La giornata d'apertura del Roma Fiction Fest 2015 si è svolta con due proiezioni stampa mattutine dedicate al telefilm Lea e The Last Panter, sono seguiti nell'arco della giornata anche altri telefilm, ma l'evento più importante è stato quello relativo alla presentazione del Progetto Zero.
Progetto Zero e Creativi Digitale è un bando della Regione Lazio, presentato l'anno scorso al Roma Fiction Fest, consistente in un finanziamento volto a promuovere la creatività nel mondo televisivo e cinematografico. Pertanto il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ha introdotto gli 11 episodi pilota di fiction, reality e talent show vincitori del bando, anche se in questa giornata sono state proiettate tutti i numeri zero delle fiction e uno di un reality show. La prima puntata pilota proiettata è stata Super Italian Family se i soldi non fanno la felicità allora cosa fanno? diretto da Gabriele Galli che è anche il promotore del progetto, che si avvalso della coregia di Daniele Esposito. Una miniserie importata sulla storia di una famiglia di borgata che ha vinto al superenalotto e non trova il biglietto vincente, tutto viene presentato in modo molto semplice, attraverso un linguaggio molto popolare e poco forbito, che a volte può sembrare far apparire gli attori in modo poco professionale, anche se l'intento della fiction è quello di rivolgersi ad un pubblico giovanile e popolare. Seconda fiction proposta è stata quella dal punto di vista espressivo e creativo più interessante, scritta dalla giovane Beatrice Milano, ispirata ad una sua personale storia: quella di una ragazza di 29 anni, con tanti sogni, progetti che scopre di essere incinta ed in un contesto sociologico della gioventù contemporanea deve scontrarsi con le ostilità che questo evento gli presenta. Lo stile di riprese è molto ben composto e la scelta di far rivolgere la protagonista verso il pubblico e pertanto con lo sguardo rivolto verso la macchina da presa, coinvolge pienamente nella narrazione mostrando un punto di vista moderno e intimo. Altra fiction proposta è quella di Silvestro Maccariello: Erminio Binto. Doverosi impegni d'oltre luogo, la più particolare ed impegnativa di tutte quelle presentate, attraverso elementi di surrealismo e atmosfere oniriche si narrano le avventure di un affreschista d'interni Erminio Binto che si ritrova trasportato in opere d'arte e in questa puntata in un'opera del Caravaggio. Dal punto di vista culturale è una fiction interessante che può spiegare le origini e i personaggi appartenenti ad un affresco e pertanto fornire informazioni culturali, ma lo stile di svolgimento e di ripresa sfoggia in un misto di videoarte e performance teatrale che rende il telefilm comprensibile ad un pubblico di una determinata cultura. Dopo l'intellettualismo di Erminio Binto è stata proiettata la giocosa e divertente fiction teenager Fuori Servizio da un'idea di Annalisa Consolo, vede protagonisti numerosi ragazzi, che si ritrovano all'interno dei bagni di un liceo romano. Nei bagni dei ragazzi e delle ragazze accadono storie d'amore, antagonismo, rivalità ed ogni tipo di caratteristiche tipiche del contemporaneo mondo dei liceali italiani in una chiave giocosa e divertente usufruendo di un linguaggio appropriato senza mai rasentare la volgarità. Una sit com che molto probabilmente se sviluppata al suo meglio potrebbe divenire molto nota e seguita da un pubblico adolescenziale e non.
Ultima fiction presentata è Timeline di Cristiano Gneo, una sorta di crime, in cui il protagonista è un giovane giornalista che entra casualmente in possesso di una chiavetta con all'interno informazioni sulle sorti del mondo, non sapendo che un'organizzazione spietata e potente governata da una donna severa e a volte crudele vuole riappropriarsene ed è disposta a fare di tutto pur di raggiungere l'obiettivo. Questa fiction vuole avere un'impronta americana, ma rimane rilegata nella ritmica e nella colorimetria caratteristica di alcuni elaborati italiani, con sequenze notturne non proprio definite, ma sviluppata meglio sia tecnicamente che drammaturgicamente potrebbe divenire una serie seguita dagli amanti del crime.
Ultima proiezione della giornata per Progetto Zero è il Reality Show Vacanze Romane di Francesca Chiara Massimano, improntato sulle interazione tra gruppi di turisti e le grandi città italiane, in questo lungo episodio sono protagonisti gruppi e famiglie di cinesi seguiti nel loro viaggio a Roma, per conoscere le meraviglie, la gastronomia e le abitudini romane ed il loro rapporto con le tradizioni e la cultura cinese. Concludendo la prima giornata si è svolta all'insegna del risveglio della creatività italiana e della gioventù non indipendente, ma ben affidata a personaggi affermati che cercano di sostenere ed rimodernare l'offerta visiva televisiva. La seconda giornata del festival ha visto protagonista l'attore Kabir Bebi per il quarantesimo anniversario dell'uscita del film di Sergio Sollima Sandokan ed per un piccolo ruolo nel telefilm Buddha King of Kings. Una delle fiction più interessanti ed in concorso proiettata ad inizio giornata è stata la francese Trepalium. Questa ad un primo impatto può ricordare generi di film come le saghe di Hunger Games o Divergent ma se ne discosta offrendo una trama fantascientifica molto ben delineata ed una tematica che appartiene alla odierna cultura: la disoccupazione. Ambientato alla fine del XXI secolo, mostra una società in declino dove solamente il 20% della popolazione è attiva nell'ambito lavorativo mentre i disoccupati sono relegati ai margini della società e vivono nella Zona, un posto mal ridotto e dimenticato. L'elite lavorativa ha edificato un muro fortificato per sopravvivere e distinguersi dai non lavoratori. Tutto si svolge attorno ad una tematica che affronta temi come quelli del razzismo della discriminazione sociale e della disoccupazione. La struttura della fiction è costituita da episodi che compongono una miniserie e secondo gli autori ogni miniserie si sviluppa su una tematica ben definita, qui la tematica principale è il lavoro mentre in una seconda sarà l'invecchiamento della popolazione. Lo stile narrativo e scenografico si ispira alla fantascienza degli anni 70, ai film di John Carpenter e alla cultura pop del film Gattaca. Il termine "trepalium" si riferisce all'origine francese della parola lavoro, e pertanto la narrazione è improntata su questa tematica, giocando con