Il Cacciatore di Giganti (Jack The Giant Slayer), film diretto da Bryan Singer, già regista di numerosi successi nell'ambito di film di genere fumetto d'azione, come X-Men e Superman Returns. La fantastica vicenda d'azione è ambientata in un paese medievale situato in territori britannici, chiamato Cloister, in cui un giovane contadino di nome Jack apre involontariamente un collegamento tra il mondo degli uomini e quello dei giganti, che diventeranno liberi di vagare sulla Terra dopo centinaia di anni.
Jack si ritrova a prendere parte alla battaglia per salvare un regno e per l'amore di una principessa coraggiosa Isabel.
La storia di Jack ed il fagiolo magico è stata elaborata, raccontata e tramandata di generazione in generazione. All'inizio del lungometraggio si accenna a una sorta di simil storia che viene tramandata nei secoli. Brian Singer, insieme ai sceneggiatori Darren Lemke (Shrek e vissero felici e contenti, Turbo) e Christopher McQuarrie (I soliti sospetti) hanno trasposto questa vicenda con una metodologia da fiaba classica; la bella dama Isabel (Elenaor Tomlison), il mentore e cavaliere Elmont (Ewan McGregor), il mutaforme Roderick (Stanley Tucci), L'ombra ossia Il gigante Generale Fallon (Bill Nighy) ed infine l'eroe dedito alla comunità Jack (Nicholas Haut).
Punto forte del film sono gli effetti visivi e le scenografie, grazie alla collaborazione di Gavin Bouquet (The Elephant Man, Il ritorno dello jedi) e Hoyt Yeatman (Mission to Mars, Il Grande Joe, The Abyss). Nonostante la computer graphic ha un ruolo importante per questa tipologia di film, sono state utilizzate le performance di veri attori per ottenere l'interpretazione dei Giganti, difatti per coordinare l'azione affinché diventasse un continuum fluido, è stato necessario utilizzare il processo avanzato della Simul-Cam, sviluppata inizialmente per Avatar, che essenzialmente permette al regista di proiettare le immagini in CG pre-catturate sul set e nelle location, permettendo di creare ogni scena nella sua interezza, attraverso un monitor. Un enorme lavoro è stato realizzato anche per l'ambientazione, molte scene sono state costruite in grande scala, dato che gli attori dovevano sembrare piccoli in confronto ai loro avversari Giganti.
Quando un gigante guarda qualcosa, i suoi occhi sono molto lontani in quanto la sua testa è molto grande, pertanto ogni volta che un gigante fissa qualcosa, per essere realizzato e riprodotto in tridimensionale il direttore della fotografia, Newton Thomas Sigel (X Men, I fratelli Grim e l'incantevole strega, Operazione Valchiria) ha ampliato la distanza interassiale, cioè la posizione tra i due occhi nella macchina da presa 3D, di 9 o 10 pollici. Questo crea un iper-3D che poi permette di miniaturizzare le cose che il gigante sta fissando, in questo caso sono gli umani terrorizzati.
La vera sfida del film è stata la ricostruzione reale della pianta di fagioli, un capolavoro artistico: realizzata con legno compensato, gommapiuma, stucco, gomma, riadattata con effetti visivi. Per la pianta sono stati costruiti due rami, uno per ogni lato del set, anche se non erano così lontani come appaiono sullo schermo, pertanto quando i due personaggi di Jack ed Elmont passano da un lato all'altro utilizzando una teleferica, in realtà stanno proprio attraversando una distanza. Le foglie sono state realizzate in varie misure dagli attrezzisti, con vari materiali e poi dipinte, lucidate ed a volte invecchiate e consumate, così da apparire ognuna un pezzo a sé, gli attori erano assicurati con dei cavi, ma la scena è stata girata realmente.
Grandissimo lavoro per la leggendaria costumista Joanna Johnston (Ritorno al futuro, Salvate il Soldato Ryan, Indiana Jones e il tempio maledetto, Il sesto senso) che ha utilizzato la stessa licenza creativa giocando con i materiali contemporanei, ha trovato degli oggetti che rispecchiavano l'abbigliamento del 12º secolo: cappucci e cappe. Con la presenza di circa 200 comparse, cavalli, fuoco e tanta azione, la Johnston ha dovuto con la sua squadra produrre circa 2000 costumi, molti realizzati a mano con tessuti specifici disegnati da lei e questo ha voluto dire una quantità impressionante di tinte, stampe e ricami.
Girato in 3D in digitale, la pellicola presenta l'ingegnoso utilizzo di macchine da presa digitali, ben più di sette camere, tra cui Red Epic, Arri Alexa e Panavision Genesis, un ottimo esempio di come la tecnologia possa
essere utilizzata sapientemente per un singolare prodotto. Al livello drammaturgico il film poteva essere strutturato meglio, dato che si riduce ad una banale storia, nella quale gli uomini si scontrano contro le bestie a cui fa da sfondo una semplice e poco articolata storia d'amore: ci si aspetta qualcosa che possa far riflettere o emozionare, ma si viene solo travolti da una futile azione di puro intrattenimento.
