Il seme della follia (1995) di John Carpenter

John Trent (Sam Neill), investigatore specializzato in truffe assicurative, viene assunto da una casa editrice per ritrovare il famoso scrittore di libri horror Sutter Cane (Jurgen Prochnow), scomparso misteriosamente proprio mentre stava scrivendo il suo ultimo libro. Affiancato da Linda Styles (Julia Carmen), una assistente della casa editrice, Trent partirà alla volta del New England, in una sperduta cittadina chiamata Hobb’s End per cercare di fare luce sul mistero della scomparsa dello scrittore, e una volta li i due malcapitati si ritroveranno in un vero e proprio incubo ad occhi aperti.
John Carpenter si sa, è sempre stato un regista un po’ sopra le righe, e questo film ne è una chiara dimostrazione. Dopo Avventure di un uomo invisibile, Carpenter  torna a dirigere il capitolo conclusivo della “trilogia dell’apocalisse”, di cui gli altri film che ne fanno parte sono La cosa e Il signore del male.

Con questo film, Carpenter riesce a fare quello che molti registi del cinema horror non sono mai riusciti a fare, ovvero portare sullo schermo il complesso universo delle opere di H.P. Lovecraft. Nel film infatti ci sono dei chiari rifermenti ai lavori dello scrittore, a cominciare dal titolo del film in inglese In the mouth of madness che ricorda molto il titolo di una sua opera At mountain of madness, un altro riferimento agli scritti di Lovecraft è la struttura stessa della pellicola, la quale è come un lungo flashback. All’inizio infatti ci viene mostrato il protagonista rinchiuso in un ospedale psichiatrico mentre racconta ad un medico le sue vicissitudini.

Il film è a metà tra l’horror e il thriller psicologico, infatti, man mano che prosegue si nota come la realtà  e la fantasia collimano, soprattutto nella cittadina di Hobb’s End, in cui sembra che tutto sia l’opposto. Arrivati in città, ci vengono mostrati dei bambini che giocano, un'innocente vecchietta proprietaria di un hotel ed una chiesa con sulla facciata un affresco di Gesù. Successivamente però sembra che tutto cambi: i bambini si mostrano come esseri mostruosi e malvagi, l’innocente vecchietta in realtà tiene incatenato il proprio marito per poi successivamente farlo a pezzi con un ascia e la chiesa reca una targa con su scritto "chiunque entri in questo luogo sconsacrato sia dannato per sempre".

Un elemento da notare è il quadro appeso nella hall dell’hotel dove i protagonisti alloggiano: esso sembra cambiare ogni volta che viene inquadrato e sembra diventare sempre più cupo, infatti, all’inizio ci mostra una coppia che passeggia in riva ad un lago ma successivamente ci mostra due creature mostruose. Così come il quadro cambia, anche la gente di Hobb’s End sembra mutare.

Carpenter gioca con lo spettatore e mostra come i normali valori che vengono attribuiti ad una chiesa o a dei bambini in questa città si rovescino. Gli orrori di cui scrive Sutter Cane nei suoi romanzi sembrano prendere vita, creando quasi una sorta di culto fra i suoi lettori. Cane stesso nel corso del film ammetterà "Sono più quelli che credono nella mie opere che quelli che credono nella Bibbia".

A differenza de La cosa, Carpenter decide di non mostrare apertamente gli orrori di Hobb’s End lasciando così allo spettatore la libertà di immaginare il loro aspetto. In fondo le cose che fanno più paura sono quelle che non si vedono...

Ottima prova del cast con un adattissimo Sam Neill nel ruolo dello scettico investigatore assicurativo, ottima anche l’interpretazione di Jurgen Prochnow nel ruolo dello scrittore Sutter Cane che, anche se appare sullo schermo solo per una decina di minuti, riesce comunque ad inquietare lo spettatore. Da notare nel cast anche la presenza del mitico Charlton Heston nel piccolo ruolo dell'editore di Cane.

In conclusione Carpenter con questo film ha dato nuovamente prova della sua maestria nel creare un Horror che con pochissimi spargimenti di sangue riesce a trasmettere terrore e inquietudine nello spettatore. Film che non è stato apprezzato da tutti per via della complessità della sceneggiatura e per via del fatto che sin dall’inizio, a differenza di molti altri film horror,viene mischiata la realtà con la fantasia, cosa che per alcuni ha creato difficoltà nel seguire il filo logico. Il mio consiglio è di visionare più di una volta questo film per riuscire a comprenderlo a pieno.

Michele Valente






Il seme della follia
In the Mouth of Madness

Regia: John Carpenter
Cast: Sam Neill, Charlton Heston, Julie Carmen,
Jürgen Prochnow, Hayden Christensen
Produzione: USA, 1995
Durata: 95 min.
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