le domande ed i quesiti che vengono spontanei, ossia se il lavoro effettivamente renda una persona valida, oppure se questa lo sia già senza il lavoro. Il punto forte del telefilm è quello di utilizzare una storia nella quale non ci sono cattivi o buoni ma persone insicure che temono di perdere il posto di lavoro e persone che vivono in un luogo dove esiste la speranza e possono sorridere anche di fronte alle avversità. Dal punto di vista tecnico la serie è ben girata e presenta una dinamica di montaggio ed una elaborazione scenografica veramente ben definita a cui non manca nulla e può competere anche con produzioni internazionali. Una serie da vedere prodotta dalla francese Artè ma che ancora non ha trovato una vera e propria distribuzione. Seconda fiction già precedentemente accennata è Buddha: King of Kings, fuori concorso e prodotta nel 2013, che attraverso una produzione ed uno stile tipico bollywoodiano narra l'origini della nascita di Siddharta e dunque l'avvento del Buddha. La serie è suddivisa in piccole puntate che sono collegate fra loro formando un episodio delle lunghezza di quasi un'ora narrando in modo molto semplice ma curato nei costumi, una storia magica e leggendaria. Diversa invece la fiction inglese prodotta da ITV Studios Jekyll e Hyde basata sul romanzo di Stevenson, vede protagonista un giovane Dr. Jekyll alle prese con una maledizione che tormenta la sua famiglia e lui stesso, pertanto il dottore dovrà intraprendere un cammino verso la conoscenza della sua parte malvagia e scontrarsi anche con un'organizzazione che da la caccia a fenomeni paranormali. La serie è accurata nei dettagli delle ambientazioni e dei costumi e presenta una elaborazione grafica e degli effetti visivi all'avanguardia anche se potrebbe sembrare più che un poliziesco, un'avventura di un antieroe dai superpoteri, dunque non un tema classico ed originale ma una trasposizione in chiave superhero. La giornata prima di concludersi con l'evento del telegatto speciale consegnato a Marco Bocci e Miriam Leone, ha visto protagonista un altro personaggio chiave del mondo televisivo e cinematografico a cui è stato consegnato il premio Excellence Award ossia Iginio Straffi. Un personaggio importante nel nuovo panorama produttivo dell'animazione e dell'audiovisivo, attraverso la società Rainbow che è diventata nel tempo un gruppo ben solido con circa 1000 persone che ogni giorno lavorano e progettano nuove idee. Rainbow secondo alcuni dati esporta il 50% dei prodotti audiovisivi del mercato italiano all'estero, ed inoltre è al 12° posto nella classifica internazionale di fatturato come prodotti di merchandising. Iginio Straffi soprattutto è un autore che con il suo studio è riuscito a riportare il cartoon e l'animazione italiana al primo posto in Europa ed a risollevare una parte della creatività italiana che è rimasta per anni assopita. La Rainbow ha iniziato con il produrre cartoon come Tommy & Oscar e Prezzy per poi consolidarsi con la più nota serie ossia Winx seguito da Huntik e non solo, ha anche realizzato prodotti live action misti a animazione come nel caso di Mia and Me. Le capacità e l'attenzione che la Rainbow ha dimostrato è quella di saper produrre poche cose nel tempo ma di qualità, dimostrando un'attenzione particolare al design ed alla moda e soprattutto alle ambientazioni con sfondi nazionali. Straffi durante la masterclass ha presentato le nuove produzioni che si sta impegnando a realizzare e vedranno la luce il prossimo anno. La prima è una serie intitolata Regal Academy realizzata con la tecnica del toonshading, ossia una tecnica di modellazione 3D non fotorealistica finalizzata a far apparire le immagini generate come se fossero disegnate a mano, con spessi bordi ed evidenti tinte unite. Una, tecnica quindi utilizzata spesso per imitare lo stile grafico dei fumetti o dei cartoni animati nella animazione computerizzata. Per fare in modo che lo stile adottato per questa nuova serie avesse un look innovativo ed adatto alle esigenze di design, sono state sviluppate parti di software in Rainbow per ottenere i risultati desiderati, come succede a volte nelle grandi produzioni americane. Altra serie realizzata sempre da Rainbow è il live action dal titolo ancora provvisorio My american friend, improntato sulla moda italiana che vede protagonisti dei giovani studenti all'interno di un'accademia di moda, il trailer mostrato in anteprima era una prima versione base pertanto ancora in fase di definizione ed elaborazione. Altro punto innovativo è che Straffi ha preso un accordo con la innovativa piattaforma Netflix per produrre una nuova serie delle Winx ma questa volta alzando il target di visione giovanile ed offrendo una grafica ancora più moderna che porta le famose fatine in un mondo odierno ed in un'atmosfera che ricorda alcune ambientazioni di serie da supereroi. Nella terza giornata dedicata alle fiction, si è voluto visionare due serie straniere di genere crime, ossia Refugiados e Mar de plastico. La prima è una fiction spagnola dai tratti fantastici, incentrata su di una comunità rurale che si trova di fronte a milioni di profughi provenienti dal futuro in cerca di rifugio nel presente. Nessuno dei profughi può parlare degli eventi futuri e ne contattare la propria famiglia. La storia si delinea attorno ad una famiglia cristiana composta da Samuele, Emma e la loro bambina Ani, questi devono ospitare Alex un misterioso profugo venuto dal futuro. Tutto è fondato sull'effetto tensione, in ogni momento si attende qualcosa che possa scatenare un evento drammatico ma questo non accade mai e con una buona dose di suspense, si articola la struttura del primo episodio che rimane incompiuto nell'attesa di proseguire in eventuali episodi. Dalla trama poteva essere un ottimo spunto di partenza per una narrazione ma la struttura del primo episodio, tolta l'attesa dell'evento cruento e drammatico, non riesce ad essere innovativo, ma fa pensare che gli episodi successivi restino sempre incompiuti fino ad arrivare ad un finale che potrebbe interessare come deludere. Mar de plastico anch'esso spagnolo ha la struttura di un classico crime che vede protagonista il nuovo capo della polizia Hector Aguirre appena giunto in città dopo una missione in Afghanistan. Aguirre si trova a dover indagare sull'omicidio di Ainhoa Sanchez, figlia del sindaco che è stata brutalmente uccisa e aggredita nella serra conosciuta come Mar de plastico.
