La scelta di Barbara: la libertà di andarsene o di restare

Il film di Christian Petzold in uscita il 14 marzo distribuito dalla Bim, è colmo di riferimenti che vanno da Bergman a Hitchcock. La storia é complessa e ambientata in un piccolo paese di provincia dove Barbara (Nina Hoss) viene mandata a esercitare il suo ruolo di medico in un ospedale pediatrico. Siamo nella Germania 1980, la realtà della vita è complessa, c’è una dittatura, il muro di Berlino non è ancora stato abbattuto, il visto di espatrio non le è stato concesso, unica speranza la fuga. La sua fuga è stata organizzata con cura dal suo amante Schutz (Rainer Bock) che vive al di la del muro e che le ha promesso una nuova vita in Danimarca. La donna fredda, austera, elegante, vive una vita solitaria aspettando l’agognato momento della libertà e ogni tanto si concede incontri d’amore nel bosco o in un motel.
Barbara è perseguitata dalla Stasi, la polizia politica, che spia i suoi passi, la controlla e la umilia perquisendo la sua casa e arrivando anche a frugare nel suo corpo nudo. L’altra realtà in cui vive è il lavoro, il quotidiano, l’ospedale dove si concentra una rara umanità totalmente volta al benessere del paziente. Il dottore Andre (Ronald Zehrfeld) che l’affianca, sembra essere come lei: taciturno, schivo ma gentile e con pochi gesti le comunica la sua umanità. Tra i due l’attrazione è fatale, Barbara e Andre dai primi fotogrammi sono presi l’uno dall’altra, la loro passione è fulminea, pronta ad uscire allo scoperto. Buona parte del film è incentrato sull’attesa dell’incontro e dell’amore, ma c’è anche la prospettiva di una nuova vita fatta di libertà. Nina Hoss comunica freddezza con questo personaggio schivo, tutto di un pezzo, ma nella sua tristezza è racchiuso un mondo.

Una pellicola silenziosa, una fotografia impeccabile che rende grande la solitudine della protagonista. Uno script asciutto, senza alcuna sbavatura aiutano a farci entrare nella storia. Il film di Petzold è girato con eleganza, profondamente estetico, vi è una rincorsa frenetica alla cura dei dettagli niente viene lasciato al caso. In questa opera il tema è l’oppressione e la speranza di tornare a vivere lontano dalle dittature. Tutto il dramma si consuma in 105 minuti fatti di silenzi più espliciti delle parole, estremamente intimo, ma realmente troppo lento, grandi primi piani e una natura gelida fanno da cornice a quello che senza dubbio può essere annoverato tra i film d’autore.

Questa storia nata con i presupposti di una storia d’amore, cresce in un contesto disperato, in cui i protagonisti scelgono una via d’uscita non facile. Barbara alla fine riesce a dar voce ai sentimenti. Attori fantastici, ambientazione scarna, fanno di questa opera una pellicola celebrale da non scordare. Adatto a un pubblico di nicchia, appassionato di film d’autore e che non si lascia intimidire da un prodotto corposo.

Adele de Blasi










La scelta di Barbara
Regia: Christian Petzold
Cast: Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Rainer Bock,
Claudia Geisler, Peter Weiss, Rosa Enskat
Genere: Drammatico
Produzione: Germania 2012
Distribuzione: Bim
Uscita: 14/03/2013
Voto: 4/5




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