Welcome (2009) di Philippe Lioret

Il regista parigino Philippe Lioret con la pellicola Welcome, il cui titolo originale non ha subito traduzione proprio perché è un rimando diretto agli eventi del film, analizza in maniera disincantata la tematica calda dell’immigrazione in Francia negli anni in cui sono state emanate leggi specifiche sull’immigrazione dal Governo Sarkozy, per evitare che venissero forniti aiuti agli stranieri entrati clandestinamente in area francese.
Tra di loro c’è Bilal, il giovane curdo principale protagonista della storia; egli non cerca un contatto con gli abitanti di Calais, cittadina francese sul bordo della Manica in cui ci troviamo catapultati in medias res al principio del film, ma desidera lasciarla al più presto: superare il confine tra la Francia e l’Inghilterra significa per lui rivedere la sua amata, che adesso si deve accontentare di ammirare di nascosto in fotografia.
Dopo aver tentato qualunque stratagemma per poter raggiungere Londra, il ragazzo decide di sfidare l’avversa corrente della Manica: è sicuro che le sue gambe, capaci di correre velocemente, saranno in grado di sopportare anche la lunga traversata fino alla capitale inglese. L’unico problema è che Bilal non sa nuotare; ma per il giovane questo ostacolo non rappresenta un reale limite alla sua felicità: egli si rivolge alla piscina pubblica locale, dove incontra Simon, un uomo che sta uscendo da un devastante divorzio, e che prova, per questo, un sordo rancore verso il mondo.
Il coraggio e la forza d’animo del ragazzo colpiscono profondamente il ruvido maestro, che riconosce in Bilal una persona capace di lottare per ciò che ama: “Vuole attraversare la Manica per rivederla” dice l’uomo alla ex moglie Marion “Io non ho neanche avuto il coraggio di attraversare la strada per fermarti”.
Tra il burbero Simon ed il coraggioso Bilal nasce un’amicizia non priva di ammirazione e stima reciproca, un legame concreto che sfida le leggi francesi ed il moralismo di chi, come la ex moglie di Simon, aiuta i clandestini, ma non capisce la “pazzia” di chi se li mette in casa, condividendo con loro la dimora ed il letto. Non c’è buonismo nell’atto di Simon, ma un concreto senso di realtà ed un bisogno di legami veri: lungi dal far la paternale a Bilal, egli piuttosto lo allena, lo segue con pazienza, e lo fa sentire accolto a casa propria, davvero benvenuto, al contrario di chi, come Marion, vede solo i bisogni primari di chi ha abbandonato il proprio Paese.

Questo, in breve, il tema di un film che in Italia non è molto conosciuto come in Francia, ma che non si può fare a meno di amare una volta visto, perché ci dimostra come sia difficile imparare a guardare l’Altro con la coscienza di avere lo stesso cuore, ma nondimeno coloro che sappiano apprendere questo segreto si troveranno cambiati perché saranno in grado di giudicare la loro vita ed i propri desideri in modo nuovo.

Caterina Ciccone





Welcome
Welcome

Regia: Philippe Lioret
Sceneggiatura: Philippe Lioret, Emmanuel Courcol, Olivier Adam (sceneggiatura originale); Serge Frydman (collaborazione); Simone Chiossi (versione italiana della sceneggiatura)
Cast: Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Thierry Godard, Selim Akgül, Firat Celik, Murat Subasi, Olivier Rabourdin, Yannick Renier, Mouafaq Rushdie, Behi Djanati Ataï
Produzione: Francia, 2009
Durata: 115 min
Distribuzione: Teodora Film
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