La puntata si sviluppa in modo classico attraverso elementi tipici di indagine, la squadra e l'ambiente circostante della cittadina in cui si svolgono le indagini è un miscuglio di etnie e pertanto ci sono scontri razziali e discriminazioni che rendono il compito molto difficile. Quando si arriva alla fine della puntata si rimane molto curiosi di vedere lo svolgersi ed il completarsi delle indagini anche se un accenno alla risposta di chi abbia ucciso la ragazza è noto ma non completamente dimostrato, sicuramente era meglio la scelta di fare la serie ad episodi con una sottotrama a puntate.
La quarta giornata è stata quella artisticamente più diversificata e dedicata all'infanzia e all'adolescenza. Una delle proiezioni con un riscontro di pubblico veramente alto è stata quella dell'anteprima italiana di alcuni episodi di Masha e Orso, improntati sulle forme d'arte dalla pittura alla musica. Gli episodi visionati al cinema, diventano ancora più avvincenti offrendo una visione di una profondità d'immagine e di una resa cromatica veramente meravigliosa e per questo fa rivalutare la serie come un prodotto ben strutturato sia al livello tecnico che narrativo. Altra serie di successo è quella prodotta dalla Lucasfilm e Disney ossia Star Wars Rebels, il settimo episodio della seconda serie Le ali del maestro è stato presentato in anteprima dato che la seconda serie sta andando in onda sul canale Disney satellitare. La serie offre una trama ben rappresentata che è parte integrante dell'universo di Star Wars ma che può essere anche vista singolarmente, dato che la scelta di mantenere una composizione narrativa ad episodi singoli con una sottotrama che si ricongiunge alla visione totale, offre la possibilità di far piacere la serie anche a coloro che si pongono per la prima volta davanti alla visone dell'universo fantastico di Star Wars. Altra serie interessante ma dalla tecnica da cartone animato in due dimensioni con ambientazioni dall'aspetto tridimensionale è I Guardiani della Galassia. L'episodio mostrato ha evidenziato come la ritmica e la narrazione siano molto spinte verso l'intrattenimento, ed un'azione sfrenata con una atmosfera che ricorda da vicino l'omonimo film. Curata la scelta del doppiaggio che usufruisce delle voci dei personaggi uguali a quelle del film che ha preceduto la serie e questo elemento rende i personaggi più vicini e integri alla visione di una narrazione comune, ossia la serie tv animata diventa l'estensione di quella in live-action. Ultimo cartone visionato è Pickle and Peanut, racconta le vicende di due adolescenti di provincia alle prese con il primo anno di liceo; i due sperano di divertirsi il più possibile prima di assumersi le inevitabili responsabilità che sopraggiungono con l’età. Una serie realizzata in un 2D ed uno stile veramente pessimo anche se vuole riportare una comicità ed una satira americana, presenta un miscuglio che rasenta il ridicolo e soprattutto la volgarità e la morale è ridicola, irrispettosa e poco educativa, una serie da cancellare o da far vedere solamente al pubblico americano, il cui humor è completamente diverso da quello italiano. La giornata è poi proseguita con una urlante folla di ragazzi che ha letteralmente invaso il cinema e le strade occupando parte di una corsia della strada per assistere alla presenza del cast della serie Alex & Co. ed inoltre per assistere alla proiezione di alcuni episodi della seconda serie. Il festival si è affollato per la fiction dell'evento di Alex & Co. ma questo forse poteva anche accadere prima della fortunata serie, visto che vi è stato un ospite importante che secondo molti è il più importante sceneggiatore al mondo ossia Paul Haggis. Haggis ha presentato la sua nuova serie Show me a Hero nella quale però ha svolto solo la funzione di regista, lasciando la scrittura della sceneggiatura ad altri collaboratori e trattando la storia dall'omonimo libro di Lisa Belkin. Il racconto filmico si svolge durante gli anni 60, a Yonkers nello stato di New York, dove un giovane sindaco deve gestire un ordine del tribunale federale che obbliga a costruire un piccolo numero di case popolari vicino ai quartieri residenziali della popolazione bianca. Haggis parlando della miniserie ha affermato come altri autori, che la televisione sta cambiando ed anche la scelta di realizzare le serie televisive è come fare dei film dipendenti, essendoci più libertà del cinema insomma nella televisione si può rischiare di più. La televisione secondo Haggis è la nuova letteratura, fornisce idee pertanto è importante raccontare storie ben costruite dove ci si sente coinvolti nel percepire i personaggi, nell'emozionarsi per loro. La sua scelta di essere solo regista per questa fiction, è voluta nell'intento di imparare ed allenarsi a dirigere opere scritte da altri per poter trasporre al meglio in visione qualcosa che sia di altri e di avere una sinergia creativa. Haggis afferma inoltre che anche se vieni premiato con un oscar per la regia come nel suo caso, non è detto che tu sappia fare regia. Per Show me a hero, gli autori e Haggis hanno cercato di inserire un errore in alcune inquadrature in scene di folla, perché nella realtà vi è sempre qualche elemento che ostacola la visone. La cura del dettaglio sia al livello registico quanto al livello di sceneggiato è molto importante,come il buon equilibrio che c'è nel raccontare la storia senza una ragione. Anche al livello tecnico Haggis afferma che non si deve attribuire tutto quanto al direttore della fotografia per la riuscita di un'inquadratura, perché il suo ruolo è molto importante, ma la scelta delle ottiche e della tipologia di utilizzo è un aspetto stilistico ed emotivo che il regista deve saper utilizzare al meglio. Proseguendo Haggis, afferma che le buone storie hanno`sempre un dilemma morale e devono presentare al centro della narrazione qualcosa di interessante e particolare, bisogna giocare con i personaggi e gli attori ed essere liberi ed aperti a qualunque idea o spunto. Inoltre gli archetipi spesso diventano ridicoli, nel caso di Casino Royale film da lui sceneggiato, nel pensare a Bond ed al suo rapporto con le donne, si è chiesto come poteva fidarsi un uomo dal cuore spezzato di una donna ed ha trovato l'espediente del gioco a poker nel quale non giochi con le carte ma con i volti delle persone e perciò lui trova una sorta di speciale sintonia per quella donna, che rende la storia sempre più interessante. E' importante secondo l'autore-sceneggiatore provare le