"Miracolo a Sant'Anna" secondo Spike Lee

Abbiamo incontrato il regista americano Spike Lee che ci ha parlato di uno dei suoi film più discussi Miracolo a Sant’Anna.


Come nasce l’idea del film Miracolo a Sant’Anna?
Ero a Viareggio per i sopralluoghi e ho incontrato Pierfrancesco Favino che reputo un grande attore e lo ringrazio per aver interpretato un personaggio nel mio film. La prima volta che sono venuto in Italia era il 1986 e subito mi hanno affascinato le storie degli anziani sulla seconda guerra mondiale, tanto che ho cominciato a desiderare di farci un film.

Miracolo a Sant’Anna è un film che ha fatto scaturire molte polemiche...
Per me il vero contenuto di questa pellicola è l’incontro di due poli che si uniscono in situazioni difficili. È la storia dei soldati di colore che sono venuti in Italia per liberarla dal fascismo. Credo che se un film fa conoscere alla gente certe realtà, mi posso ritenere soddisfatto.
 È rimasto colpito dalle affermazione dell’ANPI? Cosa pensa degli attori italiani rispetto a quelli americani?

Non sono rimasto offeso dalle parole dell’ANPI. Gli attori italiani sono molto bravi e quando vengono sul set sanno tutte le battute, quelli americani non sono così disciplinati. Anche mezza troupe era italiana, è stata un’esperienza bellissima!

Che cosa pensa della nuova ondata di razzismo in Italia?
Sono decisamente contro, ma il razzismo non è solo in Italia. Io porto un contributo costante contro il razzismo negli Stati Uniti, ma ci sono anche altri problemi nel mondo che mi preoccupano come la malnutrizione dei bambini nei paesi poveri ed altre problematiche globali.

Come ha lavorato per realizzare il film?
Questo è il mio primo film girato interamente all’estero, ma la grammatica cinematografica rimane sempre la stessa. Io sono straniero ma ho cercato di rispettare la storia di questo Paese, sono venuto in Italia con grande umiltà e mi sono documentato.

Come avete trovato il giovane protagonista del film?
Nei film di Rossellini e De Sica ci sono sempre bambini e questo ha colpito lo sceneggiatore che ne ha inserito uno nella storia. Il bambino in realtà è toscano e si chiama Matteo Sciabordi e lo abbiamo scovato tramite un casting fatto a Firenze, dove si sono presentati cinquecento bambini. Matteo ha grandi qualità ed è molto naturale davanti al video.


Sonia Cincinelli



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