Abbiamo ballato tutti, senza capire chi fosse la persona inferma e chi la persona sana; o come molti direbbero, senza capire chi fosse la persona "diversa".
Avete mai visto una cieca ballare? No? A Venezia è successo proprio questo. Nel proporci il primo documentario nella storia della SIC, questa Mostra ci ha voluto portare in Sala Perla, la sala dove la diversità non ha luogo. O meglio, come ci insegna Maria, la sala in cui siamo tutti uguali nelle nostre diversità.
Chi è Maria? Maria è la fatina di quella favola che è la vita e che tutti dovremmo conoscere. Non ci regala scarpine di cristallo, vestiti da sera o principi azzurri, ma della vita vuole donarci il senso. Maria ha 93 anni e ci fa ballare. Tutti. Da lei non esistono apparenze, perfezioni, esclusi o privilegiati. Pensate che da Maria ha ballato persino una ragazza sordomuta.
Vi starete chiedendo che razza di film fantascientifico sia questo. In realtà niente effetti speciali. Non stiamo parlando dello spazio di Sandra Bullock e George Clooney, né del mondo di Avatar. Ma di Buenos Aires. Di una casa vera. Uno studio vero. Le persone intorno a noi erano in carne e ossa ed erano più vere di tante di quelle che incontriamo per strada ogni giorno. E con loro avremmo voluto rimanere ancora. Perché non è mai tardi rinfrescarsi su quello che è davvero il senso della vita. Non è mai troppo tardi ricordarsi di vivere.
Maria ci insegna che si può vivere in diversi modi e che possiamo sentire, vedere, immaginare più di quanto possa permetterci la vista, l'udito, il corpo. Perché tutto parte da noi. Da dentro. Possiamo conoscere la musica senza averla mai potuta ascoltare. Possiamo vedere la pioggia cadere, le mani alzarsi in un battito anche senza cornee.
Diana a un certo punto ci racconta di quanto l'occhio umano viri sempre alla ricerca della perfezione e di quanto sia sempre stata compatita per la sua infermità.
Già la perfezione. Su questo termine ormai abusato, osannato, ci sarebbe da scrivere trattati. Ma la perfezione esiste davvero?
Siamo tutti imperfetti e qui sta la magia. La magia di Maria. Maria fa di questa imperfezione il nostro punto di forza e ci aiuta a condividere con lei e con quella degli altri.
Maria ci invita a cogliere sempre il lato positivo della vita. E no, non è il lato positivo di David O. Russell.
Questo è il lato positivo di Maria Fux e quello che abbiamo appena finito di raccontare non è un film di finzione. Esiste davvero ed è stato fotografato da chi ha avuto la fortuna di conoscere questo incanto di donna.
Esiste e possiamo e dobbiamo trovarlo dentro di noi.
Giusy Genovese