Babel Tv, una finestra sul mondo

Un evento degno di nota, poco pubblicizzato dai media, ha avuto luogo al Roma Fiction Fest.
Babel, il canale 141 di Sky dedicato ai nuovi Italiani, ha presentato in anteprima internazionale assoluta la prima serie televisiva cinese trasmessa in Italia: Il destino del maestro di spada. Importante l’impegno profuso da questa emittente attenta ai problemi dei migranti, all’aspetto della multiculturalità, alle storie, ai costumi e volti delle persone che vivono nel nostro paese ma anche notevole strumento di scambio d’opinioni.
Troppo spesso, ultimamente, la società non è attenta a questi bisogni, a queste domande, sempre  più chiusa su se stessa. Gian Antonio Stella, giornalista, editorialista, attento al fenomeno migratorio, afferma, in un recente congresso, come sta avvenendo una sorta di “damnatio memoriae” del nostro passato: “Non ci rammentiamo più delle vignette razziste, dello zio Sam che assiste corrucciato allo sbarco dei nostri connazionali e di come sui giornali statunitensi eravamo dipinti come scimmioni, orsi. Noi, abbiamo fatto i minatori, le nostre nonne facevano le badanti, costruimmo la transiberiana, ci siamo dimenticati che anche noi, da nord a sud, eravamo clandestini!”.
Su Babel c’è qualcosa per tutti: chi in Italia è arrivato da poco, chi è già “nuovo italiano” e chi lo è sempre stato ma anche per coloro che desiderano approfondire i temi sull’immigrazione in Italia e vedere dei programmi diversi dai soliti.
Con le sezioni di informazione, gli appuntamenti culturali della settimana delle comunità di origine non italiana, le rassegne di documentari, e le prime tv sottotitolate in italiano di serie e docu-fiction, Babel è un canale d’interesse trasversale.
Il palinsesto di Babel offre appuntamenti fissi e ricorrenti. Dal lunedì al venerdì, il prime time di ogni giornata è dedicata alle storie, le persone, e i temi di una regione America Latina, Europa 27, Asia, Europa Extra, Africa) mentre il resto della giornata è di interesse trasversale. Il weekend viene riproposto il meglio di quanto è andato in onda nella settimana insieme a due appuntamenti originali, BabzineCult il Sabato sera ed Edizione limitata la Domenica sera dedicata all’intrattenimento intelligente con i progetti speciali e le rassegne del canale. Babel è anche una community online (www.babel.tv) di persone che condividono idee, riflessioni, proposte utili alla vita quotidiana e collaborano alla produzione televisiva del canale con i propri commenti e contributi video.
La rete, nata appena 11 mesi fa, sceglie di festeggiare il suo primo compleanno aprendosi alla comunità cinese. I 33 episodi di circa 47 minuti l’uno de Il destino del maestro di spada verranno proiettati ogni mercoledì in prima serata e appartengono al genere cinematografico e televisivo, prettamente cinese, del wuxiapian, ovvero qualcosa che si avvicina alla tradizionale saga epica di un popolo, in questo caso arricchito di elementi magici più tipici della letteratura fantasy, più qualche prestito dal genere fantascientifico.
La serie prescelta da Babel è ambientata nel futuro prossimo.
Corre l’anno 2030 e il gioco online JX003 viene introdotto sul mercato con un test riservato a pochi giocatori che, grazie a speciali sensori, vengono proiettati in una parallela realtà virtuale, talmente verisimile da non sembrare simulata e spostata nel tempo. Il mondo in cui il gioco catapulta è la Cina del regno della dinastia Tang, nell’anno 753 d. C. del tempo conosciuto anche come l’Era dei maestri di spada.
Un misterioso personaggio, però, manomette il test, rendendo impossibile ai giocatori coinvolti il ritorno al futuro e alla vita vera e bloccando la loro memoria, fino a trasformare il gioco in una sfida molto pericolosa.
Il momento della scelta editoriale di Babel di apertura alla comunità cinese coincide anche con la conclusione dell’anno della cultura cinese in Italia e viene presentata dal managing director del canale Luca Artesi come un modo per «favorire la conoscenza reciproca aldilà degli stereotipi», del tutto in linea con la mission dichiarata dalla rete, quella di aiutare i complessi meccanismi dell’integrazione, da un lato lenendo la nostalgia per la terra d’origine degli stranieri in Italia, dall’altro consentendo anche agli italiani che ne hanno curiosità di conoscere più da vicino storie e tradizioni di paesi diversi.
La Cina, per di più, è un paese particolarmente interessante, sia perché la comunità cinese in Italia conta su oltre 200mila persone ed è in decisa crescita, sia perché, come ha sottolineato il responsabile delle relazioni esterne dell’ambasciata cinese a Roma alla conferenza stampa della presentazione della serie tv, la Cina è il primo produttore televisivo mondiale, che solo nell’anno scorso ha realizzato 500 serie destinate a 187 milioni di spettatori.

Stefano Paoletti



 





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