cose attraverso i personaggi creati ed inoltre non basta un regista che voglia raccontare storie, bisogna essere audaci, se vuoi fare qualcosa di nuovo, spesso quel qualcosa corrisponde ad un prodotto che nessuno vuole vedere e questo crea uno spunto in più per scrivere e realizzare opere innovative. Infine Haggis ha evidenziato come il lavoro nella televisione sia sempre più serrato ossia per un film indipendente di solito si girano circa 3 o 4 pagine di sceneggiatura al giorno, per un film costoso circa 1 o 2 pagine, mentre per le fiction 5 o 6 pagine al giorno. Dal punto di vista tecnico la scelta di Haggis è quella di utilizzare il mezzo digitale pur sapendo che questo non perdona gli errori, ma gli ha offerto la possibilità di agevolare anche alcune operazione come il posizionamento delle luci all'esterno dell'ambiente nel quale lavora e anche la postproduzione , ma nel contempo è un mezzo da temere e da saper utilizzare perché i vecchi film trasposti in copia digitale sono molto disarmonici da vedere ed non offrono una visione realistica della pellicola come l'originale. L'Ultima giornata del Roma Fiction Fest 2015, ha visto come protagonisti il cast della serie di successo italiana Un Medico in Famiglia, a cui è stata dedicata una proiezione per celebrare i 10 anni di successo della serie. In contemporanea un altro ospite internazionale ha partecipato a questa edizione ricca di personaggi che hanno fatto la storia del cinema e delle fiction, ossia Andrew Davies. Davies ha presentato la sua ultima opera ossia un nuovo adattamento del romanzo Guerra e Pace, opera che l'autore ha letto e scoperto recentemente. Davies ha affermato di sapersi identificare anche con i personaggi femminili perché è sempre rimasto affascinato ed innamorato delle donne, avendo trascorso tutta la vita per comprenderle. Inoltre in modo ironico ha raccontato come sin da bambino aveva la passione di scrivere racconti, ed aveva iniziato scrivendo cattive storie sugli insegnanti per poi appenderle al muro della scuola, ma proprio un insegnante lo avvio al cinema e la televisione. La conferenza dedicata a Davies è proseguita mostrando le immagini di alcune sue opere televisive famose tra cui House of Cards serie che ultimamente è stata rivalutata e riscoperta da Beau Willimon e David Fincher. D'altra parte Davies è contento che la serie di sua creazione è stata rivalutata e riscoperta così la piattaforma Netflix lo ha pagato bene per la sua storia anche se la sua visione era ed è ancora politicamente differente. Adattare i testi per Davies è una passione. Una fiction che nel tempo Davies ha realizzato con cura è stata quella del Dottor Zivago, diretta da Giacomo Campiotti, regista molto apprezzato, con il quale gli sarebbe piaciuto collaborare ancora, essendo un creativo, ha dato un contributo artistico alla serie. Giacomo Campiotti si è presentato in sala per consegnare l'Excellence Award a Davies e ricordare la stima reciproca nell'ambito lavorativo. Infine la giornata si è conclusa con altre proiezioni fino alla premiazione conclusiva del festival, quest'anno la giuria presieduta da Steve Van Zandt, composta da Geppi Cucciari, Giancarlo De Cataldo, Stefano Disegni, Gloria Satta e Maureen Van Zandt, ha visto vincitori le seguenti opere; Premio RomaFictionFest miglior nuova TV Series/Limited Series/TV Movies.
Francesco Adami
Progetto Zero e Creativi Digitale è un bando della Regione Lazio, presentato l'anno scorso al Roma Fiction Fest, consistente in un finanziamento volto a promuovere la creatività nel mondo televisivo e cinematografico. Pertanto il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ha introdotto gli 11 episodi pilota di fiction, reality e talent show vincitori del bando, anche se in questa giornata sono state proiettate tutti i numeri zero delle fiction e uno di un reality show. La prima puntata pilota proiettata è stata Super Italian Family se i soldi non fanno la felicità allora cosa fanno? diretto da Gabriele Galli che è anche il promotore del progetto, che si avvalso della coregia di Daniele Esposito. Una miniserie importata sulla storia di una famiglia di borgata che ha vinto al superenalotto e non trova il biglietto vincente, tutto viene presentato in modo molto semplice, attraverso un linguaggio molto popolare e poco forbito, che a volte può sembrare far apparire gli attori in modo poco professionale, anche se l'intento della fiction è quello di rivolgersi ad un pubblico giovanile e popolare. Seconda fiction proposta è stata quella dal punto di vista espressivo e creativo più interessante, scritta dalla giovane Beatrice Milano, ispirata ad una sua personale storia: quella di una ragazza di 29 anni, con tanti sogni, progetti che scopre di essere incinta ed in un contesto sociologico della gioventù contemporanea deve scontrarsi con le ostilità che questo evento gli presenta. Lo stile di riprese è molto ben composto e la scelta di far rivolgere la protagonista verso il pubblico e pertanto con lo sguardo rivolto verso la macchina da presa, coinvolge pienamente nella narrazione mostrando un punto di vista moderno e intimo. Altra fiction proposta è quella di Silvestro Maccariello: Erminio Binto. Doverosi impegni d'oltre luogo, la più particolare ed impegnativa di tutte quelle presentate, attraverso elementi di surrealismo e atmosfere oniriche si narrano le avventure di un affreschista d'interni Erminio Binto che si ritrova trasportato in opere d'arte e in questa puntata in un'opera del Caravaggio. Dal punto di vista culturale è una fiction interessante che può spiegare le origini e i personaggi appartenenti ad un affresco e pertanto fornire informazioni culturali, ma lo stile di svolgimento e di ripresa sfoggia in un misto di videoarte e performance teatrale che rende il telefilm comprensibile ad un pubblico di una determinata cultura. Dopo l'intellettualismo di Erminio Binto è stata proiettata la giocosa e divertente fiction teenager Fuori Servizio da un'idea di Annalisa Consolo, vede protagonisti numerosi ragazzi, che si ritrovano all'interno dei bagni di un liceo romano. Nei bagni dei ragazzi e delle ragazze accadono storie d'amore, antagonismo, rivalità ed ogni tipo di caratteristiche tipiche del contemporaneo mondo dei liceali italiani in una chiave giocosa e divertente usufruendo di un linguaggio appropriato senza mai rasentare la volgarità. Una sit com che molto probabilmente se sviluppata al suo meglio potrebbe divenire molto nota e seguita da un pubblico adolescenziale e non.
