miglior commedia all'italiana, Andò esplora con la grazia di chi, cinicamente disincantato, nasconde ancora un angolo di sogno nel cassetto ed offre una possibile strada da percorrere intravista nella cultura ed in quel pizzico di follia che rende bella la vita. Non fu Gramsci, un grande esempio di cultura della nostra storia, che parlò di pessimismo della ragione e ottimismo della volontà lasciando intravedere in essa la parte del cuore?
E non è quel briciolo di follia racchiuso dentro ognuno di noi che ogni tanto potrebbe offrire soluzioni insperate. In fondo dentro ognuno di noi si nasconde un Giovanni Ernani in attesa di esprimersi e stravolgere le abitudini che ingrigiscono la vita.
Deliziosa la sceneggiatura a tratti colta, a tratti paesana ma senza mai scadere nel cattivo gusto ed incredibile Servillo che passa da momenti di introversione assoluta a momenti di estrema estroversione confermandosi ancora una volta un attore versatile e meritevole dei consensi che ovunque riceve.
Una pellicola da vedere per riflettere sul tema del doppio e per osservare la politica con un occhio diverso e con quel pizzico di disincanto che il regista ci indica.
Paola Dei
Una satira politica dai toni surreali ma con il coraggio di proporre una via alternativa per recuperare l'entusiasmo e credere nuovamente negli ideali politici.
Tratto dal romanzo Il trono vuoto, edito da Bompiani e scritto dallo stesso regista vincitore del Campiello Opera Prima 2012, il film ci addentra nelle vicende di una fuga visionaria dai contenuti politico-filosofici e dai toni godibili e privi di pruderie. Unico personaggio reale citato nella pellicola attraverso una foto, Enrico Berlinguer, quasi ad evocare momenti durante i quali gli ideali politici erano all'apice.
L'opera narra le vicende del Leader di un importante partito all'opposizione stanco e demotivato, consapevole della perdita di consensi da parte degli elettori, che pochi giorni prima delle elezioni fugge alla ricerca di se stesso e ancor di più del senso della vita.
Raggiunge Danielle, segretaria di edizione conosciuta molti anni prima quando il Oliveri, amante del cinema, accarezzava l'idea di divenire regista.
Danielle interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, nel frattempo si è sposata con un celebre regista orientale ed è madre della deliziosa Helen che simpatizzerà subito con il politico.
A Roma intanto, dopo attimi di panico fra i suoi stretti collaboratori e molti interrogativi da parte degli elettori, giunge insperata una soluzione messa a punto dalla moglie di Oliveri, Anna e dal fidato segretario Andrea Bottini interpretato da Valerio Mastandrea: la sostituzione del politico con il fratello gemello affetto da disturbo bipolare, filosofo colto e geniale, autore del trattato: L'illusione di vivere, scritto con lo pseudonimo di Giovanni Ernani. I due fratelli non si parlano da anni e mostrano caratteristiche caratteriali diametralmente opposte: riflessivo, taciturno e introverso Enrico, vivace, ironico ed estroverso Giovanni.
Con Giovanni già fin dalla prima intervista la campagna elettorale assume toni diversi e si rivela un successo che esplode in occasione di un comizio in Piazza San Giovanni, quando l'eccentrico scrittore filosofo recita una poesia di Bertoldo Brecht, in mezzo ad un'onda inesauribile di affetto.
Gli animi si riaccendono, gli elettori tornano al partito, i sogni riaffiorano, mentre Enrico lavora come attrezzista a Parigi nella équipe di un Film che vede impegnata Danielle, in fondo politica e cinema sono due campi dove la finzione coesiste da sempre....
Un finale a sorpresa mentre le personalità dei due fratelli si avvicinano lentamente fino a creare sul volto di Bottini-Mastandrea, fido collaboratore, una espressione di sincero stupore.
Un film dai toni complessi ma espresso con la leggerezza che caratterizza la miglior commedia all'italiana, Andò esplora con la grazia di chi, cinicamente disincantato, nasconde ancora un angolo di sogno nel cassetto ed offre una possibile strada da percorrere intravista nella cultura ed in quel pizzico di follia che rende bella la vita. Non fu Gramsci, un grande esempio di cultura della nostra storia, che parlò di pessimismo della ragione e ottimismo della volontà lasciando intravedere in essa la parte del cuore?
E non è quel briciolo di follia racchiuso dentro ognuno di noi che ogni tanto potrebbe offrire soluzioni insperate. In fondo dentro ognuno di noi si nasconde un Giovanni Ernani in attesa di esprimersi e stravolgere le abitudini che ingrigiscono la vita.
Deliziosa la sceneggiatura a tratti colta, a tratti paesana ma senza mai scadere nel cattivo gusto ed incredibile Servillo che passa da momenti di introversione assoluta a momenti di estrema estroversione confermandosi ancora una volta un attore versatile e meritevole dei consensi che ovunque riceve.
Una pellicola da vedere per riflettere sul tema del doppio e per osservare la politica con un occhio diverso e con quel pizzico di disincanto che il regista ci indica.
Paola Dei
Viva la libertà
Regia: Roberto Andò
Cast: Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi,
Michela Cescon, Anna Bonaiuto
Genere: Drammatico
Produzione: Italia 2013
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 94 min.
Uscita: 14/02/2013