Hesher è stato qui (2010) di Spencer Susser

Hesher è stato qui, lungometraggio uscito nel 2010, che viene presentato in Italia, nelle sale cinematografiche dal 3 febbraio 2012, è un dramma intimo con connotazioni sociali che vuole semplicemente colpire nell’animo. Sin dalle prime immagini del film ci si addentra pienamente nella storia circoscritta attorno a pochi personaggi. Il protagonista vero è T.J. interpretato dal piccolo Devin Brochu, già attivo in alcuni noti film, ma che viene evidenziato con maestria nella sua lodevole interpretazione. Si potrebbe dire che il lavoro fatto sul personaggio di Hesher da Joseph Gordon-Levitt è veramente notevole anche se non tutti i metallari possono identificarsi con questo, ma Hesher è così: alcune volte liberatore e soccorritore.
 La trama si delinea bene dopo circa i primi venti minuti iniziali, sembra che la caratterizzazione dei personaggi non sia veramente ben definita, ma accentuata quanto basta nella parte finale del film che giova allo svolgimento dell'azione. Il film è ricco di metafore, alcune sono esplicite, mentre altre celate: ad esempio T.J. cade varie volte durante la pellicola, tre volte con la bicicletta e tre volte per uno scontro con Dustin interpretato da Brendan Hill. Queste tre cadute, hanno un risvolto diverso, sono tre fasi, una prima d’esperienza, una seconda di riflessione e l'ultima di reazione.
La figura femminile della nonna, interpretata da una grande attrice come Piper Laurie, simboleggia la saggezza ma nello stesso tempo la sensibilità dell’esperienza che si insinua nella coscienza e nell’animo dei personaggi che gli sono attorno, ma che emerge solo dopo una lunga contemplazione. In un determinato momento, sembra che T.J. si rifugi dal dolore immaginando Hesher, presupposizione che viene anche accentuata dal discorso del docente della scuola che il bambino frequenta, durante una spiegazione per i suoi alunni sul concetto di sogno. Le azioni di Hesher e il suo linguaggio volgare sono frutto di una critica a sentimenti di indifferenza e di malvagità. Vengono affrontate varie tematiche durante l’arco dello svolgimento dell’azione; problemi di lavoro giovanile, isolamento, discriminazione, ma anche di libertà d’azione. La fotografia ha un ruolo drammaturgico ben delineato, colori freddi per le vicende che riguardano Hesher, chiaro scuro per l’animo di T.J. e di suo padre, interpretato da Rainn Wilson, colore caldo per Nicole, interpretata da Natalie Portman.
La visione ottenuta nelle sale cinematografiche in pellicola non rende veritiero il lavoro svolto nella fotografia e dai colorists, dato che il film è completamente girato in digitale e per tanto offre uno spazio colore ben diverso da quello della pellicola, così per goderne a pieno andrebbe fruito nelle sale dotate di proiettore digitale.
Spencer Susser in questo suo primo lungometraggio, è artefice totalmente della sua opera: la dirige, la scrive, la produce e ne elabora il montaggio. Susser, già noto al pubblico televisivo americano per alcune opere prodotte anche per la televisione, manifesta la sua passione per la saga di George Lucas, ossia StarWars, in vari aspetti; dirigendo precedentemente un documentario per la televisione dedicato a R2-D2: sotto la cupola, nel quale caratterizza il famoso droide della saga.
Hesher è stato qui è curato anche nell’aspetto del brand del manifesto, la cui scritta con carattere deciso, forte, ricorda noti gruppi musicali nell’ambito metal, gruppi presenti anche nella colonna sonora del film.
I titoli di coda, i tatuaggi, le scritte nella pellicola sono parte integrante della drammatizzazione ma anche dell’intento di promuovere mode, situazioni ed ambientazioni, che con una campagna promozionale possano entrare nell’immaginario collettivo. Un film da vedere per il suo lato drammatico a lampi ironico, che ritrae attegiamenti generazionali.

Francesco Adami





Hesher è stato qui
Regia: Spencer Susser
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Devin Brochu, Natalie Portman
Produzione: Usa, 2010
Durata: 106 min
Data di uscita: 03-02-2012
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