Ultima fiction presentata è Timeline di Cristiano Gneo, una sorta di crime, in cui il protagonista è un giovane giornalista che entra casualmente in possesso di una chiavetta con all'interno informazioni sulle sorti del mondo, non sapendo che un'organizzazione spietata e potente governata da una donna severa e a volte crudele vuole riappropriarsene ed è disposta a fare di tutto pur di raggiungere l'obiettivo. Questa fiction vuole avere un'impronta americana, ma rimane rilegata nella ritmica e nella colorimetria caratteristica di alcuni elaborati italiani, con sequenze notturne non proprio definite, ma sviluppata meglio sia tecnicamente che drammaturgicamente potrebbe divenire una serie seguita dagli amanti del crime.
Ultima proiezione della giornata per Progetto Zero è il Reality Show Vacanze Romane di Francesca Chiara Massimano, improntato sulle interazione tra gruppi di turisti e le grandi città italiane, in questo lungo episodio sono protagonisti gruppi e famiglie di cinesi seguiti nel loro viaggio a Roma, per conoscere le meraviglie, la gastronomia e le abitudini romane ed il loro rapporto con le tradizioni e la cultura cinese. Concludendo la prima giornata si è svolta all'insegna del risveglio della creatività italiana e della gioventù non indipendente, ma ben affidata a personaggi affermati che cercano di sostenere ed rimodernare l'offerta visiva televisiva. La seconda giornata del festival ha visto protagonista l'attore Kabir Bebi per il quarantesimo anniversario dell'uscita del film di Sergio Sollima Sandokan ed per un piccolo ruolo nel telefilm Buddha King of Kings. Una delle fiction più interessanti ed in concorso proiettata ad inizio giornata è stata la francese Trepalium. Questa ad un primo impatto può ricordare generi di film come le saghe di Hunger Games o Divergent ma se ne discosta offrendo una trama fantascientifica molto ben delineata ed una tematica che appartiene alla odierna cultura: la disoccupazione. Ambientato alla fine del XXI secolo, mostra una società in declino dove solamente il 20% della popolazione è attiva nell'ambito lavorativo mentre i disoccupati sono relegati ai margini della società e vivono nella Zona, un posto mal ridotto e dimenticato. L'elite lavorativa ha edificato un muro fortificato per sopravvivere e distinguersi dai non lavoratori. Tutto si svolge attorno ad una tematica che affronta temi come quelli del razzismo della discriminazione sociale e della disoccupazione. La struttura della fiction è costituita da episodi che compongono una miniserie e secondo gli autori ogni miniserie si sviluppa su una tematica ben definita, qui la tematica principale è il lavoro mentre in una seconda sarà l'invecchiamento della popolazione. Lo stile narrativo e scenografico si ispira alla fantascienza degli anni 70, ai film di John Carpenter e alla cultura pop del film Gattaca. Il termine "trepalium" si riferisce all'origine francese della parola lavoro, e pertanto la narrazione è improntata su questa tematica, giocando con le domande ed i quesiti che vengono spontanei, ossia se il lavoro effettivamente renda una persona valida, oppure se questa lo sia già senza il lavoro. Il punto forte del telefilm è quello di utilizzare una storia nella quale non ci sono cattivi o buoni ma persone insicure che temono di perdere il posto di lavoro e persone che vivono in un luogo dove esiste la speranza e possono sorridere anche di fronte alle avversità. Dal punto di vista tecnico la serie è ben girata e presenta una dinamica di montaggio ed una elaborazione scenografica veramente ben definita a cui non manca nulla e può competere anche con produzioni internazionali. Una serie da vedere prodotta dalla francese Artè ma che ancora non ha trovato una vera e propria distribuzione. Seconda fiction già precedentemente accennata è Buddha: King of Kings, fuori concorso e prodotta nel 2013, che attraverso una produzione ed uno stile tipico bollywoodiano narra l'origini della nascita di Siddharta e dunque l'avvento del Buddha. La serie è suddivisa in piccole puntate che sono collegate fra loro formando un episodio delle lunghezza di quasi un'ora narrando in modo molto semplice ma curato nei costumi, una storia magica e leggendaria. Diversa invece la fiction inglese prodotta da ITV Studios Jekyll e Hyde basata sul romanzo di Stevenson, vede protagonista un giovane Dr. Jekyll alle prese con una maledizione che tormenta la sua famiglia e lui stesso, pertanto il dottore dovrà intraprendere un cammino verso la conoscenza della sua parte malvagia e scontrarsi anche con un'organizzazione che da la caccia a fenomeni paranormali. La serie è accurata nei dettagli delle ambientazioni e dei costumi e presenta una elaborazione grafica e degli effetti visivi all'avanguardia anche se potrebbe sembrare più che un poliziesco, un'avventura di un antieroe dai superpoteri, dunque non un tema classico ed originale ma una trasposizione in chiave superhero. La giornata prima di concludersi con l'evento del telegatto speciale consegnato a Marco Bocci