Il cinema in musica di Michael Jackson

A Michael Jackson, l’icona incontrastata del pop che non c’è più, possiamo attribuire una continua dialettica con lo strumento ed il linguaggio cinema. Infatti una delle apparizioni cinematografiche dell' artista “mutante” post Jackson Five è in The Wiz (1978) di Sidney Lumet, una versione black di Il mago di Oz, dove Jackson interpretava la parte commovente e dolcissima dello spaventapasseri.
Successivamente il re del pop ha scelto spesso con cura registi cinematografici per i suoi video musicali. Ricordiamo che il videoclip è una forma espressiva che si affaccia in televisione negli anni Ottanta, Michael sfrutta subito il mezzo e si pone come figura principale di questo, nonché il primo cantante afroamericano che appare su MTV.
Per esempio, il regista John Landis fu assoldato dal cantante (dopo che aveva visto An American Werewolf in London del 1981) per firmare l’epocale videoclip Thriller (1982). D’accordo con Jackson il regista trasformò quest’ultimo in un mostro somigliante a quelli storici dell’Universal, con tanto di giacca di pelle disegnata dalla madre del divo. Il video era lungo come un two reelers e la trasmissione via etere fu un evento planetario, ma prima di ciò Thriller ebbe la sua prima cinematografica a Los Angeles insieme al disneyano Fantasia, e fu subito leggenda.

Nel 1986 in Captain EO, miliare corto in 3D diretto da Francis Ford Coppola, Jackson è il capitano di una singolare missione spaziale che deve portare un regalo alla perfida regina Anjelica Huston, con la splendida fotografia di Vittorio Storaro, le musiche coinvolgenti di James Horner e prodotto dal grande George Lucas; fu proiettato a Disneyland e a Epcot Center.
Jackson in seguito sceglie Martin Scorsese per firmare il video della canzone Bad alla fine degli anni Ottanta. La location si conferma l’amata metropoli che aveva caratterizzato il successo precedente, Thriller, da un testo realizzato apposta per il video dal romanziere Richard Price. In Bad, Michael interpreta un ragazzo del ghetto che era andato a studiare in una scuola privata e torna nel quartiere dell’infanzia.
In seguito Jackson si fa dirigere dal fotografo Herb Ritts nel video musicale In The Closet (1991), molto esplicito sessualmente con una bellissima ed altissima Naomi Campbell.
Inoltre, diretto da John Singleton, il nostro, interpreta Remember The Time (1992), girato in Egitto, con il cestista Michael Jordan e la modella somala Iman.

Poi Jackson lavora ancora con John Landis per Black or White, uno dei video che più lo caratterizza, infatti Landis dichiarò: “Thriller è più mio, Black or White è più di Michael”. In effetti lo stile jacksoniano in questa piccola opera è lampante, un sogno in cui vive tutto ed il contrario di tutto, una ballerina indiana insieme ad un cosacco con gli indiani d'America, nella speranza di abbattere tutte le frontiere. Un video girato in digitale, che grazie alla tecnica del morphing, applicata sui volti dei personaggi di diverse nazionalità, apre ed anticipa le potenzialità e le possibilità del digitale stesso. Il video in questione comprende anche una seconda parte notturna, sospesa come un film di avanguardia e senza musica, in cui il cantante ballerino, alter ego di una pantera nera mette in scena un balletto estremamente sensuale in una strada buia e poi improvvisamente distrugge un automobile con scritte razziste a mazzate. Questa sequenza molto cinematografica venne poi eliminata per la distribuzione di massa su MTV.

Michael, l’uomo eterno ragazzino, per la sua natura di passer, cioè di attraversatore di razze ed identità, non poteva che andare d’accordo con il linguaggio ibrido del videoclip figlio del cinema contemporaneo.

Sonia Cincinelli

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