Francesco Adami
Il Cacciatore di Giganti
Jack The Giant Slayer
Regia: Bryan Singer
Cast: Elenaor Tomlison, Nicholas Haut, Ewan McGregor,
Stanley Tucci, Bill Nighy
Genere: Avventura, Fantasy
Produzione: USA 2013
Distribuzione: New Line Cinema
Durata: 114 min.
Uscita: 28/03/2013
Voto: 2/5
Jack si ritrova a prendere parte alla battaglia per salvare un regno e per l'amore di una principessa coraggiosa Isabel.
La storia di Jack ed il fagiolo magico è stata elaborata, raccontata e tramandata di generazione in generazione. All'inizio del lungometraggio si accenna a una sorta di simil storia che viene tramandata nei secoli. Brian Singer, insieme ai sceneggiatori Darren Lemke (Shrek e vissero felici e contenti, Turbo) e Christopher McQuarrie (I soliti sospetti) hanno trasposto questa vicenda con una metodologia da fiaba classica; la bella dama Isabel (Elenaor Tomlison), il mentore e cavaliere Elmont (Ewan McGregor), il mutaforme Roderick (Stanley Tucci), L'ombra ossia Il gigante Generale Fallon (Bill Nighy) ed infine l'eroe dedito alla comunità Jack (Nicholas Haut).
Punto forte del film sono gli effetti visivi e le scenografie, grazie alla collaborazione di Gavin Bouquet (The Elephant Man, Il ritorno dello jedi) e Hoyt Yeatman (Mission to Mars, Il Grande Joe, The Abyss). Nonostante la computer graphic ha un ruolo importante per questa tipologia di film, sono state utilizzate le performance di veri attori per ottenere l'interpretazione dei Giganti, difatti per coordinare l'azione affinché diventasse un continuum fluido, è stato necessario utilizzare il processo avanzato della Simul-Cam, sviluppata inizialmente per Avatar, che essenzialmente permette al regista di proiettare le immagini in CG pre-catturate sul set e nelle location, permettendo di creare ogni scena nella sua interezza, attraverso un monitor. Un enorme lavoro è stato realizzato anche per l'ambientazione, molte scene sono state costruite in grande scala, dato che gli attori dovevano sembrare piccoli in confronto ai loro avversari Giganti.
Quando un gigante guarda qualcosa, i suoi occhi sono molto lontani in quanto la sua testa è molto grande, pertanto ogni volta che un gigante fissa qualcosa, per essere realizzato e riprodotto in tridimensionale il direttore della fotografia, Newton Thomas Sigel (X Men, I fratelli Grim e l'incantevole strega, Operazione Valchiria) ha ampliato la distanza interassiale, cioè la posizione tra i due occhi nella macchina da presa 3D, di 9 o 10 pollici. Questo crea un iper-3D che poi permette di miniaturizzare le cose che il gigante sta fissando, in questo caso sono gli umani terrorizzati.
La vera sfida del film è stata la ricostruzione reale della pianta di fagioli, un capolavoro artistico: realizzata con legno compensato, gommapiuma, stucco, gomma, riadattata con effetti visivi. Per la pianta sono stati costruiti due rami, uno per ogni lato del set, anche se non erano così lontani come appaiono sullo schermo, pertanto quando i due personaggi di Jack ed Elmont passano da un lato all'altro utilizzando una teleferica, in realtà stanno proprio attraversando una distanza. Le foglie sono state realizzate in varie misure dagli attrezzisti, con vari materiali e poi dipinte, lucidate ed a volte invecchiate e consumate, così da apparire ognuna un pezzo a sé, gli attori erano assicurati con dei cavi, ma la scena è stata girata realmente.
Grandissimo lavoro per la leggendaria costumista Joanna Johnston (Ritorno al futuro, Salvate il Soldato Ryan, Indiana Jones e il tempio maledetto, Il sesto senso) che ha utilizzato la stessa licenza creativa giocando con i materiali contemporanei, ha trovato degli oggetti che rispecchiavano l'abbigliamento del 12º secolo: cappucci e cappe. Con la presenza di circa 200 comparse, cavalli, fuoco e tanta azione, la Johnston ha dovuto con la sua squadra produrre circa 2000 costumi, molti realizzati a mano con tessuti specifici disegnati da lei e questo ha voluto dire una quantità impressionante di tinte, stampe e ricami.
Girato in 3D in digitale, la pellicola presenta l'ingegnoso utilizzo di macchine da presa digitali, ben più di sette camere, tra cui Red Epic, Arri Alexa e Panavision Genesis, un ottimo esempio di come la tecnologia possa
essere utilizzata sapientemente per un singolare prodotto. Al livello drammaturgico il film poteva essere strutturato meglio, dato che si riduce ad una banale storia, nella quale gli uomini si scontrano contro le bestie a cui fa da sfondo una semplice e poco articolata storia d'amore: ci si aspetta qualcosa che possa far riflettere o emozionare, ma si viene solo travolti da una futile azione di puro intrattenimento.
Francesco Adami
Il Cacciatore di Giganti
Jack The Giant Slayer
Regia: Bryan Singer
Cast: Elenaor Tomlison, Nicholas Haut, Ewan McGregor,
Stanley Tucci, Bill Nighy
Genere: Avventura, Fantasy
Produzione: USA 2013
Distribuzione: New Line Cinema
Durata: 114 min.
Uscita: 28/03/2013
Voto: 2/5