e Miriam Leone, ha visto protagonista un altro personaggio chiave del mondo televisivo e cinematografico a cui è stato consegnato il premio Excellence Award ossia Iginio Straffi. Un personaggio importante nel nuovo panorama produttivo dell'animazione e dell'audiovisivo, attraverso la società Rainbow che è diventata nel tempo un gruppo ben solido con circa 1000 persone che ogni giorno lavorano e progettano nuove idee. Rainbow secondo alcuni dati esporta il 50% dei prodotti audiovisivi del mercato italiano all'estero, ed inoltre è al 12° posto nella classifica internazionale di fatturato come prodotti di merchandising. Iginio Straffi soprattutto è un autore che con il suo studio è riuscito a riportare il cartoon e l'animazione italiana al primo posto in Europa ed a risollevare una parte della creatività italiana che è rimasta per anni assopita. La Rainbow ha iniziato con il produrre cartoon come Tommy & Oscar e Prezzy per poi consolidarsi con la più nota serie ossia Winx seguito da Huntik e non solo, ha anche realizzato prodotti live action misti a animazione come nel caso di Mia and Me. Le capacità e l'attenzione che la Rainbow ha dimostrato è quella di saper produrre poche cose nel tempo ma di qualità, dimostrando un'attenzione particolare al design ed alla moda e soprattutto alle ambientazioni con sfondi nazionali. Straffi durante la masterclass ha presentato le nuove produzioni che si sta impegnando a realizzare e vedranno la luce il prossimo anno. La prima è una serie intitolata Regal Academy realizzata con la tecnica del toonshading, ossia una tecnica di modellazione 3D non fotorealistica finalizzata a far apparire le immagini generate come se fossero disegnate a mano, con spessi bordi ed evidenti tinte unite. Una, tecnica quindi utilizzata spesso per imitare lo stile grafico dei fumetti o dei cartoni animati nella animazione computerizzata. Per fare in modo che lo stile adottato per questa nuova serie avesse un look innovativo ed adatto alle esigenze di design, sono state sviluppate parti di software in Rainbow per ottenere i risultati desiderati, come succede a volte nelle grandi produzioni americane. Altra serie realizzata sempre da Rainbow è il live action dal titolo ancora provvisorio My american friend, improntato sulla moda italiana che vede protagonisti dei giovani studenti all'interno di un'accademia di moda, il trailer mostrato in anteprima era una prima versione base pertanto ancora in fase di definizione ed elaborazione. Altro punto innovativo è che Straffi ha preso un accordo con la innovativa piattaforma Netflix per produrre una nuova serie delle Winx ma questa volta alzando il target di visione giovanile ed offrendo una grafica ancora più moderna che porta le famose fatine in un mondo odierno ed in un'atmosfera che ricorda alcune ambientazioni di serie da supereroi. Nella terza giornata dedicata alle fiction, si è voluto visionare due serie straniere di genere crime, ossia Refugiados e Mar de plastico. La prima è una fiction spagnola dai tratti fantastici, incentrata su di una comunità rurale che si trova di fronte a milioni di profughi provenienti dal futuro in cerca di rifugio nel presente. Nessuno dei profughi può parlare degli eventi futuri e ne contattare la propria famiglia. La storia si delinea attorno ad una famiglia cristiana composta da Samuele, Emma e la loro bambina Ani, questi devono ospitare Alex un misterioso profugo venuto dal futuro. Tutto è fondato sull'effetto tensione, in ogni momento si attende qualcosa che possa scatenare un evento drammatico ma questo non accade mai e con una buona dose di suspense, si articola la struttura del primo episodio che rimane incompiuto nell'attesa di proseguire in eventuali episodi. Dalla trama poteva essere un ottimo spunto di partenza per una narrazione ma la struttura del primo episodio, tolta l'attesa dell'evento cruento e drammatico, non riesce ad essere innovativo, ma fa pensare che gli episodi successivi restino sempre incompiuti fino ad arrivare ad un finale che potrebbe interessare come deludere. Mar de plastico anch'esso spagnolo ha la struttura di un classico crime che vede protagonista il nuovo capo della polizia Hector Aguirre appena giunto in città dopo una missione in Afghanistan. Aguirre si trova a dover indagare sull'omicidio di Ainhoa Sanchez, figlia del sindaco che è stata brutalmente uccisa e aggredita nella serra conosciuta come Mar de plastico.
La puntata si sviluppa in modo classico attraverso elementi tipici di indagine, la squadra e l'ambiente circostante della cittadina in cui si svolgono le indagini è un miscuglio di etnie e pertanto ci sono scontri razziali e discriminazioni che rendono il compito molto difficile. Quando si arriva alla fine della puntata si rimane molto curiosi di vedere lo svolgersi ed il completarsi delle indagini anche se un accenno alla risposta di chi abbia ucciso la ragazza è noto ma non completamente dimostrato, sicuramente era meglio la scelta di fare la serie ad episodi con una sottotrama a puntate.
