Die Hard, un buon giorno per morire: Willis, eterno boyscout

A meno sei anni di distanza dall’ultimo episodio, torna l’eterno boy scout Bruce Willis, che sembra ringiovanire nello spirito di film in film malgrado gli anni che passano, con la saga che lo ha reso celebre in tutto il mondo: arriva in Italia il quinto capitolo di Die Hard: Un buon giorno per morire.
John McClane (Bruce Willis; I mercenari 2, Looper) va fino in Russia per andare a trovare il figlio Jack (Jai Courtney; Jack Reacher) che sembra coinvolto in loschi affari. Non appena giunto lì, scopre che dietro alle grosse accuse pendenti sul figlio c’è qualcosa di misterioso che sta per venire a galla.

Esilissima la trama del nuovo, il quinto, episodio della saga di Die Hard, del Bruce Willis duro a morire, che compie proprio quest’anno il venticinquesimo anniversario dal debutto sul grande schermo: il primo episodio, Trappola di Cristiallo, risale infatti al 1988 e segnò definitivamente l’attore nello star system degli action hero hollywoodiani, alla pari degli amici Stallone e Schwarzenegger. E proprio venticinque anni dopo proprio loro tre tentano con tutte le loro forze, e grazie al continuo e forte affetto dei loro tanti fans, di rimanere a galla e di proporsi in film nuovi e originali (Stallone nel film di prossima uscita Jimmi Bobo, Schwarzy nell’appena uscita The Last Stand e Willis nel caso sci-fi dell’anno Looper) quanto in prodotti vintage per i veterani dell’action anni ’80 (la saga de I mercenari) quanto ancora nel “riesumare le saghe che li hanno resi noti (Stallone con i deludenti sequel di Rocky e Rambo, Schwarzy con il prossimo capitolo di Terminator e Willis con, appunto, la saga di Die Hard).

Torna quindi Willis nella sua saga e stavolta, dopo aver salvato la figlia (Mary Elizabeth Winstead, qui come personaggio di sfondo) nello scorso episodio, tocca al figlio Jack riesumare il rapporto col padre lontano da anni perché impegnato nelle avventure che lo hanno visto protagonista negli scorsi episodi e che deve ora andare in soccorso al figlio che crede di farcela da solo ma che in realtà ha ancora bisogno (tanto)  della figura paterna e della protezione di un eroe. Ecco allora Willis che indossa la doppia maschera di eroe e padre dell’era dei figli “bamboccioni”, che hanno ancora bisogno di essere soccorsi dai genitori quando gli stessi, più o meno alla loro età, erano già rinchiusi in un grattacielo a combattere con un terrorista (ricordate l’Alan Rickman pre-Harry Potter col pinzzetto?) per salvare la moglie e decine di altre persone.

Insomma, la regia come la sceneggiatura non sono di certo i punti forti di questo nuovo appuntamento della saga anche se, ovviamente, tutti i riflettori sono puntati sul protagonista e non c’è né spazio per una trama originale, né per dialoghi più lunghi di una pagina di copione, né per particolari smancerie: action, solo puro action (e non sempre tanto adrenalinico e comunque già visto) per tutti gli amanti del genere, per tutti i nostalgici e naturalmente per i fans del giovane anziano Bruce Willis.

Luca Arcidiacono









Die Hard – Un buon giorno per morire
A Good Day To Die Hard
Regia: John Moore
Cast: Bruce Willis, Jai Courtney, Cole Hauser, Mary Elizabeth Winstead
Genere: Azione
Produzione: USA, 2012
Distribuzione:20th Century Fox
Durata: 97 min.
Uscita: 14/02/2013
Voto: 3/5
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