Napoli 24

 
Napoli 24 inizia concludendo in tre minuti il ciclo di una giornata. Lo spettatore ghigna soddisfatto con le sue prime attese. Il resto, invece, lo sbaglia tutto.
La pellicola nasce con un respiro sul Golfo partenopeo, tracciando una istantanea macroscopica che racchiude gli spunti d'indagine successivi. Gli scenari dipinti non si servono dell'alta fattura tecnica, ma preferiscono il ruvido digitale sospeso tra documentario e racconto politico. La rappresentazione diventa così tanto spontanea, quanto vera e immediata, senza alcun filtro.
C'è il volto gastronomico bizzarro e la critica artistica; la poesia della musica e l'urlo di contestazione dialettale. La commistione regge attraverso lo squarcio sequenziale montato senza ordini di priorità. Sballotta dal terrazzo alla strada, come una monetina lanciata in aria che non ha alcun interesse a cadere per terra.
Le storie si sovrappongono in modo volutamente incalcolato e scarlatto, mentre il tempo si dilegua nella serenità sfiorata e mai raggiunta dei protagonisti. La mente acculturata di chi osserva, allora, si riscopre inutile: meglio posarla affianco alla giacca e ragionare con la pancia. D'altronde la pretesa è bambinesca tanto quanto le mani di chi filma. In regia, infatti, siedono 24 cervelli diversi che lottano sullo schermo - e poi anche in conferenza stampa - per accaparrarsi il punto migliore; quello che conduce, senza mitismi, alla gloria dei tempi. Tuttavia, è risaputo che le ricompense troppo alte siano in partenza irragiungibili; quindi meglio scherzarci su, cogliendo la sfida come un gioco al quale vale solo la pena di partecipare. Lo snodo decisivo dunque non si trova mai, e il lavoro termina con lo stesso slancio d'apertura. Il ritratto finale assomiglia molto a una poesia d’amore rigettata dal ricevente; contiene le emozioni titaniche tipiche del primo coinvolgimento, ma anche le nere pieghe che sole possono seguire la passione. Il format eletto, non è perciò né plastificato né eccessivamente critico, risultando apprezzabile per la sua autenticità che ricalca le forme senza smussarle.  Il risultato e il senso ultimo della pellicola, cercano risposte dopo la proiezione. Paolo Sorrentino utilizza a riguardo un intercalare carico d'ottimismo: "il film è riuscito". In sala ci si continua a chiedere la linea seguita. Niente, si sbaglia ancora. "Il film cerca la sua identità e non la trova", continua Sorrentino, "guarda Napoli per parlare all'Italia e al suo popolo. Anche loro in cerca d'identità". Dunque, basta cercare significante in ogni significato. Chiudiamo la stamperia di etichette e lasciamoci assorbire dal moto irrazionale di una città talmente vecchia, eppure così nuova.

Paolo Buonvino







Napoli 24
Regia: Ugo Capolupo, Giovanni Cioni, Bruno Oliviero,
Paolo Sorrentino, Mario Martone, Gianluca Iodice,
Diego Liguori, Roberta Serretiello, Luca Martusciello,
Pietro Marcello, Nicolangelo Gelormini, Guido Lombardi,
Mariano Lamberti, Andrei Longo, Stefano Martone, Luigi Carrino,
Fabio Mollo, Mario Spada, Andrea Canova, Lorenzo Cioffi,
Massimiliano Pacifico, Marcello Sannino, Francesca Cutolo,
Federico Mazzi, Vincenzo Cavallo, Gianluca Loffredo, Daria D'Antonio
Produzione: Italia, 2010
Durata: 75 min. 
Uscita: 11/05/2012
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