Elettroadda: sul rapporto uomo macchina della musica indipendente italiana

Gli Electroadda, al secolo Carlo Frigerio alla batteria e Leonardo Ronchi alla voce e chitarra, hanno finalmente pubblicato (uscito il 21 marzo 2016) il primo, omonimo e straordinario EP di inediti, dopo anni di assidua ricerca sonora. Cinque brani ben definiti e decisi che viaggiano tra sonorità classiche e suggestioni moderne, in cui prevale il genere dell'elettro rock.
Il duo nasce nel 2004, in maniera casuale, in seguito ad una jam session in sala prove; originari di Mezzago e Bellusco nel vimercatese, il nome della band nasce nel 2013, anno in cui i musicisti decidono di esibirsi live. La musica degli Electroadda spazia da tendenze prevalentemente rock a modalità grunge, il cantato infatti spesso è graffiante. I componenti del gruppo hanno personalmente prodotto, arrangiato e mixato il loro debutto discografico.
L'elettro rock, nello specifico, è un genere musicale che unisce il rock alla musica elettronica, in cui il largo impiego di strumentazioni elettroniche appunto, campionamenti e tastiere caratterizza le modalità di composizioni degli artisti che lo producono.
La musica degli Elettroadda, infatti, è un condensato di synth rock nuova maniera, un misto tra elettronica e rock anni sessanta, settanta e novanta. Il prodotto rimanda un effetto straniante catapultandoci in diverse epoche in pochi secondi e proprio l'acronisticità così contemporanea rende prezioso il lavoro, molto elegante a tratti, in quanto i toni rock vengono stemperati da atmosfere eteree e sulfuree utilizzate in progressione, un connubio ben riuscito di sonorità, in definitiva.
Tali caratteristiche si ritrovano anche in altre band indipendenti italiane odierne: il desiderio di miscelare probabilmente quei generi che hanno rappresentato dei momenti di rottura forti nella storia della musica, proprio quei generi che hanno provveduto ad un cambiamento radicale.
Abbiamo attimi di rock strong ed intraprendente in Star Girl, in antitesi ad altri brani per la sua forma decisa e sprint, o brani come Rabbit's Hill, con una struttura più complessa ed evocativa. La chiusura di Tired, introdotta da una parte prevalentemente strumentale, veicola emozioni, sembra quasi dirci che l'umanità degli strumenti acustici porta con se un carico di pathos che si va perdendo con il suono digitale. Molto interessante.
In conclusione l'intento degli Elettroadda è di rendere il rock contemporaneo, in quanto digitalizzato e quello che ne esce è uno stile sciolto ma nel contempo di carattere.

Sonia Cincinelli










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