"Le confessioni" di Roberto Andò

Ha convinto la critica come regista e sceneggiatore di Viva la libertà, ha vinto il premio Campiello opera prima come romanziere de Il trono vuoto (edito da Bompiani), autore e regista teatrale ha portato sulla scena sue opere originali, ma anche testi dei grandi Brecht, Calvino, Zanzotto, Pinter, Auster, Anna Maria Ortese, Moni Ovadia. È Roberto Andò. Che torna al cinema con una nuova pellicola: Le confessioni. Lo sfondo è sempre, come Viva la libertà, quello del mondo politico: in una località della Germania si sta tenendo un importante e segreto G8 dove i ministri dei vari paesi dovranno prendere una decisione molto importante a scapito di altri. Sono anche presenti all’evento, tra gli altri, una scrittrice di libri per bambini, un misterioso monaco italiano, Roberto Salus, un tempo matematico, e soprattutto il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Roché, che dopo poco viene ritrovato senza vita soffocato in una busta di plastica. Suicidio o omicidio? Quale terribile segreto ha portato con sé l’uomo, ma soprattutto cosa ha confessato al monaco la notte della sua morte? Questi e altri interrogativi avvolgono il film di Roberto Andò, che viene costruito perfettamente sui meccanismi narrativi di Agatha Christie: numerosi personaggi chiusi in uno stesso luogo, che hanno tutti qualcosa in comune, un terribile mistero, un retaggio di ricchezza e opulenza, una persona che indaga sulla questione, un albergo. Ma quello stesso albergo ha anche il respiro rarefatto degli ambienti descritti da Paolo Sorrentino in Youth – La giovinezza, tanti personaggi che nel mondo di oggi vanno in giro come zombie umani. C’è il potere e la politica, i soldi e la violenza, quella che anche quando ci sono i morti non c’è una traccia di sangue. Ma nulla è pulito in quel mondo e forse verrà dimostrato. Forse. O forse no.
Laccata la messa in scena, grande cast internazionale, fra cui spiccano oltre a Toni Servillo, nomi del calibro di Daniel Auteuil, Connie Nielsen, Marie-Josée Croze e Lambert Wilson. Purtroppo però spiccano solo nomi, titoli e premi da questo film perché il risultato finale non è proprio consistente. Sembra una di quelle ciambelle uscite senza buco. I personaggi non ci sono: a parte il monaco protagonista – Toni Servillo, sottotono – non c’è caratterizzazione. Nessuno resta impresso, i vari ministri non si riconoscono quasi l’un dall’altro, eccetto quella canadese, ma solo perché lei è donna e giovane, mentre gli altri sono tutti maschi. Ah, sì, si riconosce Pierfrancesco Favino, ma solo perché sappiamo chi è, ma pure lui poverello non ha ruolo di fatto. La vicenda resta in sospeso, come il finale. L’impianto, con un regista teatrale di questo calibro, ha una certa derivazione interessante, ma a parte quello resta poca roba. Peccato, perché, come dicevamo, sulla carta sembrava molto interessante.
Erminio Fischetti

Le confessioni
Regia: Roberto Andò
Interpreti: Toni Servillo, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Marie-Josée Croze, Moritz Bleibtreu, Lambert Wilson, Daniel Auteuil
Produzione: Italia/Francia, 2016
Durata: 100’
Distribuzione: Rai Cinema, 21 aprile 2016
Voto: 2/5


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