Indubbiamente l'evento più interessante della giornata del festival è stato quello che ha visto la presentazione dei primi episodi della serie Casual prodotta da Jason Reitman e creata da Zander Lehmann. La fiction ha come protagonisti Valerie e Alex che vivono insieme da quando il marito di Valerie l’ha lasciata per una donna più giovane. Valerie è un’esperta psicologa e trova molto più facile psicanalizzare i suoi pretendenti che avere con loro un contatto fisico. A differenza di suo fratello che cerca il sesso nel tentativo di distrarsi da irrisolte questioni familiari. Tra i due c’e Laura, la figlia adolescente di Valerie, che vorrebbe di più dalla sua vita di adolescente. Questa fiction dai lati moderni è stata ben accolta dal pubblico ed inoltre ne hanno parlato ed approfondito alcuni aspetti Reitman e Lehmann durante la sezione dedicata a Reitman al quale è stato consegnato poi l'Excellence Award. Reitman presentando la sua nuova serie televisiva ha evidenziato come la televisione è un nuovo modo di fare cinema, infatti molte serie di successo sono state d'ispirazione per narrare e costruirne una interessante ed innovativa. Spesso il regista trova fonte di ispirazione in quei tipi di film che osano e si diversificano dalle classiche storie, come fa Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, che sono a volte autori autonomi e si distaccano dalla solita routine narrativa. Dato che per creare uno stile narrativo e una buona storia bisogna credere in ogni battuta e iniziare il tono di un film come se fosse un'opera indipendente, Reitman e Lehmann cercano sempre di far modo che nei loro progetti tutti possano aver dato in qualche modo un contributo. Infatti per questa serie si sono avvalsi di 45 persone circa, per creare la serie e a volte mantenere un punto di vista esteso, in modo da poter creare miscugli di idee che sapientemente costruite possono portare ad un ottimo prodotto. D'altra parte è importante anche avere un ego e una forza tipica di regista e sceneggiatore, il tono di una buona riuscita di una loro realizzazione è sempre creativa attraverso un ego sano, i due autori hanno manifestato anche l'esigenza di inserire nelle proprie opere protagonisti che hanno un interessante livello di umorismo ed in alcuni punti sono anche provocatori. Reitman ha evidenziato come la qualità che cerca nel realizzare i suoi film sia quella di essere un maestro manipolatore, ossia la capacità di saper sceglie gli attori per poi guidarli nel loro ruolo, poiché anche se un attore è di fama internazionale se questo non crede al ruolo affidatogli o non lo ha compreso bene
non potrà mai offrire una adeguata intensità interpretativa. Jason Reitman e Zandher Lehmann pur essendo figli di due famosi registi affermano che i loro lavori si discostano completamente sia per generazione, per stile e genere da quelli dei loro genitori e concordano nel prendere come riferimento per le loro opere il regista Alexander Payne. Lehmann ha affermanto che per poter scrivere una serie è importante delineare una puntata zero, proporla anche se nessuna ha voglia di vederla o leggerla ed in seguito inserire qualche altro elemento per lo sviluppo della storia ed infine attendere il regista giusto che possa dare una chiave di lettura efficace, come nel suo caso con Reitman. Infine Reitman ha evidenziato come ci sia una grande differenza tra il nuovo modo di fare televisione ed il cinema, la televisione offre la possibilità di creare qualcosa di diverso e una serie di visione molto più amplia, la durata di un episodio diventa anche relativa perché i giovani sono capaci di vedere e seguire per ore ed ore episodi e puntate delle serie televisive, un po' come in un libro lo si legge anche se la quantità di pagine è enorme. Concludendo Lehmann ha integrato l'affermazione di Reitman evidenziando però come uno spettatore medio si concentri nella visione di un singolo episodio solamente per circa 30 minuti, estendere quella durata sarebbe troppo azzardato.La quarta giornata è stata quella artisticamente più diversificata e dedicata all'infanzia e all'adolescenza. Una delle proiezioni con un riscontro di pubblico veramente alto è stata quella dell'anteprima italiana di alcuni episodi di Masha e Orso, improntati sulle forme d'arte dalla pittura alla musica. Gli episodi visionati al cinema, diventano ancora più avvincenti offrendo una visione di una profondità d'immagine e di una resa cromatica veramente meravigliosa e per questo fa rivalutare la serie come un prodotto ben strutturato sia al livello tecnico che narrativo. Altra serie di successo è quella prodotta dalla Lucasfilm e Disney ossia Star Wars Rebels, il settimo episodio della seconda serie Le ali del maestro è stato presentato in anteprima dato che la seconda serie sta andando in onda sul canale Disney satellitare. La serie offre una trama ben rappresentata che è parte integrante dell'universo di Star Wars ma che può essere anche vista singolarmente, dato che la scelta di mantenere una composizione narrativa ad episodi singoli con una sottotrama che si ricongiunge alla visione totale, offre la possibilità di far piacere la serie anche a coloro che si pongono per la prima volta davanti alla visone dell'universo fantastico di Star Wars. Altra serie interessante ma dalla tecnica da cartone animato in due dimensioni con ambientazioni dall'aspetto tridimensionale è I Guardiani della Galassia. L'episodio mostrato ha evidenziato come la ritmica e la narrazione siano molto spinte verso l'intrattenimento, ed un'azione sfrenata con una atmosfera che ricorda da vicino l'omonimo film. Curata la scelta del doppiaggio che usufruisce delle voci dei personaggi uguali a quelle del film che ha preceduto la serie e questo elemento rende i personaggi più vicini e integri alla visione di una narrazione comune, ossia la serie tv animata diventa l'estensione di quella in live-action. Ultimo cartone visionato è Pickle and Peanut, racconta le vicende di due adolescenti di provincia alle prese con il primo anno di liceo; i due sperano di divertirsi il più possibile prima di assumersi le inevitabili responsabilità che sopraggiungono con l’età. Una serie realizzata in un 2D ed uno stile veramente pessimo anche se vuole riportare una comicità ed una satira americana, presenta un miscuglio che rasenta il ridicolo e soprattutto la volgarità e la morale è ridicola, irrispettosa e poco educativa, una serie da cancellare o da far vedere solamente al pubblico americano, il cui humor è completamente diverso da quello italiano. La giornata è poi proseguita con una urlante folla di ragazzi che ha letteralmente invaso il