"Magic Island": un viaggio per ritrovare un legame

Ha un che di poetico il documentario di Marco Amenta, Magic Island. La storia di un giovane uomo di Brooklyn alla ricerca di un padre che ormai non c'è più, che ha conosciuto poco e che è morto in una terra lontana in cui non va da oltre quindici anni, la Sicilia. Questa è la vicenda di Andrea Schiavelli, un ragazzo di non ancora trent’anni che ha fatto un lungo viaggio per conoscere e comprendere, anche attraverso i racconti di chi gli è stato più vicino negli ultimi tempi, il suo genitore, e, appunto, del padre, Vincent Schiavelli, attore di cinema americano dal volto indimenticabilmente caratterizzato: lo abbiamo visto passare mai inosservato per numerosi film che hanno fatto epoca – Qualcuno volò sul nido del cuculo, Ghost, Batman, Amadeus – e anche come guest star in moltissime serie tv più che note – da Cuore e batticuore a Buffy, l’ammazzavampiri – senza dimenticare negli ultimi anni, quando ormai viveva in Italia, la partecipazione al nostro cinema, su tutti Nuovomondo di Emanuele Crialese. Vincent ha sfiorato il grande successo per vivere gli ultimi anni della sua vita in un paesino della provincia palermitana, Polizzi Generosa, di cui era, come Martin Scorsese, originario, e dove è morto il giorno di Santo Stefano del 2005, a 57 anni, ed è stato seppellito.
Andrea è un ragazzone bolso e un po’ goffo, sembra sempre poco a suo agio nel suo corpo, non riesce mai a fare in modo che non gli cadano i pantaloni, che infatti si tira su continuamente, somiglia, soprattutto nelle espressioni facciali, in modo incredibile a sua madre, l’attrice Allyce Beasley (ve la ricordate Agnes DiPesto, la segretaria di Bruce Willis e Cybill Shepherd nella serie Moonlighting? Ecco, è lei!), che ora è diventata magrissima e che lui va a trovare nel suo appartamento a New York per decidere se intraprendere o meno il viaggio verso la Sicilia per andare alla ricerca di questo padre, che a sua volta era andato alla ricerca di sé nel paese di provenienza della sua famiglia e lì è rimasto. Per sempre. Nessuno dei due ha mai conosciuto veramente l’altro. Quando è morto, dall’altra parte del mondo, Andrea aveva appena cominciato il college, suo padre era solo una figura che vedeva raramente e con il quale non aveva molto in comune: ora invece sono passati circa dieci anni, Andrea è adulto, ha la sua musica e la sua vita ha preso una direzione. Ora deve andare in Sicilia per ritirare, in quanto erede, dei soldi che sono rimasti sul conto di Vincent (non crediate siano cifre da capogiro, anzi, tutt’altro) e di cui altrimenti non potrebbe più disporre.
Il ritratto che ne fa Marco Amenta (documentarista e fotoreporter, che ha esordito nel cinema di finzione con l’apprezzato La siciliana ribelle, ispirato alla tragica storia di Rita Atria, che nel 1992 disse di no alla mafia e si suicidò a soli 17 anni) è asciutto, solido, malinconico, doloroso.
Quella di Andrea è una storia d’amore e di ricerca delle proprie origini, della vita, delle radici, ma Magic Island è anche un vivido ritratto della Sicilia e dei fenomeni di emigrazione e immigrazione, imperniato sul ritorno di questo ragazzo alla ricerca di un mondo che non gli appartiene, che sulla carta non era però nemmeno di quel padre dalla forte personalità nato a Brooklyn da genitori italiani: eppure, come si evince dalle testimonianze, lui è stato più a suo agio in quel paesino di poche migliaia di abitanti che a New York, e tantomeno a Hollywood. La pellicola di Amenta è una vera e propria scoperta: ritrae la quotidianità e l’immobilità di una Sicilia che è quasi immaginario del migrante che torna al proprio paese, la delicatezza e la sensibilità della macchina da presa segue questo timido ragazzo che deve costruire il suo essere uomo all’ombra di un altro, che non c’è, ma vive nei ricordi degli amici, della sua ultima fidanzata Katia, di quanti lo conoscevano nel paese e non solo, nelle foto e negli spezzoni dei tanti e illustri film a cui ha partecipato. Grande è la maestria del regista nell’uso del mezzo cinematografico, non a caso adoperato per esorcizzare una figura come quella di Vincent Schiavelli. Un film assolutamente da recuperare, anche se, purtroppo, difficile è stata ed è la sua distribuzione.

Erminio Fischetti






Magic Island
Regia: Marco Amenta
Interpreti: Andrea Schiavelli
Produzione: Italia/Francia, 2015
Durata: 74'
Distribuzione: Mediterranea Film, 12 gennaio 2017
Voto: 4/5
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