La bella gente di Ivano de Matteo

Arriva in sala in Italia a distanza di oltre sei anni dalla sua realizzazione, nonostante l’apprezzamento della critica ai Festival e l’uscita in Francia, ma a seguito solo del successo dei successivi Gli equilibristi e I nostri ragazzi, La bella gente di Ivano De Matteo. “Storia di un’ipocrisia”, verrebbe da sottotitolarlo. Perché l’opera di De Matteo si focalizza su una coppia borghese di mezz’età, di sinistra e di cultura, architetto lui, psicologa/assistente sociale lei, professionisti nella e della Roma bene (lei ha uno studio in Prati), con tanto di villa con strada privata nella campagna umbra, dove passano le lunghe estati e i fine settimana.

Seguono tutte le regole del loro censo e del buon ragionamento colto: hanno fatto le manifestazioni quando andavano fatte, si lamentano dei vicini-amici perché sono poco colti e volgari, pieni di soldi, hanno la piscina (della quale non disdegnano l’uso), ma continuano a frequentarli per buona educazione, per noia forse, nonostante la dotta signora si lamenti del loro autoinvitarsi a cena. Va da sé che quando la buona moglie, tornando dalla spesa in paese, vede una prostituta picchiata dal suo pappone, un po’ incerta, facendo avanti e indietro con la macchina, decida di chiedere al marito di prenderla e portarsela a casa per salvarla dalla sua “condizione”. La ragazza inizialmente fa resistenza, ma poi cede. Titubante, la coppia decide di tenerla con sé per tutta l’estate. La moglie è quella più aperta, lui è un po’ più diffidente, lei perciò accusa lui di non aver mai preso posizioni vere durante le manifestazioni succitate, a differenza sua, di essere uno sporco “mediatore”, che ha sempre combattuto per il bene supremo, a dispetto di tutto e tutti. Le compra dei vestiti, la portano persino a cena con loro: ma solo perché non si fidano a lasciarla da sola a casa, sotto sotto. Pian piano la ragazza, inizialmente molto sospettosa, comincia a rilassarsi e ad integrarsi. Un giorno però arriva il loro unico figlio (studia a Londra, conosce la vita, giudica i genitori un po’ bacchettoni, gli piace lanciare urla stando in piedi sul tetto della sua Mini) con fidanzata pariolino-cafoncella odiosissima, che farebbe perdere la pazienza anche a Giobbe. Il figliolo, che si considera più aperto dei suoi genitori, pensa bene di circuire la giovane, che si illude davvero della sua sincerità poveretta. E la madre borghese, aperta, di sinistra, dai sani principi, che vuole salvare il mondo, che legge solo libri Feltrinelli, non ci metterà molto a far cadere il suo velo d’ipocrisia e a mostrare le vere fattezze che si nascondono dietro la sua maschera. Il figliolo è degno figlio di cotanta madre e il marito, vittima degli umori muliebri, è l’esecutore suo malgrado dei suoi capricci.

Uno spaccato senza pietà sul moralismo radical chic pseudo intellettuale, sulla società odierna, su come si muovono gli equilibri fra le classi sociali, che esistono ancora  - e come se esistono! Ivano De Matteo, come ne Gli equilibristi e I nostri ragazzi, racconta ancora una volta l’ipocrisia che si cela dietro il perbenismo e le belle idee in un compendio narrativo di poca gradualità drammatica, dove la “caduta del velo” è repentina, ma anche perfettamente incanalata nella realtà perché svela improvvisamente in modo essenziale i pensieri di coloro che li mascherano: così come poi di fatto in molti casi avviene, da un discorso, da un comportamento. 

Scritto dall’ormai fedele Valentina Farlan, La bella gente si sente essere il risultato di una mano ferma e femminile, tutto concentrato intorno alle due figure di donna, in particolare di quella di Susanna, la psicologa borghese, e di Nadja, la baby prostituta ucraina. Ricco di un’ottima sensibilità psicologica e di un perfetto equilibrio attoriale, dove tutti gli interpreti sono in parte (si rivela su tutti Victoria Larchenko, bellissima giovane Nadja), La bella gente è una pellicola di notevole qualità narrativa, complessa, nel bene molto poco italiana.

Erminio Fischetti






La bella gente
Regia: Ivano De Matteo
Interpreti: Monica Guerritore, Antonio Catania, Elio Germano, Iaia Forte, Giorgio Gobbi, Victoria Larchenko, Myriam Catania
Produzione: Italia, 2009
Durata: 98’
Distribuzione: 27 agosto 2015
Voto: 3/5
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