Super 8 (2011) di J.J. Abrams

L'attesissimo Super 8, la nuova pellicola diretta da J.J. Abrams il celebre creatore di Lost e prodotta dal colosso Steven Spielberg, uscirà nelle sale italiane il 30 settembre, a ben tre mesi di distanza dall'esordio americano. Siamo nell'estate del 1979 e un gruppo di ragazzini nell'Ohio assiste al compiersi di un incidente ferroviario mentre stanno girano un film sugli zombie in Super 8, ma questo evento, apparentemente causale, nasconde misteriose presenze.

Nella pellicola si respira la matrice spilberghina dall'impronta definita, dovuta alla spettacolarizzazione portata agli estremi per un cinema ricco di risorse che amplifica la macchina industriale. I sentimenti si mescolano bene con magia, mistero e suspence; tutti elementi che rappresentano una facile forma di tentativo di fidelizzazione dello spettatore.
L'ipertecnologia utilizzata contribuisce a costruire il “giocattolo cinematografico”, ma sicuramente non ne risente il contenuto e l'apparato stilistico, in quanto il film non possiede effetti speciali mirabolanti e inutili terze dimensioni.Tutto parte dal desiderio dei protagonisti di girare un filmino in super 8, elemento che identifica la rappresentazione sistematica di un cinema dai mezzi poveri ed essenziali, l'occhio innocente della riproduzione astratta del mondo, che riesce comunque a captare il fantastico, il soprannaturale e il sovrumano. Quindi in questo caso l'essenza ambigua ed ambivalente del mezzo si espleta appieno e il regista realizza una pellicola che strizza evidentemente l'occhio ad un certo cinema fantastico degli anni Ottanta, ricordiamo E.T. L'extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg, Gremlins (1984) di Joe Dante e I Goonies (1985) di Richard Donner.

Il tema centrale del film è la paura del diverso che regna solitamente nelle opere in cui presenze misteriose si palesano nella scena, prendendo le sembianze di un cinema ispirato alle storie grandiose per ragazzi che si profilano come opere di formazione da cinemascope, quindi di grande formato americano. In un mix di schizzofrenia cinefila contemporanea, cinema di fantascienza targato anni Ottanta e commedia di fine anni Sessanta.
La protagonista Alice (Elle Fanning), ragazzina dalla bellezza eterea ricorda la magnifica interprete bionda di Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper.
Un film sul metacinema e sull'assunzione sistematica del cinema marginale a quello mainstream, che si ciba delle produzioni eccezionali rendendole pane digeribile per le masse. Un film che capterà prevalentemente un pubblico giovanissimo, il quale preso dall'avventura di una nuova scoperta che è la vita, tra Ai confini della realtà e Incontri ravvicinati del terzo tipo, imparerà a non aver paura del diverso ma di chi questa inquietudine alimenta e fomenta negli altri. Concetto importante in un mondo che partorisce nuove stragi neonaziste dovute al rifiuto della diversità.

Gli innocenti vogliono conoscere la natura del mondo che li circonda ma spesso le apparenze di falsi predicatori incutono timore che nuoce ad una autentica apertura verso il mondo, di questo ci mette in guardia l'ultimo lavoro di Abrams. Infatti il diverso si aggira nella città e semina terrore, lo spirito di conservazione ancestrale del gruppo e della comunità sono interessati a preservare un equilibrio che sembra minacciato dagli sconvolgimenti che può portare una nuova entità-identità. Qui il diverso è altro da se ed incomprensibile e non devastante come in Alien o amichevole come in E.T. I giovani protagonisti devono usare solo la loro testa e la loro esperienza per capire, per crescere e scoprire l'alieno che alberga dentro di loro.

Sonia Cincinelli



Super 8
id.

Regia: J.J. Abrams
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Cast: Kyle Chandler, Elle Fanning, Ron Eldard, Noah Emmerich, Amanda Michalka, Zach Mills, Gabriel Basso, Joel Courtney, Riley Griffiths, Ryan Lee
Produzione: USA, 2011
Durata: 112 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Uscita in sala: 30/09/2011
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