"Becoming Jane" (2007): la Jane Austen di Julian Jarrold

L’eclettica scrittrice Jane Austen, stavolta, e non un’eroina nata dalla sua geniale penna, è la protagonista del film uscito nel 2007 e diretto da Julian Jarrold, intitolato non a caso Becoming Jane. Di questa scrittrice inglese del periodo Romantico siamo, generazione dopo generazione, abituati ad ascoltare la voce che, ironica, ci sussurra segreti ed opinioni attraverso le righe di romanzi che ci colpiscono per la puntualità di giudizio ed il senso di realtà con cui l’autrice di sei universalmente conosciute novel of manners analizza la società in cui vive.Stavolta la fresca interpretazione di Anne Hathaway, la cui esuberanza abbiamo dapprima ammirato in Pretty Princess nell’ormai lontano 2001, e che ci ha subito ha colpito per la sua semplicità, mette in risalto aspetti che spesso rischiamo di non considerare: il lato umano dell’artista, la sua fragilità e vulnerabilità.
Questa versione romanzata della vita della Austen mette ben in evidenza tali caratteristiche.
La giovane Jane che ci mostra Jarrold, infatti, è un’anima che soffre perché in lotta contro la società del XVIII secolo, un’epoca che non considera una donna capace di sostentarsi in maniera autonoma con un lavoro che non sia di precettrice o con un ruolo diverso da quello di moglie di un uomo ricco. Ma Jane vuole scegliere chi amare e cosa fare del proprio destino, e nonostante le attenzioni del ricco e morigerato Sir Wisley la freccia di Cupido la colpisce inaspettatamente nel momento in cui incontra un amico del fratello, Thomas Lefroy, magistralmente interpretato dall’affascinante scozzese James McAvoy (chi non ricorda la sensuale scena di Espiazione?) un mascalzone che si rivela migliore di quello che sembra inizialmente.

La fanciulla, nonostante il suo forte carattere, non può scegliere di amarlo per non rovinare la vita a entrambi, ma preferisce comunque condannare se stessa alla solitudine piuttosto che accontentarsi di un matrimonio senza amore. Il ritratto di una donna contro è, non a caso, il sottotitolo di questo film, ed esso contiene un duplice significato: Jane rifiuta un matrimonio d’interesse e di conformarsi a certe regole sociali, e va quindi contro la società, ma prende decisioni che la mettono anche contro il suo cuore, perché sa di non poter rovinare colui che ama e deve perciò lasciarlo.

Questo film è un piccolo capolavoro: la luminosità delle campagne inglesi, la cui atmosfera rende ogni scena densa di attesa come se vi si celasse un’epifania improvvisa, viene accostata ad un uso della musica che permette d’identificare i sentimenti dei personaggi principali e di metterne in risalto le sfumature caratteriali; persino chi non è abituato all’ascolto di musica strumentale non può fare a meno di notare come la camminata di Jane sia spesso accompagnata da note che ne evidenziano l’irrequietezza, la freschezza, la passionalità del personaggio. Tutte caratteristiche che noi stessi abbiamo sempre immaginato essere proprie della Jane Austen donna, e che fanno di questo film una pellicola che non va solo guardata, ma anche ascoltata e vissuta con tutti i nostri sensi.

Caterina Ciccone








Becoming Jane
Regia: Julian Jarrold
Sceneggiatura: Kevin Hood,
Sarah Williams, (film ispirato anche alle lettere ed alla biografia di Jane Austen)
Cast: Anne Hathaway, James McAvoy, Julie Walters, Maggie Smith, James Cromwell,
Anna Maxwell Martin, Lucy Cohu, Laurence Fox, Ian Richardson, Joe Anderson, Leo Bill,
Jessica Ashworth, Eleanor Methven, Michael James Ford, Tom Vaughan-Lawlor
Produzione: Gran Bretagna, USA 2007
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 120 min.
Voto: 8,5
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