Le città dei migranti, rassegna cinematografica: a Milano cinema multietnico

La rassegna di cinema organizzata dalla Rete Scuole Senza Permesso di Milano è iniziata il 27 gennaio con Io sono Li di Andrea Segre. Non poteva esserci film migliore, e più struggente, per parlare di una faticosa, possibile, integrazione: quando ci si incontra davvero, non solo con la testa, ma anche e soprattutto con il cuore. Splendida la recitazione di Rade Sherbedgia, nel ruolo del “poeta”, emigrato dai Balcani a Chioggia decenni fa, ed ora,  alle soglie della vecchiaia,  l’unica persona davvero sensibile al destino di Li (donna cinese sfruttata e ricattata dai suoi connazionali senza scrupoli).
Dapprima è vicinanza, solidarietà tra immigrati; poi si fa empatia ed infine amore. Un amore che sembra uscire dalle canzoni di Fabrizio De André, "dai quartieri dove il sole del buon dio non dà i suoi raggi" e dalle osterie dove i pensionati, gonfi di vino... (credibilissimo Marco Paolini, nel ruolo del neo-pensionato Coppe).

Doloroso e intenso il secondo film in programma (24 febbraio), London River, che vede Mrs. Sommers (Brenda Blethyn) difendere la figlia da ogni possibile interferenza straniera, vissuta come minaccia, fino a quando i pregiudizi  si allentano, a mano a mano che scopre nell’Altro le sue stesse angosce, la stessa umanità ferita nei sentimenti più profondi.

Di diversità e alterità, e del loro superamento, tratta anche il terzo film, Welcome di Philippe Lioret (24 marzo), storia di un giovane clandestino curdo e della sua amicizia con il francese Simon: un rapporto di solidarietà che diventa quasi  relazione padre-figlio. Bellissimo lavoro di emozioni, ancora una volta, in una storia di coinvolgente realismo, che ha tanto scosso, e giustamente, prima le coscienze francesi e poi quelle occidentali.

Più lieve il delicatissimo L’ospite inatteso (21 aprile). Qui lo straniero irrompe nella vita grigia del vedovo prof. Vale: è un giovane immigrato, il siriano Tarek, che gli occupa addirittura la casa, dando forma ad un fantasma ricorrente nella società di oggi, quello di sentirsi derubati della propria intimità. Rifiuto, diffidenza, poi sostegno ed amicizia sono i passaggi di una relazione che si consolida grazie  alla musica e poi all’amore da parte del vecchio professore per la madre di Tarek.

Ultimo appuntamento con Nuovomondo di Emanuele Crialese (26 maggio), ambientato in un passato più antico, perché il dramma dell’emigrazione (e dell’immigrazione) è sempre esistito. E’ bene ricordarci ogni tanto il nostro antico andar per mare alla ricerca di un futuro decente, che si sta tragicamente rinnovando sotto i nostri occhi, almeno per molti dei nostri giovani. In Nuovomondo è una famiglia di siciliani che parte; erano loro, i siciliani, gli indesiderati di allora. Ricorda un pò quel bellissimo libro al femminile che è Venivamo tutte per mare, una disperata coralità di donne che, emigrate dal Giappone in America, cercavano un luogo da poter definire “casa”, a costo di sposare mariti sconosciuti, per mettere al mondo figli che a loro volta diventeranno sconosciuti nel loro desiderio di adattamento.

Ma torniamo a Milano, e a questa ricca iniziativa, che, iniziata proprio il Giorno della Memoria, ci terrà compagnia fin quasi l’estate. Il primo appuntamento ha visto il cinema Ariosto riempirsi di migranti (molti allievi della Rete Scuole Senza Permesso) e di milanesi. Pubblico misto. Atmosfera gioiosa. Un ritrovarsi che dovrebbe accadere più spesso, almeno nella metropoli (com’è provinciale invece  Milano, a volte, nella quotidianità!).

Spiegano gli organizzatori: “'Le città dei migranti', un titolo molto rappresentativo, vuole significare una dimensione aperta alla cittadinanza, un percorso di attraversamento della città multietnica, del mondo e delle sue contraddizioni, per richiamare tutti a riconsiderare che quel mondo siamo noi. Dentro la città e i suoi rapporti complessi c’è il diritto all’esistenza che necessariamente ci richiama il dovere della convivenza”.

Margherita Fratantonio



Per saperne di più:  www.scuolesenzapermesso.org


Leggi anche: L'ospite inatteso a cura di Margherita Fratantonio
Successivo
« Precedente
Precedente
Successivo »