Indignados (2012) di Tony Gatlif


"Io sono libero, sono sempre stato libero" così Tony Gatlif introduce il suo film Indignados al Festival del Cinema Francese Rendez-vouz; fornendo al pubblico in sala il giusto taglio interpretativo, attraverso il quale leggere l’opera ultima. C’è tanta curiosità tra gli spettatori, e non appena conclusa l’intervista, ci si domanda fin da subito cosa potrà contenere la pellicola che sta per iniziare – 'Sarà più documentario o fiction?'.

Il racconto si apre su un campo di grano, con un tocco fotografico dolce e colorato, che sarà poi sfondo stilistico dell’intera trattazione. Tra le gialle spighe greche, ci viene così presentato il personaggio protagonista: un’adolescente africana, dal volto al contempo distrutto e speranzoso. L’estenuante viaggio sembra essersi appena concluso, ma la madre terra europea si rivelerà tutto tranne che ospitale.
La giovane, infatti, è costretta a cambiare spesso paese, ricevendo un trattamento indegno perfino al peggiore dei criminali clandestini. Le immagini sono raccolte con sapienza durante questi passaggi, incastonando volti e sfondi in una crudeltà veritiera, che distrugge l’immaginario asettico dell’osservatore. Il peso del reale viene però mischiato, allo stesso tempo, con scene d’allegria e di eccitazione che concedono alla pupilla brevi momenti di riposo. Sullo schermo sfila anche il fomento pacifico dei manifestanti, abilmente congiunto alle frasi tratte dal libro Indignez-vous! di Stéphene Hessel. In tal modo la trama intraprende una deriva simbolista, che farà terminare la parabola filmica in una serie di scene a se stanti. Oltre che politico e controcorrente, il lavoro di Gatlif diventa quindi un manifesto accattivante sul quale si stampano continue figure contornate da slogan che ne accendono il vigore. Questa scelta, se dona maggiore impatto nell’immediato, stanca tuttavia nel lungo periodo, risultando prevedibile e poco lungimirante. Anche i brevi dialoghi vengono ripetuti; imponendosi forse nel ricordo, ma semplificando eccessivamente la storia in un finale spurio e  indecifrabile.

In conclusione, possiamo notare come in questa pellicola, del 'regista militante' resti solo l’ottima forma espositiva, che malgrado sostanzi la vera arte, lascia inalterato il contenuto.

Paolo Buonvino






Indignados
Regia: Tony Gatlif
Cast: Mamebetty Honoré Diallo
Produzione: Francia, 2012
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