La collina dei papaveri (2011) di Goro Miyazaki

La collina dei Papaveri (Kokuriko- zaka kara), lungometraggio d’animazione diretto da Goro Miyazaki, figlio del noto artista Hayao Miyazaki, presentato già al pubblico italiano durante il Festival del Cinema di Roma del 2011, giunge nelle sale italiane in un unico evento, il 6 Novembre 2012. Tratto da una serie manga
giapponese apparsa intorno agli anni Ottanta nel mensile per ragazze Nakayoshi, narra la vicenda di Umi, una giovane fanciulla che frequenta l’ultimo anno della scuola superiore, figlia più grande di una famiglia matriarcale. Umi, è orfana di padre, aiuta la madre lavoratrice e si prende cura di una famiglia numerosa, composta da sei persone, pertanto è sempre occupata nello svolgimento di mansioni casalinghe.

Un giorno nel suo istituto, Umi incontra durante una protesta studentesca, Shun, un ragazzo ribelle ma nello stesso tempo colto ed intellettuale, che le farà risvegliare sentimenti e responsabilità, portandola alla maturità. Il film è ambientato a Yokohama, nel 1963, prima delle Olimpiadi di Tokyo, periodo in cui il Giappone passa dalla confusione conseguente la seconda guerra mondiale, fino ad arrivare ad un momento di forte crescita economica, la metropolitana non è ancora stata costruita, ma si comincia a vivere una vera e propria industrializzazione, intensa, dominata da un traffico infernale. Punto cardine e politico della narrazione è la casa di cultura ossia il Quartier Latin, un edificio a rischio di chiusura ma importante per gli studenti. Così come i ragazzi guardano al futuro, così Umi guarda verso l’orizzonte aspettando incessantemente il ritorno del padre, difatti ogni giorno innalza delle bandiere dei marinai nel giardino della sua vecchia casa affacciata sul porto di Yokohama, le bandiere mostrano le lettere U e W che significano "buona navigazione". D’altra parte un rimorchiatore che spesso passa sotto la collina solleva un’altra bandiera con un messaggio di risposta che indica la parola "intelligenza".

Il racconto filmico è sviluppato al meglio attraverso una musicalità fatta di note ma soprattutto di parole, le quali svolgono una funzione drammaturgica importante evidenziando momenti e sentimenti dei personaggio o delle situazioni che si vengono a delineare, immergendo lo spettatore nella sfera sentimentale.

L’aspetto a dir poco meraviglioso del film è quello di sostituire l’elemento di profondità spaziale tipico della tridimensionalità, con quello emozionale, fornendo corporeità ai personaggi attraverso silenzi, ritmi musicali e
cadenzati ed espressioni che coinvolgono pienamente lo spettatore. L’aspetto visivo e stilistico molto somigliante alle creazione di Hayao Miyazaki, che collabora solo in veste di realizzatore della casa di produzione ossia dello Studio Ghibli, si immerge in una poetica veste di sobrietà.

L’intento del regista era di realizzare un film affascinante che possa essere apprezzato dagli spettatori e che
li faccia sentire come se avessero vissuto quei giorni nella loro giovinezza e avessero deciso di vivere come i nostri personaggi hanno scelto di fare.

Un opera artistica che trasporta in un mondo fatto di emozioni dove la semplicità, il rapporto con la naturalezza dell’essere si mostra realizzabile e vivibile anche se contornato da una industrializzazione ed uno sviluppo culturale che avanza rompendo i confini di una quieta tranquillità. Da non perdere.

Francesco Adami








La collina dei papaveri
From Up on Popp Hill
Kokuriko- zaka kara
Regia: Goro Miyazaki
Cast: Masami Nagasawa, Junichi Okada,
Keiko Takeshita, Yuriko Ishida, Rumi Hiiragi
Durata: 91 min.
Produzione: Giappone, 2011
Distribuzione: Lucky Red
Uscita: 16/07/2011 in Giappone, 01/12/2011 Italia al Festival del
Cinema di Roma, 6 Novembre 2012 in Italia
Voto: 4/5



Specifiche tecniche:
Paese: Giappone
Lingua: Giapponese
Sound Mix: Dolby Digital, DTS
Aspect Ratio: 1,85:1
Color: Colore
Produzione: Studio Ghibli, Nippon Television Network Corporation (NTV), Dentsu,
Walt Disney Company
Successivo
« Precedente
Precedente
Successivo »