Ritorno alla commedia anni Ottanta per il nuovo film di Pedro Almodovar Gli amanti passeggeri, prodotto dalla sua casa di produzione El Deseo, scritto e diretto dal regista. La compagnia aerea Peninsula parte da Madrid diretta a Città del Messico. Nelle fasi prima del decollo un tacco del carrello dell’aereo non viene sganciato e l’aereo parte, dopo poco si delinea la tragedia: il carrello dell’aereo è bloccato, emergenza a bordo e passeggeri terrorizzati, è impossibile l’atterraggio. Una variopinta umanità siede in prima classe: Ricardo attore famoso ha un rapporto complesso con le donne, la sua ultima fiamma sta per suicidarsi. Norma, donna misteriosa, regina del bondage racconta una liason importante.
Bruna, una sensitiva vergine, cerca di perdere la verginità durante il volo, il dottor Màs è un finanziere implicato in un grosso crac, Infante è un sicario assoldato per uccidere Norma e infine una coppia di sposini in viaggio di nozze.
Durante il viaggio, quando l’aereo comincia ad avere dei problemi, gli steward decidono di esorcizzare la paura offrendo ai passeggeri della classe business dei drink drogati infatti miscelano l’Acqua di Valenza, cocktail base di vodka con la mescalina, che è un potente allucinogeno. I passeggeri, della economy class vengono invece addormentati con ansiolitici, in modo tale che non possano capire che sta succedendo. Il film molto frammentato, non poggia su una storia, tutto quello che viene raccontato è slegato, si ha quasi una dimensione televisiva, siamo al limite per alcuni dialoghi delle telenovelas. Almodovar, scandaloso e kitsch porta sullo schermo sia la commedia che il melò, pochi sono i momenti di ilarità, c’è una ricerca affannosa di evocare gli anni Ottanta nella trasgressione.
L’unico filo comune che lega i protagonisti è l’eros, che viene esplorato molto e in modi fin troppo espliciti, anche se a detta del regista il film non va in questa direzione infatti il suo intento era ben altro, è l’uso della parola che esorcizza la paura. Il mezzo per dialogare di questi strampalati personaggi non sono i tablet, ne i social network, ne i telefonini ma attraverso il linguaggio, i passeggeri si raccontano e si lasciano andare. L’introspezione nel personaggio non viene sfiorata. La percezione è di uno script molto limitato, una piccola trama, un cast di icone del mondo almodovariano rendono il tutto colorato e poco divertente. Penelope Cruz e Antonio Banderas, fanno un piccolo cameo, inseriti furbescamente dal regista, hanno il ruolo di padroni di casa e ci accompagnano alla visione del film. Siamo ben lontani dalle risate de L’aereo più pazzo del mondo o di Pan Am, il regista, con questo ritorno alle origini non riesce a portarci come in altre pellicole nel suo mondo folle e grottesco, poche sono le idee e il divertimento. Unico siparietto, che può suscitare una risata è quando i tre steward ballano in modo esagerato I’m so excited, molto Priscilla la regina del deserto.
In Spagna il film è campione d’incassi, sia perché gli spagnoli attendevano con impazienza un suo ritorno alla commedia, sia per due grandi gossip che hanno coinvolto il paese. Nell’intento del regista traspare anche un accenno alla complessa situazione politica spagnola in piena crisi, dove si gira a vuoto cercando soluzioni, così l’aereo gira in tondo sperando in un atterraggio di fortuna. La situazione spagnola è drammatica, è la peggiore dalla democrazia, non c’è un ricordo nostalgico degli anni Ottanta. Il viaggio viene visto come una grande metafora, c’è un viaggio senza destinazione, un atterraggio forzato, tutti i passeggeri si salvano, ma forse nel viaggio della vita non si sa che cosa succederà visto il clima di grande incertezza. Unico senso del procedere è la sopravvivenza, tutti i protagonisti sono totalmente fedeli a se stessi e neppure la paura della morte li porta a fare riflessioni o cambiamenti. Tutti sono saldamente ancorati ai loro ruoli, mutano invece alcune attitudini sessuali,(c’è chi perde la verginità, c’è chi si scopre omosessuale), la paura ha fatto rompere molti freni inibitori. E’ una catarsi erotica dei personaggi, che nell’accomiatarsi dalla vita cercano di farlo nel modo migliore. Trasgressivo, per chi ama un film in alta quota senza inibizioni, per entrare nel mondo irriverente del regista spagnolo.