cinema e le strade occupando parte di una corsia della strada per assistere alla presenza del cast della serie Alex & Co. ed inoltre per assistere alla proiezione di alcuni episodi della seconda serie. Il festival si è affollato per la fiction dell'evento di Alex & Co. ma questo forse poteva anche accadere prima della fortunata serie, visto che vi è stato un ospite importante che secondo molti è il più importante sceneggiatore al mondo ossia Paul Haggis. Haggis ha presentato la sua nuova serie Show me a Hero nella quale però ha svolto solo la funzione di regista, lasciando la scrittura della sceneggiatura ad altri collaboratori e trattando la storia dall'omonimo libro di Lisa Belkin. Il racconto filmico si svolge durante gli anni 60, a Yonkers nello stato di New York, dove un giovane sindaco deve gestire un ordine del tribunale federale che obbliga a costruire un piccolo numero di case popolari vicino ai quartieri residenziali della popolazione bianca. Haggis parlando della miniserie ha affermato come altri autori, che la televisione sta cambiando ed anche la scelta di realizzare le serie televisive è come fare dei film dipendenti, essendoci più libertà del cinema insomma nella televisione si può rischiare di più. La televisione secondo Haggis è la nuova letteratura, fornisce idee pertanto è importante raccontare storie ben costruite dove ci si sente coinvolti nel percepire i personaggi, nell'emozionarsi per loro. La sua scelta di essere solo regista per questa fiction, è voluta nell'intento di imparare ed allenarsi a dirigere opere scritte da altri per poter trasporre al meglio in visione qualcosa che sia di altri e di avere una sinergia creativa. Haggis afferma inoltre che anche se vieni premiato con un oscar per la regia come nel suo caso, non è detto che tu sappia fare regia. Per Show me a hero, gli autori e Haggis hanno cercato di inserire un errore in alcune inquadrature in scene di folla, perché nella realtà vi è sempre qualche elemento che ostacola la visone. La cura del dettaglio sia al livello registico quanto al livello di sceneggiato è molto importante,come il buon equilibrio che c'è nel raccontare la storia senza una ragione. Anche al livello tecnico Haggis afferma che non si deve attribuire tutto quanto al direttore della fotografia per la riuscita di un'inquadratura, perché il suo ruolo è molto importante, ma la scelta delle ottiche e della tipologia di utilizzo è un aspetto stilistico ed emotivo che il regista deve saper utilizzare al meglio. Proseguendo Haggis, afferma che le buone storie hanno`sempre un dilemma morale e devono presentare al centro della narrazione qualcosa di interessante e particolare, bisogna giocare con i personaggi e gli attori ed essere liberi ed aperti a qualunque idea o spunto. Inoltre gli archetipi spesso diventano ridicoli, nel caso di Casino Royale film da lui sceneggiato, nel pensare a Bond ed al suo rapporto con le donne, si è chiesto come poteva fidarsi un uomo dal cuore spezzato di una donna ed ha trovato l'espediente del gioco a poker nel quale non giochi con le carte ma con i volti delle persone e perciò lui trova una sorta di speciale sintonia per quella donna, che rende la storia sempre più interessante. E' importante secondo l'autore-sceneggiatore provare le cose attraverso i personaggi creati ed inoltre non basta un regista che voglia raccontare storie, bisogna essere audaci, se vuoi fare qualcosa di nuovo, spesso quel qualcosa corrisponde ad un prodotto che nessuno vuole vedere e questo crea uno spunto in più per scrivere e realizzare opere innovative. Infine Haggis ha evidenziato come il lavoro nella televisione sia sempre più serrato ossia per un film indipendente di solito si girano circa 3 o 4 pagine di sceneggiatura al giorno, per un film costoso circa 1 o 2 pagine, mentre per le fiction 5 o 6 pagine al giorno. Dal punto di vista tecnico la scelta di Haggis è quella di utilizzare il mezzo digitale pur sapendo che questo non perdona gli errori, ma gli ha offerto la possibilità di agevolare anche alcune operazione come il posizionamento delle luci all'esterno dell'ambiente nel quale lavora e anche la postproduzione , ma nel contempo è un mezzo da temere e da saper utilizzare perché i vecchi film trasposti in copia digitale sono molto disarmonici da vedere ed non offrono una visione realistica della pellicola come l'originale. L'Ultima giornata del Roma Fiction Fest 2015, ha visto come protagonisti il cast della serie di successo italiana Un Medico in Famiglia, a cui è stata dedicata una proiezione per celebrare i 10 anni di successo della serie. In contemporanea un altro ospite internazionale ha partecipato a questa edizione ricca di personaggi che hanno fatto la storia del cinema e delle fiction, ossia Andrew Davies. Davies ha presentato la sua ultima opera ossia un nuovo adattamento del romanzo Guerra e Pace, opera che l'autore ha letto e scoperto recentemente. Davies ha affermato di sapersi identificare anche con i personaggi femminili perché è sempre rimasto affascinato ed innamorato delle donne, avendo trascorso tutta la vita per comprenderle. Inoltre in modo ironico ha raccontato come sin da bambino aveva la passione di scrivere racconti, ed aveva iniziato scrivendo cattive storie sugli insegnanti per poi appenderle al muro della scuola, ma proprio un insegnante lo avvio al cinema e la televisione. La conferenza dedicata a Davies è proseguita mostrando le immagini di alcune sue opere televisive famose tra cui House of Cards serie che ultimamente è stata rivalutata e riscoperta da Beau Willimon e David Fincher. D'altra parte Davies è contento che la serie di sua creazione è stata rivalutata e riscoperta così la piattaforma Netflix lo ha pagato bene per la sua storia anche se la sua visione era ed è ancora politicamente differente. Adattare i testi per Davies è una passione. Una fiction che nel tempo Davies ha realizzato con cura è stata quella del Dottor Zivago, diretta da Giacomo Campiotti, regista molto apprezzato, con il quale gli sarebbe piaciuto collaborare ancora, essendo un creativo, ha dato un contributo artistico alla serie. Giacomo Campiotti si è presentato in sala per consegnare l'Excellence Award a Davies e ricordare la stima reciproca nell'ambito lavorativo. Infine la giornata si è conclusa con altre proiezioni fino alla premiazione conclusiva del festival, quest'anno la giuria presieduta da Steve Van Zandt, composta da Geppi Cucciari, Giancarlo De Cataldo, Stefano Disegni, Gloria Satta e Maureen Van Zandt, ha visto vincitori le seguenti opere; Premio RomaFictionFest miglior nuova TV Series/Limited Series/TV Movies.
Francesco Adami