Il figlio dell’altra: due etnie si fondono

Le fils de L’Autre di Lorraine Lévy, in uscita il 14 febbraio, distribuito da Teodora Film, porta ancora una volta l’attenzione del pubblico sulla qualità del cinema francese, che sempre più si sta imponendo sul mercato internazionale cinematografico con prodotti di qualità. La storia, coinvolgente, parte da due diciottenni, Joseph (Jules SitruK) e Yacine (Mehdi Dehbi), che vivono uno in Israele e l’altro in Palestina. Nati entrambi  a Haifa in un ospedale, per sbaglio al momento della nascita sono stati scambiati, l’errore fatale porta un gran caos nelle loro rispettive famiglie, che affrontano il problema con un ottica totalmente diversa. Joseph nato ebreo si  ritrova arabo di nascita, questo gli pone molti interrogativi. Il ragazzo ha avuto un adolescenza tranquilla, con una famiglia amorosa che si è presa cura di lui spronandolo nella sua passione per la musica e facendogli vivere una fanciullezza spensierata.
Yacine, palestinese, abita e in un contesto complesso, vive in una zona di guerra dove regna la miseria e l’altro mondo è delimitato da un muro col filo spinato. Desideroso di avere una vita migliore il ragazzo è andato Parigi: "Paris c’est Paris" canta Yacine, per studiare medicina e diventare medico, realizzando un sogno che coltiva con il fratello Bilal, quello di aprire un ospedale nel suo paese. I due protagonisti dotati di una grande fisicità: volti intensi, incarnano due mondi diametralmente opposti che si attraverseranno fino a ricongiungersi attraverso un confronto che li farà sentire fratelli. Le due madri, Orith (Emmanuelle Devos) e Leila (Areen Omari) sono le prime ad accettare lo scambio dei figli.  Le donne sono pronte a  aprire i loro cuori e a inserire un nuovo figlio nella loro vita, in loro subentra l’amore filiale e l’accettazione della realtà. Nell’atteggiamento degli uomini si riconosce il forte legame con le tradizioni che li porta a tramandare la conoscenza ai figli, nelle madri invece prevale solo il sentimento materno, nella loro vita c’è posto per un altro figlio.

La regista tende a dare un taglio non politico alla storia, la questione palestinese non viene affrontata, il conflitto è marginale, tutto è giocato sulle emozioni. Le diversità raziali si annullano davanti alle ragioni del cuore. Una pellicola tenera, commovente, delicata ma mai sdolcinata, drammatica ma non troppo, che ci porta a riflettere sui legami di sangue. Due grandi temi sottolineano la bellezza di questo film: la diversità razziale e i legami familiari; ne emerge solo il lato costruttivo, tutto è visto dal filtro rosa dell’amore, si annullano le barriere e quel confine sottolineato da un triste muro che separa i due territori, sparisce per dare spazio all’amore e alla fratellanza. La diversità frutto di etnie diverse, è affrontata con rigore, senza alcun finto buonismo. E' presente uno scambio di bambini e due paesi lacerati da un conflitto. L’aspetto religioso viene trattato con molta criticità, infatti qui la religione viene vista come mezzo di separazione e non come unione voluta da Dio. L’unica soluzione data dalla regista è quella affettiva, i legami di sangue sono eterni e non spariscono, i due ragazzi nel momento in cui scoprono l’errore si sentono emotivamente coinvolti prevalgono i sentimenti e la loro unione è totale. Lorraine Lévy non penetra molto nel problema razziale, ma scivola verso una storia bella, frutto di un ottimo script e di un cast di ottimo livello. Una buona colonna sonora, sottolinea una narrazione che scorre fin troppo tranquilla, con molta cura la regista evita di affrontare qualsiasi questione spinosa. La fotografia  incisiva, specie per le immagini notturne girate sapientemente, rende molto efficace visivamente la diversità dei due territori: uno è un paesaggio desolato e l’altro è solare e "civilizzato". Il finale è aperto, è un inno alla vita, all’ottimismo, nessuna cupezza, tutto è leggero, c’è molta emozione e tanta speranza frutto di nuove generazioni pronte ad aprirsi a un messaggio di pace.

Adele de Blasi











Il figlio dell'altra
Le Fils de l'Autre
Regia: Lorraine Lévy
Cast: Emmanuelle Devos, Pascal Elbé,
Jules Sitruk, Mehdi Dehbi, Areen Omari
Genere: Drammatico
Produzione: Francia 2012
Distribuzione: Teodora Film
Durata: 105 min.
Uscita: 14/03/2013
Voto:  4 ½ su 5
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