Adele de Blasi
Gli amanti passeggeri
Regia: Pedro Almodovar
Cast: Penélope Cruz, Javier Cámara, Antonio Banderas, Carlos Areces, Paz Vega, Raúl Arévalo, Blanca Suárez, Lola Dueñas, Cecilia Roth, José María Yazpik, Hugo Silva, Antonio de la Torre, Miguel Ángel Silvestre, Carmen Machi
Genere: Commedia
Uscita cinema: 21/03/2013
Voto: 3 ½ su 5
Bruna, una sensitiva vergine, cerca di perdere la verginità durante il volo, il dottor Màs è un finanziere implicato in un grosso crac, Infante è un sicario assoldato per uccidere Norma e infine una coppia di sposini in viaggio di nozze.
Durante il viaggio, quando l’aereo comincia ad avere dei problemi, gli steward decidono di esorcizzare la paura offrendo ai passeggeri della classe business dei drink drogati infatti miscelano l’Acqua di Valenza, cocktail base di vodka con la mescalina, che è un potente allucinogeno. I passeggeri, della economy class vengono invece addormentati con ansiolitici, in modo tale che non possano capire che sta succedendo. Il film molto frammentato, non poggia su una storia, tutto quello che viene raccontato è slegato, si ha quasi una dimensione televisiva, siamo al limite per alcuni dialoghi delle telenovelas. Almodovar, scandaloso e kitsch porta sullo schermo sia la commedia che il melò, pochi sono i momenti di ilarità, c’è una ricerca affannosa di evocare gli anni Ottanta nella trasgressione.
L’unico filo comune che lega i protagonisti è l’eros, che viene esplorato molto e in modi fin troppo espliciti, anche se a detta del regista il film non va in questa direzione infatti il suo intento era ben altro, è l’uso della parola che esorcizza la paura. Il mezzo per dialogare di questi strampalati personaggi non sono i tablet, ne i social network, ne i telefonini ma attraverso il linguaggio, i passeggeri si raccontano e si lasciano andare. L’introspezione nel personaggio non viene sfiorata. La percezione è di uno script molto limitato, una piccola trama, un cast di icone del mondo almodovariano rendono il tutto colorato e poco divertente. Penelope Cruz e Antonio Banderas, fanno un piccolo cameo, inseriti furbescamente dal regista, hanno il ruolo di padroni di casa e ci accompagnano alla visione del film. Siamo ben lontani dalle risate de L’aereo più pazzo del mondo o di Pan Am, il regista, con questo ritorno alle origini non riesce a portarci come in altre pellicole nel suo mondo folle e grottesco, poche sono le idee e il divertimento. Unico siparietto, che può suscitare una risata è quando i tre steward ballano in modo esagerato I’m so excited, molto Priscilla la regina del deserto.
In Spagna il film è campione d’incassi, sia perché gli spagnoli attendevano con impazienza un suo ritorno alla commedia, sia per due grandi gossip che hanno coinvolto il paese. Nell’intento del regista traspare anche un accenno alla complessa situazione politica spagnola in piena crisi, dove si gira a vuoto cercando soluzioni, così l’aereo gira in tondo sperando in un atterraggio di fortuna. La situazione spagnola è drammatica, è la peggiore dalla democrazia, non c’è un ricordo nostalgico degli anni Ottanta. Il viaggio viene visto come una grande metafora, c’è un viaggio senza destinazione, un atterraggio forzato, tutti i passeggeri si salvano, ma forse nel viaggio della vita non si sa che cosa succederà visto il clima di grande incertezza. Unico senso del procedere è la sopravvivenza, tutti i protagonisti sono totalmente fedeli a se stessi e neppure la paura della morte li porta a fare riflessioni o cambiamenti. Tutti sono saldamente ancorati ai loro ruoli, mutano invece alcune attitudini sessuali,(c’è chi perde la verginità, c’è chi si scopre omosessuale), la paura ha fatto rompere molti freni inibitori. E’ una catarsi erotica dei personaggi, che nell’accomiatarsi dalla vita cercano di farlo nel modo migliore. Trasgressivo, per chi ama un film in alta quota senza inibizioni, per entrare nel mondo irriverente del regista spagnolo.
Adele de Blasi
Gli amanti passeggeri
Regia: Pedro Almodovar
Cast: Penélope Cruz, Javier Cámara, Antonio Banderas, Carlos Areces, Paz Vega, Raúl Arévalo, Blanca Suárez, Lola Dueñas, Cecilia Roth, José María Yazpik, Hugo Silva, Antonio de la Torre, Miguel Ángel Silvestre, Carmen Machi
Genere: Commedia
Uscita cinema: 21/03/2013
Voto: 3 ½ su 5